La caccia con il falco

La caccia con il falco richiede tutte le qualità che si pretendono da qualsiasi altro cacciatore, animate però da una passione per la sfida e una pazienza superiori che faranno la differenza nelle difficili fasi di addestramento e di caccia pratica con il proprio compagno alato.

Praticata da appassionati che non vogliono rinunciare a questo rito che risale alla notte dei tempi, quando ancora il fucile non esisteva neanche nei sogni continua ad ammaliare seguaci che ne fanno uno stile di vita, in molti luoghi del mondo, dall'Europa, all'Asia, fino al Nord America.

Bassorilievi risalenti all'epoca degli Assiri e dei Sumeri in Mesopotamia ci testimoniano l'antichità delle origini della falconeria. 

Aristotele e Apuleio narrano di come venisse praticata in Grecia e in Oriente in epoca romana, poi con il regno di Carlo Magno si diffuse enormemente anche in Germania ed in Inghilterra.

In Italia sembra fu introdotta dai Longobardi che la svolgevano a cavallo servendosi di falchi Pellegrini.

Oggi chi caccia con il falco si serve spesso anche dell'ausilio del cane, sostituendo al fucile il rapace, ma cacciare in questo modo non è semplice, certamente non soltanto per i diversi risultati sulla selvaggina, che non sono certo il fine della caccia, quanto per le oggettive difficoltà ambientali che si riscontrano in un contesto che fa fatica a ricordare quello originario di questa pratica.

Caccia con falco
La falconeria affascina appassionati in tutto il mondo, questa pratica è molto seguita nella Penisola Araba
Caccia con falco
Alcuni popoli dell'Europa orientale e dell'Asia praticano la caccia con Aquile Reali, soprattutto alle volpi e ai lupi
Caccia con falco
La fase iniziale di addestramento richiede molta attenzione e pazienza, ma una volta abituati, i falchi vedranno il pugno dell'uomo come un riferimento sicuro

Le specie selvatiche cacciate, sono le stesse di chi pratica la caccia con altri mezzi, ma ai falchi occorrono spazi più o meno aperti per inseguire la preda che una volta raggiunto il limite di un bosco può considerarsi salva. 

I falconieri ci fanno poi notare come debbano fare attenzione alla distanza da centri abitati in cui i falchi verrebbero distratti da persone e animali domestici, oltre al rischio di superare zone proibite o peggio incontrare i fili elettrici ad alta tensione. No, non è sicuramente una caccia per chi ami i risultati garantiti e facilmente raggiungibili (se a caccia, quella vera esistono) ma piuttosto una scelta di vita, impegnativa quanto emozionante.

È assolutamente riduttivo infatti pensare ad un falco come un mezzo da caccia, dato che accompagna ed impegna il cacciatore tutti i giorni dell'anno.

L'addestramento del falco è la fase più complessa, che infatti è riservata a pochi esperti del settore, qui la passione viene messa alla prova, ma per chi sa pazientemente aspettare e riprovare i risultati arriveranno. 

Non si tratta infatti di insegnare all'uccello propriamente a cacciare, a catturare la preda, questa è infatti un'azione istintiva e naturale per il rapace, si tratta piuttosto di adattare questo istinto alle esigenze del cacciatore, instaurando lentamente un rapporto di fiducia e collaborazione.

Il rapporto fra uomo e animale inizierà con qualche normale titubanza e sacrificio da entrambe le parti, come è normale che sia.

Caccia con falco
A caccia, nella fase successiva alla cattura, parte della preda viene condivisa con il falco

La paura di restare feriti dalla potente stretta degli artigli nonostante il guanto di cuoio per il cacciatore, il cappuccio che priva il falco della sua risorsa principale, ossia la vista, sono i primi ostacoli da affrontare prima di arrivare dopo lunghe esercitazioni e tentativi a conquistare la fiducia del nostro rapace che assocerà il ritorno dal cacciatore al momento della ricompensa alimentare sempre gradita dopo una buona azione di caccia.

Nella caccia pratica infatti gli uccelli vengono liberati sulla selvaggina in fuga, per lasciarla poi al proprio conduttore, dopo la cattura, in cambio di una parte del carniere.

Come in ogni altro ambito venatorio, alla tipologia di selvaggina prescelta e al tipo di caccia praticato si associano diverse categorie di falchi, differenti tra loro per il modo di cacciare ed inseguire la preda.

Le due principali categorie di suddivisione sono i falchi di alto volo come il Falco Pellegrino o il Lanario che si alzano in volo per poi piombare sulla preda e i falchi di basso volo che appartengono al genere degli Accipiter come l'Astore o lo Sparviere che vengono lanciati direttamente dal pugno all'inseguimento della preda, hanno generalmente ali più corte e grande accelerazione in volo.

Caccia con falco
Le evoluzioni aeree dei falchi di alto volo e le successive picchiate sono spettacoli naturali che fanno vibrare la passione dei falconeri

Sicuramente la caccia di alto volo resta quella di maggiore impatto visivo e di conseguenza emotivo, infatti dopo le evoluzioni aeree si ammira la lotta di astuzia ed abilità ingaggiata tra rapace e selvatici a grandi altezze e velocità. 

I selvatici in questione sono soprattutto colombacci, anatre o tortore. 

La caccia di basso volo, non meno appagante per quanto riguarda la rapidità e l'astuzia da mettere in campo nell'inseguimento della preda, può risultare tuttavia una tipologia di caccia più essenziale, perchè i momenti cruciali sfuggono spesso alla vista diretta del cacciatore. 

Ovviamente questa caccia si volge a specie terricole come starne, fagiani o lepri. In questo caso però l'ausilio essenziale di un buon cane, può compensare il mancato spettacolo aereo.

Al di là dell'innegabile valore storico e culturale di un'arte antica che non si vuole dimenticare e un rapporto unico e affascinante fra uomo e rapace, la falconeria oggi rappresenta anche uno strumento di gestione del territorio dal grande valore sociale.

Balindore
L'azienda scozzese Balindore propone i Falconry Boxes; per trasportare i falchi a caccia in cndizioni ideali

I falchi vengono impiegati non solo per il contenimento di specie opportuniste che si concentrano in aree agricole con particolari caratteristiche ambientali, ma anche nelle città e per la sicurezza aeroportuale. 

Questa pratica fu attuata per la prima volta dal noto falconiere Aldo Miconi nel 1987 presso l'aeroporto Ronchi dei Legionari FVG ed ancora oggi è in uso. Per questo in Italia nel 2003 i falconieri italiani hanno istituito la Unione Nazionale Cacciatori Falconieri (UNCF), avente come scopo l'accrescimento della falconeria e la collaborazione dei falconieri con le Province e gli Ambiti Territoriali di Caccia. 

L'obbiettivo è quello di non limitarsi alla testimonianza della disciplina venatoria con il falco come memoria storica e culturale, ma valorizzare la vitalità attuale e l'utilità che falchi e falconieri hanno dimostrato e dimostrano in molte occasioni.