Smith & Wesson Model 22 (1917)


Nel 1917, quando l’America entrò in guerra, le truppe avevano già in dotazione la Colt 1911 .45 ACP. Gli eventi bellici furono così fulminei che trovarono gli Stati Uniti impreparati ad affrontare l’evento relativamente alla fornitura di attrezzature militari, incluse le pistole. Per dotare completamente le truppe di armi corte adeguate, e soprattutto dello stesso calibro, si decise di adottare oltre alle pistole semiautomatiche dei revolver che potessero impiegare la cartuccia di Browning.

Smith & Wesson Model 22 (1917) 
Le moderne lunette consentono di caricare simultaneamente i 6 colpi nel cilindro, velocizzando il ciclo di sparo del revolver

La Smith & Wesson iniziò la fabbricazione del revolver Modello 22 nel 1917, da cui il nome, e in soli due anni ne produsse circa 150.000 esemplari. L’obbligo ragionato di uniformare il calibro d’ordinanza impose l’utilizzo delle cosiddette “half moon”, le mezze lune che servivano a trattenere tre cartucce rimless .45 ACP. Le half moon si rivelarono utili sia a velocizzare il caricamento, sia a evitare che i bossoli esplosi rimanessero incastrati nel tamburo. Da quell’idea probabilmente derivò l’invenzione del carichino per i moderni revolver.

Smith & Wesson Model 22 (1917) 
La cresta del cane è del tipo largo che si gestisce meglio ma non trova corrispondenza con il modello originale

 

I revolver Smith & Wesson sono rinomati per affidabilità e qualità. Questa replica non sfugge alla regola, ma è normale fare il confronto con il modello originale dell’epoca, con il quale la riedizione non sempre si uniforma. A prima vista il revolver colpisce per l’aspetto massiccio dato dal telaio “N” e per la perfetta brunitura o per la finitura ancora più ricercata del modello tartarugato. La canna tonda si raccorda piacevolmente con il castello ingrossandosi nella parte di giunzione, conferendo quell’aspetto antico assente nelle armi di moderna concezione. Le dimensioni consistenti del telaio N, unitamente alla canna da 5 ½”, conferiscono all’arma il ragguardevole peso di oltre 1 kg.

Smith & Wesson Model 22 (1917) 
L’astina d’espulsione di ultima generazione ha la parte zigrinata a filo con lo stelo. Comunque, non si può fare a meno di notare l’affascinante linea retrò dell’arma e la finitura impeccabile

Malgrado ciò, il revolver è gestibile e l’impugnatura è sfruttabile indipendentemente dalla conformazione della mano del tiratore. La valutazione attenta di questa replica, paragonata con il modello dell’epoca, ha riservato qualche sorpresa.

Iniziamo dall’orribile forellino posto sopra il pulsante d’apertura della sicura a chiave. Un altro tuffo al cuore si ha quando si arma il cane e si scopre che il percussore è sparito perché, come in altre produzioni moderne, è stato trasferito sul castello. Meno grave la differenza dell’astina d’espulsione in stile moderno. Quella originale aveva la parte terminale zigrinata sporgente dallo stelo. Il cane adottato dalla replica ha la cresta larga che favorisce la presa mentre quella del modello d’epoca era del tipo stretto. Assente nella replica la vite posta anteriormente sotto la guardia del grilletto che serviva a regolare la tensione, tramite apposita molla, del dente arresto cilindro. Nei modelli recenti la meccanica è stata semplificata e la molla stessa è stata collocata in un recesso ricavato all’interno del castello.

Smith & Wesson Model 22 (1917) 
Le due versioni del revolver Smith & Wesson Model 22 (1917) in .45, con finitura tartarugata e brunita

Il grilletto adottato è liscio e favorisce lo scatto in doppia azione. Come nell’originale, la cartella è fissata al castello tramite 4 viti. La quarta vite è stata abolita dalla ditta di Springfield verso la fine degli anni ʼ50, optando per una cartella a incastro a sole 3 viti.

Le guancette del Model 22 del 1917 sono prodotte dalla Altamont, azienda specializzata nella costruzione di impugnature e calciature di armi lunghe e corte di qualità. A differenza di quelle belliche, che non avevano zigrinature o stemmi vari, le guancette fornite dalla Altamont, di ottimo noce, presentano una zigrinatura fine con diamante centrale e il distintivo rotondo dorato con il logo Smith&Wesson. In linea con il modello originale, sotto l’impugnatura è applicato l’anello porta correggiolo.

Il revolver è fabbricato in acciaio al carbonio e il modello in prova è brunito in modo eccellente. Il revolver è proposto anche nichelato o tartarugato. Queste ultime due finiture non trovano corrispondenza con la produzione dell’epoca ma non per questo sono meno belle a vedersi. 

