Il TASER: che cos'è e come funziona davvero.

Il Ministro degli Interni Matteo Salvini ha appena firmato il decreto che permetterà di sperimentare l'uso del Taser nelle città di Bologna, Brindisi, Caserta, Catania, Firenze, Milano, Napoli, Padova, Palermo Reggio Emilia e Torino. La notizia ha creato un immediato clamore mediatico e come spesso accade quando si affrontano argomenti tecnici di cui non si sa nulla, qualcuno comincia a prendere le prime cantonate. Permetteteci quindi di esporre l'argomento a modo nostro, ovvero dopo esserci ben documentati.

Il TASER - acronimo di “Thomas A. Swift’s Electronic Rifle” (Tom Swift è un inventore eroe di una serie di libri di fantascienza molto popolare negli Stati Uniti fin dal 1910) è un’arma a bassa letalità che sfrutta lo stesso principio degli storditori o dissuasori elettrici. 

Axon Taser X26P 
La pistola elettrica "less Lethal" Axon Taser X26P per usi professionali.

A differenza di questi, il Taser funziona a distanza, in quanto l’arma lancia due dardi uncinati, a seconda della cartuccia utilizzata, da 4,5 fino a circa 11 metri, (a seconda della cartuccia impiegata) collegati al generatore di alta tensione da un sottile filo conduttore isolato che trasmette la scarica elettrica incapacitante.

È stata inventata da Jack Cover, uno scienziato della NASA nei primi anni '70, ma era considerata un'arma vera e propria perchè impiegava una cartuccia pirotecnica per funzionare.

I Taser usano una scarica elettrica ad alto voltaggio e bassa intensità, e sono alimentati da una batteria al litio; il circuito impiega un condensatore e la scarica è modulata con impulsi calibrati per interrompere il controllo muscolare e indurre una contrazione involontaria di tutti i muscoli del corpo che incapacita temporaneamente il soggetto (effetto EMD, Electro-Muscular Disruption). Non è necessario che i dardi tocchino la pelle, essendo sufficiente che si piantino negli abiti in qualsiasi punto del corpo.

Funzionamento 

Taser X26P mentre spara
Il Taser X26P all'atto dello sparo della singola cartuccia con i due dardi corredato di videocamera per registrare l'impiego dell'arma.

I dardi sono propulsi da una piccola carica di azoto compresso, e la velocità iniziale dei dardi è di 55 m/s, meno di un quinto della V0 di una 9mm corto sparata da una pistola da backup. 

Ogni dardo pesa 1,6g con una punta uncinata lunga 9mm per penetrare i vestiti. 

I conduttori elettrici collegati ai dardi sono in media lunghi 9m. 

Circa il 30% delle volte, i dardi non riescono a perforare i vestiti, perciò l’arma emette una scarica che crea un arco voltaico che ionizza l’aria e consente il passaggio della scarica incapacitante fino alla cute.

I 50 Kv sono infatti riferiti alla tensione presente solo fino alla creazione dell’arco oppure fino al contatto dei dardi con la pelle; la tensione effettiva applicata al soggetto (nel caso della X26) è di 1200V. L’arma genera una corrente elettrica pulsata, con scariche da 100 ms ad una frequenza di 19 al secondo. 

Volata del Taser X26P
La "volata" del Taser X26P, con la singola cartuccia.
Volata Taser X2
La "volata" della X2, con le due cartucce.

Ogni scarica trasporta 100 microcoulomb di energia, per cui l’intensità della corrente media è di 1.9 milliampere. Vi è uno studio piuttosto approfondito da parte del costruttore per minimizzare il rischio cardiaco; il segnale è stato ottimizzato per avvantaggiarsi della differenza tra muscoli scheletrici e muscolo cardiaco. L’intensità della scarica di un Taser è appena l’1% dell’intensità necessaria per stimolare direttamente il muscolo cardiaco e indurre una fibrillazione. In più, il cuore si trova ad uno strato profondo, circondato dalla muscolatura scheletrica, che lo isola dalle scariche superficiali.

Poliziotto con Taser
L'impiego del Taser permette di usare una forza "less lethal" nei confronti di individui pericolosi e rappresenta in casi particolari l'unica alternativa all'uso delle armi da fuoco.
Taser nella fondina
Il porto della pistola elettrica Taser deve essere effettuato in modo che non sia possibile "sbagliarsi" nei momenti critici, in cui è necessario decidere in poche frazioni di secondo quale arma usare. Una fondina cross - draw può essere una soluzione.

Il segnale di 19 impulsi/sec. è stato anche studiato per essere sufficientemente lontano dalla zona di contrazione pericolosa della muscolatura denominata tetano (da cui la malattia prende il nome), che è di 70 impulsi al secondo.

La scarica dura un totale di 5 secondi, e può essere ripetuta.

I dardi devono colpire il soggetto assieme; se un dardo non lo colpisce, la scarica non ha effetto. Le caratteristiche specifiche della scarica elettrica non variano in relazione all’ambiente, ad esempio se piove o se il soggetto si trova con una parte del corpo a contatto dell’acqua.

Taser X2
Il modello Taser X2, più potente e più avanzato rispetto allo X26P.

Mentre, maggiore è la distanza sul corpo tra i due dardi, maggiore sarà l’efficacia della scarica elettrica sul soggetto. 

Durante l’arresto dei soggetti e l’impiego dal Taser è possibile toccare il soggetto colpito senza subire l'effetto perché l'elettricità passa solo per il percorso più breve che unisce i due dardi. 

La Axon, dichiara che il Taser è efficace nel 99,5% dei casi, incapacitando completamente un uomo dopo 2-3 secondi.

Il produttore offre due modelli specifici per l’impiego da parte delle forze dell’ordine: lo X26P e lo X2, rispettivamente ad una cartuccia e a due cartucce. 

Taser X2 all'atto dello sparo
Lo X2 spara semiautomaticamente due cartucce; un eccellente back up nel caso uno dei dardi manchi il bersaglio.

Lo X2 è il modello più avanzato, offrendo anche un sistema di mira a doppio laser, con cui è possibile controllare il punto di impatto di entrambe i dardi, che a causa del particolare funzionamento, devono trovarsi sufficientemente lontani sul corpo del soggetto. I Taser sono realizzati pressochè interamente in polimero caricato con fibre; il peso dello X2, con due cartucce complete montate, è di 482g, e le sue dimensioni sono 198 x 43 x 107 mm.

Molti gli accessori disponibili, come telecamere che si attivano all’estrazione e registrano l’impiego del Taser, fondine dedicate (tra cui la Blackhawk), connessioni a reti per la raccolta e la gestione delle prove digitali (DEMS). 

Ogni Taser registra comunque l’attivazione dell’arma con i dati, compreso il numero di scariche impiegate per cartuccia. La batteria principale al litio, inserita nell’impugnatura come un caricatore, consente un minimo di 50 lanci/scariche.

È indubbio che il Taser eserciti un enorme interesse tra forze di polizia, in quanto consentono di neutralizzare individui pericolosi senza dover necessariamente ricorrere all’uso di armi da fuoco letali. I Taser in Italia non sono armi comuni da sparo poiché non possiedono una canna ma sono considerati armi proprie, e non ne è consentito l’uso da parte di civili.