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Nato a Malta da famiglia di origini italiane, maturato professionalmente in Australia e più recentemente emigrato negli Stati Uniti, Charles St.George è il padre di alcuni dei sistemi d'arma più originali dell'ultimo quarantennio.
Si parla di modelli forse non di elevatissimo successo (è l'esempio dei fucili Leader Dynamics T2-Mk5 e Bushmaster M-17S), ma accomunati da un particolare importante: il gruppo-otturatore di foggia triangolare, un Design che ha fatto scuola e che ha raggiunto l'apice del suo successo con l'adozione sul fucile Barrett M82-A1 e derivati.
L'ultima "fatica" di Charles St.George ha la forma di un fucile semi-automatico Bull-Pup di cui i lettori di all4shooters.com hanno già sentito parlare: nato come "Sabre Defence LSR-50 Leader" nel 2011, divenuto MICOR Md.50 (o semplicemente Leader.50) l'anno seguente, dopo tanti anni d'attesa l'arma non è stata ancora lanciata sul mercato.
Le ultime novità sono che la MICOR avrebbe terminato i suoi rapporti di collaborazione di Charles St.George, cancellato tutti i preordini dei due anni passati, e venduto i diritti dell'arma − ora ribattezzata Gatekeeper.50 − all'azienda Pallas Arms, che nonostante le promesse di iniziare la distribuzione "agli inizi dell'autunno 2014" non avrebbe ancora realizzato un solo esemplare.
Charles St.George ha dunque deciso di riprendere il controllo del progetto tramite la sua ditta individuale − la St.George Arms, LLC., con sede a Murfreesboro, nel Tennessee − che gestirà la distribuzione della nuova incarnazione del Design, la cui produzione avrà luogo presso gli stabilimenti della K&M Arms di Chandler (Arizona). Il nuovo modello, denominato Leader 50 A1, è stato annunciato pochissimi giorni fa.
Rispetto al progetto originale, Charles St.George ha apportato alcune importanti modifiche tese a renderlo ancora più preciso e al contempo mantenerlo ergonomico, leggero, ed in particolar modo facile da produrre.
La caratteristica costruttiva più importante riguarda i materiali impiegati: il sistema di chiusura modificato rispetto ai precedenti modelli, infatti, crea un ampio margine di sicurezza che consente di fare a meno del costoso acciaio Maraging di cui era fatto il semicastello superiore dei modelli MICOR.
Il Receiver del Leader 50 A1 è realizzato in alluminio aeronautico lavorato per estrusione, cosa che consente di mantenere il peso a vuoto dell'arma sulle 18 libbre, ovvero 8,16 chilogrammi: si tratta del fucile più leggero al mondo nella sua categoria.
Arma dall'assetto Bull-Pup, pur impiegando una canna da 24 pollici in acciaio inossidabile d'altissima qualità, rotomartellata a freddo e munita di un rompifiamma/freno di bocca di dimensioni molto importanti dato il calibro, il Leader 50 A1 è lungo soltanto un metro e qualche millimetro: un altro record mondiale, ingombri longitudinali pari a quelli di un AR-15 con canna da 20 pollici.
All'interno del Receiver scorre un massiccio gruppo-otturatore di foggia triangolare, ovviamente in acciaio, con un angolo di rotazione di 45 gradi. La manetta d'armamento si trova sul lato sinistro, in posizione avanzata, e l'arma funziona per sottrazione di gas, tramite un pistone a corsa corta; il bilanciamento tra masse fisse e masse in movimento all'atto dello sparo consente di mantenere il rinculo su livelli decisamente bassi.
La compatibilità con accessori quali ottiche di puntamento, bipiedi, ed altro ancora, è assicurata dalla presenza, sull'intero Receiver, di scassi che consentono l'installazione di rotaie MIL-STD-1913 "Picatinny" alla bisogna; il poderoso rompifiamma può a sua volta essere svitato e sostituito con un silenziatore o soppressore di suono per gli impieghi professionali.
Un'altra modifica che contraddistingue il Leader 50 A1 riguarda la sostituzione del cane lineare con un cane retrattile, incorporato e montato sul retro dell'arma, nonché la presenza di un nuovo estrattore che non risente delle forze di rotazione e la riorganizzazione del blocco-otturatore per eliminare il classico accoppiamento tra il Cam Pin e il percussore. Ciò non solo rende l'arma molto più robusta, ma ne semplifica l'architettura e consente lo smontaggio da campagna senza l'impiego di accessori particolari.
Altra caratteristica del nuovo fucile riguarda un doppio sistema di sicura che interviene sullo scatto: oltre alla classica sicura manuale posizionata sulla parte superiore della guardia del grilletto, il Leader 50 A1 presenta anche una sicura a pressione integrale al meccanismo del grilletto medesimo che impedisce di far fuoco se la mano del tiratore non è posizionata sull'impugnatura nel modo corretto.
Il Leader 50 A1 è camerato per il calibro .50 BMG (12,7x99mm), e si alimenta tramite i medesimi caricatori amovibili da 10 colpi dei fucili Barrett M82A1 e Serbu BFG-50; tuttavia il semicastello superiore è dimensionato in modo da consentire in prospettiva l'uso anche di altri calibri, e per il futuro Charles St.George ha in mente di proporre il nuovo Design anche nei calibri .416 Barrett, .338 Lapua Magnum e .308 Winchester.
Ad un prezzo indicativo al pubblico che si prospetta molto competitivo per questa categoria d'arma (6900.00US$, ovvero poco meno di 5200€ al cambio odierno), il Leader 50 A1, anche nelle sue possibili future incarnazioni in altri calibri, potrebbe configurarsi come alternativa ideale tanto per i tiratori scelti dei corpi armati dello Stato (Forze dell'Ordine, Forze Armate) quanto per gli appassionati di tiro sportivo Long-Range.
Né Charles St.George − che ci ha fatto l'onore di scegliere all4shooters.com come prima piattaforma internazionale per l'annuncio del lancio della nuova arma! − né la K&M Arms si sbottonano finora riguardo alla data di immissione in commercio del Leader 50 A1; a differenza di chi finora ha gestito il Design, tuttavia, St.George non sembra intenzionato ad aspettare troppo.
Del resto, numerosi acquirenti militari internazionali − si parla di almeno sei diverse nazioni − avrebbero già espresso interesse all'adozione.
Dal canto suo, Charles St.George ci ha confidato di sperare che il Leader 50 A1 gli dia l'occasione di "tornare alle origini" della sua famiglia: sarebbe interessato infatti all'idea di stringere degli accordi di Partnership con aziende del settore armiero italiano, ovviamente animate da dinamicità e spirito d'intraprendenza, per la produzione e la commercializzazione di questo o altri suoi progetti per i mercati sia professionali che civili.