Smith & Wesson Model 22 (1917) 
Volata dell’arma. Il mirino a mezzaluna, rivisitato, è fissato alla canna tramite una spina e ha uno spessore maggiore che consente una mira più accurata

Il Model 22 ha lo scatto in singola e doppia azione. La meccanica del revolver si avvale della molla del cane a lamina, che permette di avere lo scatto in doppia azione più fluido di quello ottenibile con la molla a spirale. Nella parte anteriore dell’impugnatura, in basso, è presente la vite che serve a regolare la tensione della molla del cane. La vite permette, svitandola, di alleggerire il peso dello scatto, ma attenzione a non esagerare, altrimenti la percussione non sarà sufficiente a far partire il colpo. La rotazione del tamburo avviene in senso antiorario. Lo scatto in singola azione dell’esemplare testato, è estremamente leggero e netto mentre quello in doppia azione è fluido, uniforme e senza incertezze. 

La meccanica dei revolver Smith & Wesson prevede due punti di chiusura che sono attuati dal pistone dell’asta di rotazione e tramite il dente di arresto del cilindro. Nella replica del Model 22 non è stato giustamente utilizzato il pulsante d’apertura moderno che è sicuramente più ergonomico, in quanto presenta uno sguscio che favorisce la spinta del pollice, ma assolutamente fuori luogo su una riproduzione di un’arma del 1917. 

Smith & Wesson Model 22 (1917)
Smith & Wesson Model 22 (1917)
Smith & Wesson Model 22 (1917) 
Smith & Wesson Model 22 (1917), lato destro
Smith & Wesson Model 22 (1917) 
Smith & Wesson Model 22 (1917), lato sinistro

Smith & Wesson progettò diversi sistemi di sicurezza per impedire al cane di raggiungere la capsula involontariamente ma tutti avevano dei problemi che sopraggiungevano soprattutto per cattiva manutenzione dell’arma. Sui primi revolver Model 22 non fu addirittura applicata nessuna sicura. Nel 1944 in seguito a un incidente, noto come “battleship incident”, in cui perse la vita un marinaio, Smith & Wesson, sollecitata dal governo, corse ai ripari e progettò la sicura definitiva, adottata ancora oggi, denominata “hammer block” che, tramite una stanghetta, impedisce al percussore di raggiungere la capsula della cartuccia fino a quando il grilletto non è premuto. Questa sicura consente tra l’altro di inserire tutte le cartucce nel tamburo. 

Smith & Wesson Model 22 (1917) 
In relazione al mirino la finestra della tacca di mira è stata allargata e permette di inquadrare perfettamente il mirino avendo delle luci laterali ottimali

L’hammer block presente sulla replica del revolver Model 22 bastava e avanzava e poteva essere l’unica sicura utilizzata sull’arma ma le ultime leggi restrittive in materia di armi, in vigore da tempo in alcuni stati USA, hanno costretto la Smith & Wesson ad applicare una ulteriore sicura che blocca il meccanismo dell’arma e che può essere attivata manualmente tramite una chiave da inserire nell’apposita serratura, presente sul lato sinistro del castello del revolver, posta in prossimità del pulsante di apertura del tamburo. Il foro è piccolo, ma non abbastanza, e l’estetica dell’arma ne risente.

I congegni di mira fissi sono abbastanza fedeli all’originale; consistono in un mirino a mezzaluna fissato tramite una spina alla canna e una fresatura praticata sul castello che funge da tacca di mira. Rispetto all’originale il mirino non è rastremato e inoltre è stato allargato. Anche la fresatura della tacca di mira di conseguenza è stata adattata alle dimensioni del mirino. Questa miglioria, senza stravolgere la linea dell’arma, ne ha aumentato le doti di precisione.

Smith & Wesson Model 22 (1917) 
Lʼottima precisione e la velocità di rifornimento rendono ancora oggi il Model 22 un ottimo revolver per il tiro sportivo e la difesa

Impiego pratico: ultimamente, nelle gare Cowboy Action Shooting è stata inserita la categoria Wild Bunch, ambientata agli inizi del 1900, e questo revolver potrebbe essere l’alternativa alla Colt Government utilizzata dai partecipanti di queste gare in costume. Oltre l’impiego ludico e tenuto conto della precisione, il revolver è piacevolissimo per effettuare allenamenti informali in poligono. In ultimo, il calibro fa di questo revolver un arma valida ancora oggi per la difesa abitativa e, dimensioni a parte, per quella personale. La possibilità di utilizzare le lunette moderne, che contengono le 6 cartucce, rendono estremamente veloce il rifornimento.

Il revolver, nato per una emergenza bellica, è rimasto talmente impresso nei cuori degli americani che la Smith&Wesson lo ha giustamente inserito tra le riproduzioni storiche.