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Azienda attiva ormai da decenni sul mercato globale dei caricamenti specializzati per la caccia e per il tiro sportivo, la statunitense Nosler non ha certo bisogno di presentazioni tra gli appassionati di cultura armiera.
Per chi invece non ha seguito con particolare attenzione la stagione fieristica del settore armiero d'inizio 2014, potrebbe invece aver bisogno di presentazioni la sua ultima creazione, che promette di rivoluzionare il modo in cui si pratica la caccia ad ungulati di grossa taglia quali cervi, caprioli, persino alci e renne.
Presentato in anteprima lo scorso gennaio allo SHOT Show di Las Vegas, ed ora finalmente disponibile sul mercato americano, il nuovo calibro .26 Nosler è stato concepito dall'azienda per essere "il 6.5mm commerciale più performante al mondo".
Basandosi su decenni d'esperienza e di storia delle munizioni da caccia − in particolar modo riprendendo gli esempi storici del .264 Winchester Magnum, del 7mm Remington Magnum e del .260 Remington − la Nosler ha sviluppato una munizione che riesca a surclassarle tutte in termini di gittata, precisione e potere d'arresto, pur rimanendo dimensionata a tal guisa da poter essere utilizzata su un'azione normale, con la lunghezza massima di quella utilizzata per il calibro .30-06 Springfield.
La commercializzazione sul mercato statunitense è iniziata non appena l'azienda ha ricevuto notizia dell'accettazione e della classificazione del nuovo calibro da parte del SAAMI − l'ente che in nord America svolge le funzioni ricoperte in Europa dal CIP, ovvero la gestione degli Standard tecnici relativi alle armi e alle munizioni commerciali.
Il calibro .26 Nosler si basa su un bossolo del calibro 7mm Remington Ultra Magnum, ridotto in lunghezza fino ad un totale 2.½ pollici (6,35cm. circa) e poi ristretto fino al calibro 6.5mm, mantenendo un colletto di lunghezza piena con una spalla di 40 gradi; il fondello viene ridotto a .532", così da essere compatibile con qualsiasi otturatore che presenti una faccia adeguata ai calibri "Belted Magnum" − anche se "Belted", il .26 Nosler non lo è proprio.
Sempre per mantenere la compatibilità con azioni di lunghezza Standard, il calibro .26 Nosler presenta una lunghezza totale di cartuccia di 3.360" (8,483cm. circa).
Il bossolo di questo nuovo calibro offre una capacità nominale di 93 grani; gli esperti di ricarica comprenderanno subito cosa questo significhi: con il caricamento più raccomandato − ovvero una palla AccuBond Long Range da 129 o 130 grani − il .26 Nosler è in grado di esprimere velocità alla bocca di 3400 piedi/secondo, ovvero 1036,32 metri/secondo: rispetto al .264 Winchester Magnum, si parla di oltre 70 metri/secondo (200 piedi/secondo) in più.
Tale vertiginoso livello di velocità alla bocca si mantiene anche sulle distanze più tipiche della caccia ai cervidi e ad altri ungulati di grande taglia: a 400 yarde (365.76 metri), il .26 Nosler esprime le stesse velocità che il .260 Remington esprime alla volata.
Cosa significa a livello di precisione? Che il "Maximum Point Blank Range", ovvero la gittata del punto in bianco, si attesta sulle 415 yarde − circa 380 metri − su armi che presentino mire metalliche o ottiche azzerate sulle 350 yarde (320 metri).
Si tratta di livelli di precisione assolutamente impareggiabili nella gamma dei calibri 6.5mm commerciali.
I dati parlano da soli: il .26 Nosler è nato per essere più preciso sulle lunghe gittate e trasferire meglio l'energia sulle zone vitali dell'animale attinto.
L'azienda conta molto sulle potenzialità commerciali del .26 Nosler, e sulle sue possibilità di affermarsi nel futuro prossimo come un nuovo Standard nel campo delle munizioni venatorie; oltre a produrre per conto proprio dei fucili a ripetizione in calibro .26 Nosler − varianti della linea Model 48 lanciata ormai qualche anno fa − l'azienda americana ha infatto stretto accordi con quattordici produttori di armi da caccia a livello globale per la produzione e la commercializzazione di nuovi modelli in tale calibro.
Aspettiamo, dunque, e... speriamo di poter provare il .26 Nosler presto anche in Europa, e in Italia. Da noi, infatti, la certificazione SAAMI non è legalmente riconosciuta, e perché il calibro sia legalmente distribuibile sui mercati civili è necessaria un'omologazione CIP.