Test: il revolver sportivo Taurus 689 in calibro .357 Magnum con canna da 6 pollici

Per un revolver di questa fascia di prezzo, il risultato con le ricariche con palla Wadcutter è più che accettabile.

Il marchio Taurus un tempo era sinonimo di prodotti decisamente innovativi, o più precisamente di revolver insoliti. L'impressionante revolver ad azione mista Raging Bull nell'allora supercalibro .454 Casull è impossibile da dimenticare. Sono passati ben 25 anni, e a parte la mania del Super Magnum, che dilagava in Taurus molto prima del .500 S&W di Smith & Wesson, la casa brasiliana aveva in catalogo anche versioni molto insolite in calibri più piccoli. Ad esempio, il Modello 218 “Raging Bee” in calibro .218 Bee, o il Modello 22H “Raging Hornet” in calibro .22 Hornet. Questi revolver erano dotati di canne da 10 pollici, in quanto progettati per la caccia alla selvaggina e ai nocivi. Esistevano anche revolver in calibro .30 Carbine. Anche i primi modelli ultraleggeri, come il Taurus Titanium, stabilirono nuovi standard di peso con l’adozione questo materiale. Gli sviluppatori della Taurus non avevano ovviamente paura di materiali insoliti o di combinazioni di cartucce ultrapotenti con canne molto corte. A cosa servivano sennò le "impugnature antirinculo" o i compensatori? Dal 1995 fino a dopo l'inizio del millennio, i nuovi cataloghi annuali Taurus si leggevano quasi come un fumetto di fantascienza, mentre la concorrenza era in evidente crisi creativa. E i revolver brasiliani erano anche economici, anzi molto economici. Ma non c'è luce senza ombra: al di fuori di qualche revolver da quattro a sei pollici in .357 o il .44 Magnum la casa brasiliana aveva ben pochi modelli adatti al semplice (ma molto praticato) tiro sportivo con il revolver.

Inoltre, in quasi tutte le federazioni sportive ci sono discipline che privilegiano il tiro veloce, cioè in doppia azione. E lì un'azione con molla del cane elicoidale invece di molle a lamina difficilmente funziona bene con un grilletto alleggerito, la classica combinazione che porta vantaggi nelle serie veloci. C’è da dire che i tiratori che amano sparare in singola azione non sono mai stati infastiditi da questo aspetto e scegliendo un Taurus hanno solo risparmiato un bel po' di soldi sull'acquisto. Per la prova di oggi abbiamo quindi scelto un revolver che, sebbene non venga più prodotto, è conforme ai regolamenti sportivi di tutte le federazioni ed è ideale per un gran numero di discipline di tiro. Non vedevamo l’ora di incominciare!

Il revolver Taurus 689 calibro .357 Magnum in dettaglio

La corsa dell'albero che comanda l’estrattore è un po' corta per la lunghezza del bossolo .357, ma è sufficiente per scopi sportivi.

Appena si apre la scatola, si capisce che esiste un nero più nero del nero. La finitura del revolver è di un nero opaco che assorbe la luce. Per quanto riguarda la possibilità di evitare riflessi indesiderati quando si spara, la Taurus 689 potrebbe rappresentare l'attuale optimum sul mercato. Impugnando il revolver per dare un'occhiata più da vicino alla finitura nera opaca, il palmo della mano ci segnala subito una carenza: l'impugnatura in gomma offre un'altezza sufficiente, è ben sagomata e con una efficace superficie antiscivolo, ma con poco meno di 30 millimetri nel punto di massimo spessore è un po' sottile anche per mani di medie dimensioni. Il revolver stesso non offre particolari soluzioni ergonomiche: tutti i comandi sono posizionati dove ci si aspetta, sono facilmente raggiungibili e funzionano in modo pulito e definito senza grandi sforzi. L'equilibrio e il peso del Taurus 689 trasmettono immediatamente familiarità. Nonostante l’assonanza, è più simile alla Colt Python che alla S&W Model 686. L’alzata dell’arma è naturale, la linea di mira non deve essere corretta spostando la presa sull’impugnatura. Una nota positiva per i tiratori sportivi: non solo la tacca di mira è relativamente ampia e leggermente angolata verso il tiratore, ma non presenta nemmeno il contorno bianco che tende a distrarre durante il tiro di precisione. Il mirino è dotato invece del classico inserto in plastica rossa.

Il meccanismo di sparo del revolver Taurus 689 è azionato da una molla elicodale. 

