Berlato: recepire subito sentenza Consiglio di Stato su guardie zoofile

Guardie zoofile, continua la querelle. O meglio, l’intreccio tra politica e mondo venatorio reagisce prontamente alla sentenza del Consiglio di Stato e cerca di non fare prigionieri. Sergio Berlato, (Fratelli d’Italia), presidente della Terza Commissione del Veneto, ha presentato una mozione in Consiglio regionale perché si dia pronta attuazione alla sentenza 4653 del 9 novembre.

Berlato: “Iniziative per limitare i compiti delle guardie zoofile”

Se n’è parlato per due settimane: con una sentenza a suo modo storica, il Consiglio di Stato ha stabilito che alle guardie zoofile non spettano compiti di tutela degli animali in generale, ma soltanto prerogative di vigilanza esclusiva sugli animali d’affezione. E Berlato, ribadendo che la giustizia amministrativa “ha chiarito in maniera definitiva l’annosa problematica”, con gli strumenti giuridici e politici a sua propria disposizione chiede che “a livello regionale si assumano immediate iniziative per riportare ordine nell’esercizio dell’attività di controllo espletata dalle guardie volontarie e in particolare delle guardie zoofile in possesso del decreto prefettizio, che troppo spesso hanno travalicato i confini delle loro competenze”.

Presentando il testo della mozione, il consigliere di Fratelli d’Italia ribadisce come sia necessario “fare chiarezza, perché in molti casi la vigilanza sull’attività venatoria espletata indebitamente e illegittimamente dalle guardie zoofile ha comportato l’applicazione alquanto soggettiva delle normative vigenti, tanto da creare una serie di contenziosi con le amministrazioni provinciali che hanno dovuto in molti casi procedere all’annullamento dei verbali elevati illegittimamente da queste guardie zoofile”.

Berlato inquadra il proprio atto politico all’interno di un sistema in cui “cessi al più presto quello che è a tutti gli effetti un abuso. Se chiediamo a chi cacca il rispetto delle regole, non è tollerabile che chi pretende di controllarli sia il primo a non rispettarle”. Anche perché il Consiglio di Stato ha stabilito anche che le guardie zoofile non esercitano un’attività così pericolosa da necessitare del porto per difesa personale e non rivestono funzioni di Polizia giudiziaria: e così “si mette fine a un’anomalia”, conclude Berlato.