Cacciatori guardie zoofile: discriminatoria l'esclusione secondo il Tribunale di Brescia

Accolto dunque con esito vittorioso il ricorso dei cacciatori Lombardi volto ad accertare e dichiarare il carattere discriminatorio del requisito relativo alla non titolarità della licenza di caccia richiesto per l’iscrizione e la partecipazione al corso di formazione per guardie zoofile volontarie organizzato da un Circolo Legambiente di Bergamo. Una vittoria importante per tutti i cacciatori italiani che apre la strada verso un riconoscimento della dignità della figura qualificata e corretta del cacciatore nella società. 

Secondo l'ordinanza del Tribunale di Brescia: "anche a volere accedere ad una interpretazione in senso lato di violenza nei confronti degli animali, non si può trascurare che la caccia è un'attività non vietata in assoluto dall’ordinamento ma anzi consentita ed autorizzata entro determinati limiti; non appare allora consentita l’equazione, cui pare alludere parte resistente, per cui la caccia implichi di per sé una violenza". Riguardo ad un ipotetico conflitto di interessi tra le due figure: rispetto al presunto conflitto di interessi fra le due figure si legge: "Non può legittimare l’esclusione della categoria il mero sospetto che in futuro possano esserci situazioni di compiacenza tra titolari di licenza di caccia. La guardia zoofila deve tutelare gli animali come gli viene richiesto, non certo interessi di categoria".