Il Pointer Inglese, il cacciatore indomito venuto dalle brughiere

Il suo nome indica la sua più grande peculiarità, il pointer, fermatore per eccellenza è uno dei cani da ferma da sempre più amato ed apprezzato, dai molti che lo hanno eletto proprio compagno di caccia e anche da coloro che, pur ammirandolo non ci sono riusciti. 

Vederlo cavalcare il vento, alla ricerca di quella emanazione che blocca di scatto il suo galoppo impetuoso è uno spettacolo che non conosce obbiezioni, la velocità in cui divampa la sua passione resta la croce e la delizia del cacciatore. 

Un cane selezionato a partire dalla seconda metà del 1700 per diventare quello che oggi è, un atleta perfetto, agile ed instancabile. Il suo fisico testimonia la sua predisposizione al galoppo: dalle orecchie piatte alla canna nasale tendente verso l’alto, dal profondo torace ai reni allungati e robusti, dalla coda sottile e asciutta agli arti potenti e ben sviluppati. Nella sua andatura è scritta la sua storia; una storia che parla di brughiere inglesi e scozzesi sconfinate e di grouses, di colline e pianure di tutta Europa in cui per decenni ha inseguito e fermato starne senza pietà.

Pointer Inglese
I territori da cui il pointer proviene sono le immense brughiere inglesi e scozzesi, in cui era necessario un cane atletico e veloce, capace di esplorare avidamente ampi terreni aperti

Il Pointer nacque per spaziare le grandi distese e il suo galoppo definito dallo standard “impetuoso” parla chiaro della necessaria velocità costante, imprescindibile per divorare il terreno di caccia che si trova ad esplorare. 

È chiaro che una macchina pur così perfetta, creata per dare il massimo ad alta velocità, non tutti vogliono o riescono a guidarla. 

Per molti cacciatori  l’indole e la passione del pointer risulta spesso indomabile, per molti altri uno spettacolo e una sfida esaltante, semplicemente da saper interpretare. 

È necessaria sicuramente determinazione nell’addestramento, prima di creare il giusto feeling che scoprirà il carattere molto dolce e affettuoso di questo cane, a cui seguirà inevitabilmente anche il collegamento sui terreni di caccia. 

Pointer Inglese
Dopo gli antichi bracchi spagnoli e portoghesi, alleggeriti con dei setter, gli insanguamenti finali per ottenere il pointer avvennero con i segugi inglesi Foxhound
Pointer Inglese
Pointer inglesi ritratti in ferma e consenso in padule

Le sue origini sono sorprendenti e tuttavia parlano chiaro del lungo sforzo compiuto per giungere al risultato finale. 

Il Pointer discende infatti da antichi Bracchi Spagnoli e Portoghesi particolarmente pesanti, ma dalle notevoli doti olfattive e dall’ottimo temperamento a caccia. 

Cani estremamente collegati, molto redditizi dal punto di vista del carniere, ma poco atletici ed estetici secondo gli sportman inglesi. 

Iniziarono così i primi tentativi per snellire questi cani ed imprimere velocità, tramite innesti di sangue setter. 

I primi risultati iniziarono a vedersi in termini di velocità e ferma, ma si era ancora lontani dalla realizzazione finale di un progetto che voleva la nascita di un cane veloce, snello, resistente e ottimo fermatore.

A questo punto vennero scelti i migliori capomuta fra i segugi inglesi Foxhound; cani utilizzati per la caccia alla volpe, dall’ottimo fiuto e una passione sconfinata che li portava ad inseguire a gran velocità i selvatici per intere giornate senza sosta. 

Fu da qui che man mano il Pointer assunse i tratti morfologici che noi oggi conosciamo, insieme alla sua indole definitiva; ora era infatti veloce e snello come un setter ma ancora più avido e insaziabile, un cercatore spietato al pari di un predatore naturale, leggero e dall’olfatto prodigioso. 

Pointer Inglese
Il galoppo impetuoso del pointer unisce la leggerezza delle forme alla potenza degli arti, in movimenti in cui la fatica sembra apparentemente inesistente

Un cane nuovo dunque, capace di dominare pianure, colline e ogni altro ambiente al quale venisse abituato. 

La sua andatura tende spesso a sormontare le altre innegabili doti del pointer, fra cui ovviamente la sua ferma, rigida e spesso presa di scatto durante il galoppo per evitare il frullo del selvatico. 

Una ferma particolarmente espressiva, eretta, statuaria con il collo proteso quasi in linea con la testa, le narici dilatate e gli occhi sbarrati, inesorabilmente puntati nella direzione di quel selvatico che sembra sentire inevitabilmente suo. 

Il consenso, naturale e spesso molto più spiccato rispetto alle altre razze da ferma. Anche il riporto, pur non essendo caratteristica iniziale della razza, si è ormai sviluppato in moltissimi soggetti moderni come nei continentali. La facilità e l’eleganza del movimento sono una risorsa che sembrerebbe inesauribile in questi cani che possono accompagnare i loro conduttori per intere giornate di caccia. 

Pointer Inglese
La ferma solida e perentoria del pointer è sempre tesa e spettacolare
Pointer Inglese
ll riporto, pur non essendo peculiarità dell'antica razza, è una dote ormai sviluppata e consolidata in moltissimi soggetti

Cosa quindi sembrerebbe minare la perfezione di questi cani nati e creati per la caccia? 

I luoghi comuni su di lui, come per molte altre razze canine infatti non sono mancati, come la fragilità del suo mantello sottile e inadatto alle temperature rigide o agli ambienti difficili, il suo carattere nevrile, poco compatibile con  selvatici elusivi come la beccaccia o le coturnici… 

Beh nella realtà questi falsi miti sono stati ampiamente superati e sfatati, anche se oggettivamente, si deve riconoscere che il pointer nato per la caccia nei grandi spazi aperti ha dovuto più di molti altri cani adattarsi a queste tipologie di caccia e di ambienti, chiaramente a volte con maggiori difficoltà per conformazione mentale e fisica diversa. 

Pointer Inglese
Il consenso naturale del pointer completa l'insieme delle caratteristiche che fa di lui un cane da caccia completo e affidabile

Inutile precisare  che,  soggetti giovani e provenienti da linee di lavoro, abituati fin da subito a frequentare zone di caccia diverse in cui spesso il galoppo deve ridimensionarsi ed adattarsi al terreno e al selvatico in questione, riescano poi senza problemi ad esprimere le loro qualità per tutto il resto della loro vita venatoria. 

È così che in Italia e in molti altri paesi del mondo ci siamo piacevolmente abituati a vedere splendidi soggetti “sorvolare” i versanti delle montagne alla ricerca di coturnici, così come a vederli fraseggiare nei boschi pedemontani alla ricerca delle regine, fino a ritrovarli col loro galoppo più vero a risalire colline e spazzolare pianure sull’usta di starne o altri selvatici. Per il pointer, come per ogni altro cane infatti, la razza e i suoi standard sono la corrente artistica, di cui ogni soggetto diventa poi inimitabile esponente.