Alle origini del gusto: l'equilibrio tra natura e gastronomia

L’iniziativa sancisce l’ingresso di CNCN (Comitato Nazionale Caccia e Natura) nell’“Osservatorio sulla Criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare” di Coldiretti, un’adesione che nasce dalla visione convergente ed inclusiva sulle tematiche ambientali e faunistiche in cui associazioni venatorie, mondo produttivo e agricoltori possono trovare nuove occasioni di proficua collaborazione. 

La stessa che è all’origine del tavolo di lavoro “Filiera Ambientale e Territoriale”, un’alleanza progettuale istituita nel gennaio 2015 tra esponenti del mondo venatorio, ambientale, agricolo, dei parchi, della ricerca e fondata su 5 progetti concreti, tra cui uno proprio a cura dell’Osservatorio e del CNCN su valorizzazione della biodiversità e della legalità nella filiera alimentare della fauna selvatica.

Ungulati
Il sovrannumero di ungulati e il consumo di carne di selvaggina in crescita impongono nuove regole di gestione e tracciabilità

Il profondo processo di industrializzazione che ha interessato il Paese e il  progressivo consumo del suolo impongono di ripensare la gestione delle tematiche ambientali e faunistiche in una chiave di salvaguardia della biodiversità, ma anche come occasione per creare nuove opportunità economiche. 

Quella ad esempio legata ad una filiera tracciabile della selvaggina. In Italia il consumo di carne di selvaggina è in forte crescita, in particolare con riferimento agli ungulati selvatici, il cui sovrannumero rappresenta una vera e propria emergenza nazionale per via dei danni arrecati alle colture e alla sicurezza stradale (ad es. nel solo quinquennio 2005-2009 si sono registrati danni all’agricoltura per oltre 35 milioni di euro e un incremento esponenziale degli incidenti stradali).

In questo contesto di nuova valorizzazione della selvaggina anche in ambito alimentare è quanto mai necessario definire un percorso di tracciabilità certo per il controllo sanitario dei capi di cacciagione abbattuti nell'esercizio venatorio, fino alla immissione in commercio delle loro carni. 

Un percorso che da un lato potrà creare nuove opportunità economiche e dall’altro permetterà la progressiva erosione del mercato non tracciato della selvaggina, in linea con quanto già avviene in molti altri paesi europei. Questa convergenza, come tutte quelle che fanno parte del tavolo di lavoro sulla filiera ambientale, testimoniano come le tematiche di salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente non possono che basarsi su un comune e condiviso impegno da parte di tutti gli attori in campo, in un quadro di regole certe che chiama in gioco anche il ruolo delle istituzioni.

All’iniziativa ha dato la sua adesione Silvio Barbero, vicepresidente dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Nicola Perrotti, neopresidente CNCN, Ettore Prandini, vicepresidente nazionale Coldiretti e presidente Coldiretti Lombardia, Maurizio Zipponi, coordinatore del gruppo di lavoro “Filiera ambientale”. Sarà inoltre presente come segno di attenzione alle tematiche discusse Paolo De Castro, standing rapporteur Ttip Commissione agricoltura Parlamento europeo. L’evento si concluderà con una degustazione offerta da Coldiretti Umbria con proposte a base di selvaggina degli chef Petronilla Angelucci e Daniele Giangiordano.