La Federcaccia al fianco delle specie in pericolo di estinzione

Un nome simbolico per rappresentare l’impegno concreto dei cacciatori a difesa di tutte le specie selvatiche, indipendentemente dal loro interesse venatorio

L'ibis eremita è una specie migratrice un tempo presente nell'Europa centrale. Oggi è una delle specie maggiormente minacciate a livello mondiale. Nell'ambito del progetto dell'Unione europea (LIFE+ Biodiversità), con partner in Austria, in Italia (Parco Natura Viva di Bussolengo) e in Germania, la specie sarà reintrodotta in Europa. Il progetto è coordinato dall'associazione austriaca 'Frderverein Waldrappteam'. Le previsioni indicano che nel 2019 l'ibis eremita tornerà a far parte dell'avifauna europea con un gruppo composto da almeno 120 individui, in grado di migrare autonomamente dalle Alpi alla Toscana.

Per l'anno in corso sono state programmate sei migrazioni guidate dall'uomo che hanno lo scopo di insegnare agli ibis allevati in cattività la rotta migratoria tra i quartieri riproduttivi e l'area di svernamento comune, l'oasi toscana di Orbetello. Artemide, questo il nome scelto per l’esemplare di ibis eremita adottato dall’Ufficio Avifauna Migratoria FIdC. Quale nome più adatto di quello della dea venerata dagli antichi greci come nume tutelare della caccia, ma anche della natura e di tutto ciò che vive e prospera in natura? Un nome doppiamente simbolico, perché sancisce quel ruolo di custode di ambiente, fauna e territorio che è sempre stato del cacciatore e che oggi più che mai deve vederlo nuovamente protagonista riconosciuto dalla società.

Per la riuscita del progetto, la responsabile italiana Dr.ssa Nicoletta Perco ha sottolineato come si conti molto proprio sull’aiuto dei cacciatori e sulla loro presenza diffusa sul territorio per una vigilanza attiva, a partire dalla prevenzione di sconsiderati atti di bracconaggio, a tutela di questo selvatico. Un ruolo e un impegno che dimostra l’interesse reale degli appassionati per tutti gli uccelli selvatici, senza considerazioni di carniere. Artemide non è il solo esemplare adottato dai cacciatori italiani. Anche Federcaccia Toscana, assieme ad ANUU Migratoristi e Arci Caccia riuniti nella Confederazione Cacciatori Toscani, lo ricordiamo, ha deciso infatti di partecipare al progetto adottando “Granduca”.

Un gesto necessario ad attirare ulteriormente l’attenzione sull’Ibis eremita e che si auspica venga seguito da altre realtà locali, estendendolo magari anche ad altre specie selvatiche in difficoltà. Gli Ibis sono in partenza in questi giorni da Salisburgo diretti verso la zona di Orbetello. L’occasione è giusta, quindi, per sollecitare tutti i cacciatori delle regioni interessate al loro volo di migrazione a prestare particolare attenzione e a riferire eventuali avvistamenti all’Ufficio Avifauna Migratoria di Roma allo 06844094.204/207 o direttamente alla Dr.ssa Perco all’indirizzo mail nikipe@libero.it, tel. 0039 347 5292120.

Inoltre, con una App per smartphone scaricabile dal sito www.waldrapp.eu/app si può essere sempre aggiornati sulla posizione di ognuno di questi magnifici volatori, ma anche in grado di inviare e condividere foto e segnalazioni.

Un’altra occasione per dimostrare concretamente a chi non lo conosce, e a chi lo nega, il nostro amore per la natura in tutte le sue meravigliose espressioni.