Purtroppo il mirino non è spinato. Se si desidera un'immagine di mira più contrastata, è necessario rimuovere l’inserto in plastica fresando il lato posteriore del mirino e ribrunirlo. Oppure, spendendo di più, potete far rimuovere completamente il mirino e sostituirlo con uno spinato. La tacca di mira può essere tarata senza l'ausilio di lenti d'ingrandimento, grazie alle viti relativamente grandi, e la regolazione si annuncia con scatti ben udibili. Purtroppo sull'esemplare che avevamo in prova la tacca mostrava un po' di gioco laterale. 

L'originalità brasiliana diventa visibile quando si estrae il tamburo, che è bloccato da un pistoncino caricato a molla presente all’estremità del giogo e da un corrispondente incavo fresato nel telaio. Il pulsante di sgancio del tamburo e lo sperone del cane presentano una zigrinatura netta, che favorisce la presa con la punta delle dita quando li si aziona.

Il meccanismo di scatto della nuova Taurus è in contrasto con le precedenti esperienze dei nostri tester che si ricordavano come nei vecchi modelli il grilletto a doppia azione avesse caratteristiche piuttosto irregolari fino al rilascio, mentre in quello a singola azione non aveva quasi alcun gioco. Con il nuovo scatto, quando si spara in doppia azione il dito indice ha la sensazione di lavorare solo contro la pressione della molla, il che è il massimo! Quando si spara in modalità singola azione, invece, si nota un leggero grattamento. Il gap del cilindro è pari a 15 centesimi di millimetro, il che va bene, e la stella del cilindro è sostenuta da due perni di allineamento che ne impediscono la torsione. Quando viene estratto, il cilindro ruota senza alcun attrito e l'asta dell'espulsore non presenta alcuna oscillazione.

In poligono con il revolver Taurus 689 in calibro .357 Magnum

La tacca di mira è priva di riferimenti, mentre il mirino su rampa ha un inserto in plastica rossa che qualche tiratore potrebbe trovare fastidioso.

Abbiamo iniziato il nostro test sparando esclusivamente cartucce in calibro .357 Magnum con l’arma in morsa (Ramson Rest) e qui la Taurus è stata in grado di impressionarci positivamente. Pur non producendo rosate eccezionali, ci ha offerto risultati mediamente buoni, con diametri in media intorno ai 50 mm, quindi più o meno all’interno del dieci. I migliori raggruppamenti con cartucce di fabbrica ricaricate in .357 Magnum sono andate addirittura al di sotto dei 40 millimetri, quindi completamente all’interno del dieci del bersaglio posto a 25 metri.

Sparando a mano libera, la trazione del grilletto non è stata un problema quando si sparava in DA, grazie alle notevoli caratteristiche di pulizia dello scatto. Il piccolo grattamento in modalità SA può comunque essere compensato nelle discipline sportive senza pressione temporale. Quando si scarica il tamburo, la corsa dell'espulsore di 24 mm non causa problemi anche con i bossoli lunghi, ma i tiratori che agiscono sotto pressione non dovrebbero premere sull'asta dell'espulsore, ma piuttosto darle un colpo secco. Le camere del tamburo hanno mostrato sottili segni di utensili, ma nessun bossolo tendeva ad attaccarsi. Anche la resistenza all'espulsione è rimasta invariata e sempre bassa. Durante il test non si sono verificati malfunzionamenti o fastidi, né sparando a mano libera né in appoggio.

Taurus 689 calibro .357 Magnum: scheda tecnica

Modello:
Taurus 689 (matte black)
Prezzo:
850 euro
Calibro:
.357 Magnum 
Capacità tamburo:
6 colpi
Dimensioni (LxLaxA):
291x38x148 mm
Organi di mira:tacca regolabile, mirino fisso
Lunghezza canna:
152 mm  
Passo di rigatura:
1:470 mm circa
Peso dello scatto:
2.500 grammi
Peso:
1.205 grammi

Le nostre conclusioni sul test del Taurus 689

Chi trova soddisfazioni sportive solo dai campionati nazionali in su, sceglierà certamente un revolver con un'azione più sofisticata, ma avrà bisogno di una disponibilità economica molto più elevata. Vista attraverso la lente "good & cheap" (buono e a buon mercato), la Taurus merita senza dubbio una raccomandazione d'acquisto. Tra l’altro questo revolver si trova facilmente anche sul mercato dell’usato; quindi, basta un po’ di pazienza e prima o poi se ne incontrerà uno in armeria, a un prezzo certamente abbordabile.

 Cosa ci è piaciuto:
 Non ci è piaciuto:

- Buon rapporto qualità/prezzo

- Tacca di mira con un po' di gioco
- Doppia azione molto dolce
- Scatto in singola azione ruvido
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