La Federcaccia riunita a Roma per la sua 49° assemblea nazionale

Una riunione che si è distinta per l'attenta e significativa partecipazione e i molti momenti informativi, di aggiornamento e di riflessione offerti ai convenuti. Introdotto dal presidente Uncza Sandro Flaim, che ha ricordato come la 157/92 sia una legge ormai da tempo necessaria di revisione per tornare al passo coi tempi e rispondere ai cambiamenti sociali, ambientali, faunistici intercorsi in questi 23 anni, Giacomo Nicolucci ha presentato il libro Ripensare la legge quadro sulla caccia. "Non una proposta di come dovrebbe essere la legge sulla caccia - ha sottolineato l'autore - ma un insieme di riflessioni che dimostrano come lo spirito iniziale su cui si basa la 157, ovvero quello di un ‘controllo' del cacciatore e delle sue azioni, vada modificato in linea con le normative del resto dei Paesi europei, dove chi esercita la caccia viene inquadrato come gestore che mette la propria esperienza e la propria azione al servizio della fauna, dell'ambiente e in buona sostanza dell'intera società. 

Non essendo pensabile nell'attuale clima politico e sociale del nostro Paese una totale riscrittura della legge - ha concluso Nicolucci - per il bene stesso di quella fauna che dovrebbe e vorrebbe tutelare è improrogabile almeno apportare una serie di aggiornamenti mirati, piccole ma sostanziali modifiche non più rimandabili". Al termine del suo intervento ha preso la parola il vicepresidente Lorenzo Carnacina, responsabile degli Uffici tecnico faunistici di Federcaccia, che prima di lasciare spazio ai responsabili scientifici degli stessi ha richiamato l'attenzione dei presenti sulla essenziale attività di raccolta dei dati, a partire dal semplice segnare sul tesserino i capi incarnierati, "che vale per tutte le specie: uccelli, mammiferi, stanziale e migratoria", sottolineando come i cacciatori siano una forza sul territorio che può lavorare bene al servizio della caccia e di tutto l'ambiente, solo che metta da parte personalismi e contrasti futili e spesso immotivati.

Il dottor Michele Sorrenti, responsabile tecnico scientifico dell'Ufficio avifauna migratoria ha esposto i risultati conseguiti dal momento della sua istituzione nel 2010. Studi su allodola, tordi, acquatici, beccacce, pavoncelle - la cui caccia è ancora praticabile in Italia proprio grazie all'impegno dell'Ufficio -; guide interpretative delle Direttive comunitarie e nazionali per la corretta stesura dei calendari; pareri tecnici per assistere le Regioni e le Province in caso di ricorsi sugli stessi e molto altro ancora sono i frutti di questi anni di impegno. 

Più centrata sui progetti in fieri e sulle cose da fare la relazione della dottoressa Giorgia Romeo, responsabile dell'Ufficio fauna stanziale: dalla partecipazione al progetto "Selvatici ma buoni" in collaborazione con l'Università di scienze gastronomiche di Pollenzo, l'università di Milano, il Cncn, Legambiente, Arci Caccia e Anuu, per una valorizzazione e diffusione del consumo delle carni di selvaggina, alla partecipazione della fase preparativa del Life Starna, un progetto ambizioso di tutela delle poche popolazioni rimaste e reintroduzione in natura di ceppi stabili e autonomi di starna italica.

A questi si affiancano un progetto di controllo della volpe con l'ausilio del cane da tana per migliorare le tecniche di contenimento di questo selvatico e alzare la produttività della piccola stanziale di pregio; la redazione di linee guida - sempre più richieste - per reintroduzione e gestione di specie come fagiano, pernice, lepre...; e infine ancora un progetto life relativo al tesserino elettronico, portato avanti oltre che da FIdC, Anuu, Arci Caccia, Ispra e Legambiente dalla Regione Emilia Romagna e Xcaccia.
E proprio questa ultima, una App per smartphone, è stata oggetto di esposizione da parte dell'ingegner Giuseppe Giannini, che ha spiegato con dovizia di esempi le potenzialità di un sistema pensato come supporto al cacciatore durante l'attività venatoria e no; facilitare la sua corretta interpretazione della normativa in ambito venatorio e ambientale; dare un contributo alla crescita organizzativa e culturale del settore, anche sostenendo gli studi scientifici da questo svolti, attraverso informazioni rese disponibili in modo preciso e tempestivo. Un progetto e uno strumento le cui potenzialità non potevano non attirare l'attenzione della Federcaccia, che persegue questi stessi obbiettivi e che ha quindi deciso di promuoverlo e coinvolgerlo nelle sue attività di ricerca.

Infine è stata la volta di Marsh, partner assicurativo di FIdC, presentare l'ultima novità: la piattaforma web - già attiva e raggiungibile dal sito FIdC o direttamente dall'indirizzo www.marshaffinity.it/venatoria che mette a disposizione del dirigente prodotti assicurativi mirati per le attività e le responsabilità federali, e del semplice tesserato una serie di servizi che contemplano per la prima volta anche la sfera privata (es. casa, viaggi, infortuni, sanitaria, auto e moto). È stato poi il presidente nazionale Gian Luca Dall'Olio a prendere la parola per la sua relazione, incentratasi come era ovvio aspettarsi sulle ultime vicende dell'attualità venatoria. 

Il presidente nazionale ha fatto il punto delle diverse criticità sul tavolo a pochi giorni dall'apertura della caccia, dai calendari venatori, ai tempi di prelievo per bottaccio, cesena e beccaccia, alla sentita questione dei mezzi di cattura degli uccelli da utilizzare come richiami vivi, in discussione in Parlamento.
È infatti come sempre la migratoria - ha sottolineato il presidente - ad essere la forma di caccia maggiormente sotto l'occhio di Ministero e Ispra, entrambi assenti però a qualsiasi confronto con le AA.VV su questi temi, manifestando una chiusura che, pur nel rispetto istituzionale e continuando a collaborare su altri fronti, "su questa questione consideriamo e lo facciamo presente, inaccettabile".
Su tutte queste problematiche l'attenzione di FIdC è massima, ha ricordato il presidente. La questione migratoria, per i suoi valori di storia, di cultura e di passione fra i cacciatori italiani vede Federcaccia decisa a seguire ogni strada possibile per garantire  l'applicazione corretta di tutte le Direttive europee, senza stravolgimenti o restrizioni ingiustificate, pronta ad arrivare nel caso ce ne fosse bisogno, fino alla Corte di Giustizia europea.