Caccia con l’arco, seconda parte: archi, frecce e primi tiri

Cacciare appostati da treestand consente di avere una buona visibilità sul punto di tiro e evita al cacciatore di essere percepito dall'olfatto dei selvatici

Riprende il nostro cammino alla scoperta della caccia con l’arco parlando delle diverse tipologie di archi tradizionali o compound e delle relative frecce. Avere piena conoscenza e padronanza dei mezzi è fondamentale per poter essere concentrati unicamente sull’azione di caccia e sul selvatico sapendo di poter contare sull’affidabilità e la precisione delle armi. La differenza poi in questa tipologia di tiro è data soprattutto dall’esperienza e dalle capacità dell'arciere che con costante esercizio può migliorare la sua tecnica. 

Ascoltare i consigli pratici di esperti come Danilo Rosini può indubbiamente aiutare a non commettere errori di impostazione e accompagnare nella scelta degli strumenti più idonei alle proprie condizioni. Siamo nei boschi della bellissima Umbria e qui approcciamo su sagome tridimensionali i primi tiri con archi tradizionali costruiti a mano dallo stesso Danilo. Il presidente di Aica ci spiega che la sua associazione mette a disposizione istruttori sul territorio nazionale che possono accompagnare i neofiti nella formazione.

Le varie tipologie di tiro con l'arco e le frecce da utilizzare

Il luogo ci consente di approfondire e osservare le più comuni situazioni di tiro, quindi da appostamento su tree stand, metodo che offre la possibilità di non venire avvertiti soprattutto dall’olfatto dai selvatici e di avere una buona visuale sul punto di tiro. Altra tipologia di tiro, sicuramente più impegnativa è quella da terra in avvicinamento, che richiede una grande esperienza di movimento nel bosco, la capacità di arrivare in modo silenzioso in prossimità del selvatico che nella caccia con l’arco deve necessariamente essere a pochi metri per garantire un recupero sicuro e più agile dell’animale ma soprattutto per vivere le sensazioni autentiche che contraddistinguono questa scelta di caccia. 

Abbiamo intrapreso i primi tiri con archi tradizionali disponibili nelle scuole di caccia su sagome tridimensionali di selvatici 

Le frecce che si differenziano per le lame e per il diverso libraggio rappresentano una componente fondamentale da scegliere con cura a seconda dell’ambiente e del selvatico. Nelle brevi distanze l'arco tradizionale non ha nulla da invidiare per potenza e precisione al moderno compound, ma ovviamente l’arco composito con il sistema di caricamento garantito dalle carrucole consente anche ai meno esperti di tirare con sicurezza, minore sforzo e buon margine di precisione. "Come spesso cerco di raccomandare soprattutto ai giovani cacciatori, conoscere è la migliore strada per capire e dunque scegliere in modo corretto; quindi direi di non partire con un approccio esclusivo verso l’una o l’altra arma, ma di provare ad acquisire la giusta padronanza di entrambe, scoprendone personalmente limiti e potenzialità. Soltanto a quel punto l’arciere potrà sapere quale sarà l’arco migliore e dunque il suo arco da caccia, ma anche per questo i corsi di formazione mettono a disposizione archi scuola che permettono di apprendere, prima dell'acquisto delle armi,  la tecnica e scoprire le differenze fra i vari strumenti di caccia". Buona visione dunque e buon cammino a chi sceglierà di intraprendere le vie degli antichi cacciatori con l’arco.

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Video: Caccia con l’arco. Archi, frecce e primi tiri