Caccia al cinghiale: i segugi maremmani del senese Claudio Bani sono campioni Italiani

Un vero record difficilmente insidiabile, raggiunto grazie alle grandi capacità organizzative dell’Asd Giotto di Arezzo e alla passione che ha spinto in campo più di cento collaboratori appartenenti a 6 diverse squadre di Cinghialai, su 10.000 ettari di terreno non recintato dei comuni di Anghiari, Pieve Santo Stefano, Sansepolcro, e Civitella in Val di Chiana. A giudicare questa 14^ finale sono stati chiamati gli esperti Giudici Enci Alberto Galdi e Alberto Mora, coadiuvati dall’Ufficiale di Gara federale Gabriele Ferri. La prima giornata di gara si è svolta sui terreni del Comune di Anghiari e più precisamente all’interno dell’Azienda “La Barbolana” del Dr. Giancarlo Lippi.

La sorte ha mandato al primo turno la muta di segugi maremmani condotta da Marco Antonini, con 4 ausiliari con la qualifica di MB. Al secondo turno, Alessio Alcidi ha sciolto i suoi Ariegeois con un giudizio di Molto Buono per 5 soggetti. Terza “sciolta” per Alessio Scoponi e i suoi Petit Gascon Saintongeois (apparentemente simili agli Ariegeois ma in realtà profondamente diversi) a tre dei quali è stato assegnato un Buono. Quarto e ultimo del giorno è stato l’umbro Alvaro Paparelli con i suoi segugi maremmani accreditati di 1 Eccellente e 4 Molto Buono.

La caccia al cinghiale, così come le gare cinofile a questo selvatico dedicate contano semre più appassionati fra i cacciatori

In gara due (sabato 26 aprile), il teatro agonistico è stato quello della Zona federale di Collacchioni, con aree rientranti nei comuni di Sansepolcro e Pieve Santo Stefano, nella quale operano le due storiche squadre di “Cignano” e “Squadrone”. Il primo turno ha visto impegnato Stefano Renzi con i suoi Ariegeois che hanno chiuso con due cani in classifica, 1 Mb e 1 Buono. Ancora Ariegeois, ma stavolta condotti da Maurizio Primavera, quelli che hanno corso il secondo turno al termine del quale i Giudici hanno classificato 3 soggetti con Mb. Il terzo a scendere in campo è stato Claudio Bani con la sua muta di Segugi maremmani che, per prima, è stata qualificata nella sua interezza, mettendo una autorevole ipoteca sul Campionato con il punteggio di 160,66. A chiudere i turni è stato Michele Ruggeri, ancora con una muta di Segugi maremmani che ha mancato di un soffio la qualifica in quanto 5 soggetti hanno raggiunto la valutazione di Mb.

A queste due prime giornate di gara è intervenuto anche il presidente Felice Buglione impegnato in un week-end di tutta cinofilia con il contemporaneo evento dell’11° Campionato Amatoriale per razze da ferma e da cerca in svolgimento a Fara Sabina. Il terzo e ultimo atto di queste finali si è consumato nel comune di Civitella in Val di Chiana, in massima parte sui terreni dell’Azienda agricola Capocontro. Si sono mossi i membri delle due gloriose squadre locali: “Civitella Vergnana” e “Settecani-Le Pinete” che, per non smentire quanto avvenuto nelle giornate precedenti, hanno messo tutti i concorrenti in grado di incontrare il cinghiale, evidenziando una straordinaria bravura e un grande affiatamento al di là delle tradizionali rivalità.

Da sorteggio, il primo turno è stato assegnato al sardo Andrea Addis (lo ricordiamo con la medaglia d’argento alla 1^ Coppa del Mediterraneo per cani da seguita su cinghiale nel 2008) con la sua muta di 6 Briquet Griffon Vendeen, quattro dei quali entrati in classifica con un Mb. La seconda “sciolta” è stata attribuita a Rino Riva con una inusuale muta di Segugi svizzeri bianco arancio. Purtroppo, i bellissimi e validi esemplari di Riva sono incappati in numerose distrazioni, fra le quali una nutrita colonia di istrici, e nessuno di loro (caso unico in questo Campionato) è riuscito ad entrare in classifica. È stata poi la volta di Giuliano Dimani, Campione Italiano uscente, che è sceso in campo con la sua muta di Petit Gascon Saintongeois che però ha deluso le aspettative racimolando solamente 2 Mb. A chiudere la giornata ci ha pensato il piemontese Mauro Greco con una bella ed omogenea muta di Ariegeois che ha messo in mostra grandi doti chiudendo qualificata con il punteggio di 160,00.  

La passata edizione del Campionato è stata caratterizzata dall’assenza di mute qualificate mentre quest’anno ben due mute hanno lottato sul filo dei centesimi per mettersi al collo la medaglia d’oro. Al terzo posto si è classificato Alvaro Paparelli.  “Quella che ha separato Bani da Greco – ha detto il vice presidente Domenico Coradeschi – è stata una differenza davvero minima che testimonia il grande sviluppo qualitativo, oltre che quantitativo, che la cinofilia del Coni sta facendo registrare su tutto il territorio nazionale e in tutte le sue specialità”.  La cerimonia di premiazione si è svolta nella suggestiva cornice offerta dal secolare frantoio della fattoria di famiglia Migliorini e si è tradizionalmente conclusa con un ricco banchetto che ha avuto il potere di creare nuove amicizie e di rafforzare quelle vecchie, nel nome della cinofilia e dello sport.