RFM Grey Fox calibro 20, il sovrapposto… talismano

Grey Fox significa Volpe Grigia. È un predatore straordinario, affascinante, sfuggente e misterioso, che popola le foreste della Tundra e della Taiga siberiane. È uno dei pochissimi animali terrestri che per le sue abilità di cacciatore si rivela in grado di predare ogni tipo di selvaggina abitatrice delle foreste, beccacce incluse.

La caratterizzano pazienza e intelligenza, e attitudine estrema all’agguato più letale.  Ma “Volpe Grigia” è anche il nome in codice di uno dei personaggi chiave del mio ultimo libro – il romanzo Terry – quale “nickname” della super spia internazionale Jurij Planidin.

Ora, dato che mi serviva un sovrapposto leggero e tecnico, considerato che ci tenevo “maledettamente” a celebrare il personaggio del mio libro, arrivato in RFM assieme a Maurizio, abbiamo iniziato a concepire il fucile da beccacce dei miei desideri…

…alla lettera.

La bascula del sovrapposto RFM Grey Fox in calibro 20.
  • Tipologia: di doppiette ne ho già tante, e con l’ultima Becassier di RFM mi c’ero trovato da Dio. E allora? Allora sovrapposto!
  • Calibro: abbiamo subito optato per il 20, la mia passione.
  • Modello: come base siamo partiti dal sovrapposto dalla serie Becassier, ma… a modo mio! Ecco che ci arriviamo…
  • Canne: lunghe 63,5 cm con bindella ventilata superiore e centrale assente, e semplice saldatura in volata e culatta. Per avere velocità di brandeggio e velocità assoluta negli swing laterali.
  • Strozzature: cilindrica la superiore e Tre Stelle l’inferiore, fisse, per non stare ad impazzire con chiavette e “tubetti”, con la garanzia di resa balistica perfetta per gli ingaggi nel medium e nello short range.
  • Camere: 20/70, e chiusa lì. Che le cartucce Magnum a beccacce sono non solo inutili, ma dannose (sia in termini balistici, sia per la nostra guancia).
  • Finiture canne e bascula: tutto rivestito in Cerakote di qualità e tipologia militare, a prevenire riverberi o altro, e soprattutto qualsiasi rischio di ruggine, graffi o abrasioni.
  • Gruppo di scatto: come in tutti i miei fucili basculanti, rigorosamente bigrillo. Ci sono nato. Lo so usare benissimo ed istintivamente. Nell’eventualità di rottura di una batteria poi, ovunque mi trovi un colpo ce l’ho sempre e in ogni caso.
  • Calciatura: ho scelto un legno molto leggero e di non particolare venatura, perché a monte s’era deciso di ricoprire l’astina canonica e la bella pala Wordsworth, con una pellicola mimetica a base cromatica grey (grigia) che evocasse il mondo “military” da cui proviene il personaggio Jurij, la Volpe Grigia del mio romanzo Terry. Oltre a garantirci una presa salda sempre e comunque e il piacere del contatto con il soft touch.

Ecco, questo è quel che ne uscito fuori. Una cosa mai vista, funzionale come poche, leggerissima (2,650 kg.), con un’estetica aggressiva e particolare, che neppure ci prova a strizzare l’occhio alla tradizione o a voler sembrare quello che non è. Totalmente centrata invece nella sua essenza e nella sua missione: quella di un grande predatore in lotta per la vita. Quella di una super spia internazionale abituata a vivere nell’ombra e a combattere con i più terribili avversari. E a vincere, sempre, nel nome della giustizia e della verità.

“Tanta roba” come si dice, per un “semplice fucile”.  E infatti non è un semplice fucile, quanto piuttosto un talismano, degno di stare nella rastrelliera di ogni poeta cacciatore dal cuore di sciamano.


Per saperne di più: https://www.rfmarmi.it/it