Prova: pistola semiautomatica Heckler & Koch VP9

La mia prima esperienza con le pistole della Heckler & Koch, l'ho avuta ormai anni orsono coi modelli della gamma USP. Attratto dal rinculo ridotto e dalla possibilità di porto sia in Condition One sia in doppia azione, acquistai una USP calibro .45 ACP e una USP Compact calibro 9mm; all'epoca ammirai molto la precisione e la facilità d'uso della piattaforma, pur rimanendo leggermente deluso dalla durezza e dalla leggera ruvidità dello scatto.

Heckler & Koch VP9
La VP9 è la prima pistola semi-automatica a percussore lanciato della tedesca Heckler & Koch dai tempi della leggendaria serie P7

Più avanti, ebbi l'occasione di mettere le mani sulla stupefacente Heckler & Koch P7 – una delle prime varianti, per la precisione la PSP – che vantava uno scatto superlativo e un asse della canna molto basso, caratteristiche tuttavia controbilanciate dal peso piuttosto elevato in confronto alla capacità e dalla relativa lentezza della ricarica dovuta alla collocazione dello sgancio del caricatore sotto l'impugnatura. 

La P7 inoltre mancava di qualsiasi interfaccia per accessoristica tattica, presente invece sulla USP sotto forma di una rotaia compatibile con adattatori Picatinny.

La Heckler & Koch VP9, di recente lanciata sul mercato americano, pare fatta apposta per combinare il fusto polimerico, la rotaia tattica, il caricatore bifilare e il pulsante di rilascio del caricatore piatto e ambidestro della linea USP con l'asse della canna basso della P7.

Dai giorni della USP, ho avuto modo di portare per difesa anche la Glock 17 e la versione Full-Size della Smith & Wesson M&P; normale, dunque, che io abbia anzitutto voluto confrontarla con questi popolari modelli a percussore lanciato. La VP9 è sovrapponibile sia alla Glock 17 che alla M&P in fatto di dimensioni; la sensazione al maneggio è quella di una pistola da servizio, anche se il caricatore da 15 colpi è paragonabile a quello della più compatta Glock 19. Le dimensioni dell'impugnatura possono essere adattate alla taglia della mano del tiratore grazie ai pannelli forniti in dotazione, e la loro sostituzione richiede solo un paio di minuti e l'uso di un cacciaperni (non incluso); la “personalizzazione” delle dimensioni ha reso decisamente la pistola molto più comoda e facile da maneggiare per me.

Heckler & Koch VP9
Estremamente leggera e sottile per la sua categoria, la VP9 si configura come arma da difesa e servizio

La più immediata impressione positiva che ho avuto della Heckler & Koch VP9 riguarda il rinculo percepito, davvero molto basso,tanto da rendere difficile percepire la differenza tra i diversi caricamenti 9x19mm da 124 grani provati: GECO con palla FMJ, Remington Golden Saber +P e Federal Personal Defense HST.

Certo, le munizioni +P presentavano una vampa di bocca più pronunciata, ma il rinculo si manteneva più che controllabile con tutte le tipologie di munizione usate. L'arma si è comportata bene anche con le Sellier & Bellot FMJ da 115 grani e bossolo in acciaio – ancora una volta, presentando un rinculo ridotto e senza inceppamenti o altri problemi.

Il mio dito indice destro si è stancato decisamente prima del resto della mano – forse avere un dito un po' più grosso mi avrebbe aiutato. A differenza di altre pistole della sua categoria, la VP9 non riduce il rinculo tramite l'uso di molle di recupero eccessivamente rigide, dunque il suo carrello resta uno dei più leggeri da arretrare manualmente.

Heckler & Koch VP9
Pur con caricamenti ad alta pressione, la Heckler & Koch VP9 riesce a mantenere rinculo e rilevamento entro livelli più che accettabili
Heckler & Koch VP9
L'eccellente controllabilità della VP9 è dovuta soprattutto all'asse della canna, molto basso rispetto ai precedenti modelli di casa HK

Il carrello presenta, sul retro, due protrudescenze gemelle dai contorni arrotondati che consentono di mantenere una presa salda per l'armamento manuale o per la risoluzione di inceppamenti anche qualora le mani dell'operatore siano rese viscide da olio, umidità o – Dio non voglia – sangue. Sebbene il carrello stesso sia già di per se' molto maneggevole grazie al generoso ingombro verticale, la Heckler & Koch VP9 non risulta eccessivamente pesante sulla parte superiore come lo era, ad esempio, la linea USP; l'azienda tedesca è riuscita a mantenere un buon equilibrio tra il basso peso del fusto e il bilanciamento generale dell'arma. L'impugnatura presenta linee antisdrucciolo, abbastanza pronunciate da aiutare il tiratore a mantenere una presa salda ma non troppo nette, in modo da non risultare aggressive sulla pelle quando si spari a mani nude. Allo stesso modo, le scanalature frontali presenti sul carrello sono funzionali al maneggio – in particolar modo al controllo dello stato del colpo in canna – ma non tanto “affilate” da causare abrasioni da sfregamento sulle fondine in pelle.

I tiratori che già possiedano una pistola Heckler & Koch P30 potranno continuare ad usare gli stessi caricatori, e le stesse fondine, con la VP9; essa, infatti, essenzialmente è una P30 con un percussore lanciato, un asse della canna ribassato, e un prezzo indicativo al pubblico sostanzialmente inferiore. Negli Stati Uniti, la Heckler & Koch VP9 al momento si vende ad un prezzo inferiore di circa circa 300 dollari (227,50€ al cambio attuale) rispetto a quello della P30. 

Gli utenti che per la prima volta, con la VP9, acquistino una pistola Heckler & Koch hanno il vantaggio di una vasta scelta di fondine in cuoio o in kydex. Personalmente ho testato due modelli ibridi: una Galco KingTuk IWB e una Galco TacSlide; entrambe mantengono la pistola molto vicina al corpo e garantiscono al contempo un buon occultamento e una rapida estrazione da sotto una  copertura leggera.

Heckler & Koch VP9
Arma dal basso profilo, la Heckler & Koch VP9 rappresenta un'opzione comoda per il porto continuato, sia occulto che manifesto
Heckler & Koch VP9
Arma dal basso profilo, la Heckler & Koch VP9 rappresenta un'opzione comoda per il porto continuato, sia occulto che manifesto
Heckler & Koch VP9
La VP9 viene venduta con due caricatori da 15 colpi, spaziatori intercambiabili per l'impugnatura, e un carichino

La Heckler & Koch VP9 viene venduta in una custodia rigida, assieme a spaziatori anteriori e posteriori per l'impugnatura e a due caricatori da 15 colpi. La custodia dell'arma da me ricevuta era predisposta per un carichino, che però mancava; fortunatamente i caricatori si sono dimostrati facilmente riempibili manualmente senza bisogno di uno strumento particolare.


Heckler & Koch VP9
La Heckler & Koch VP9 rimane compatibile coi caricatori della precedente serie P30
Heckler & Koch VP9
Il sistema di rilascio rapido dei caricatori consente la ricarica rapidissima in situazioni tattiche

Alcuni commentatori, ad oggi, hanno mosso critiche alla Heckler & Koch per la sua decisione di aver scelto i canonici quindici colpi come capacità massima; tuttavia tale scelta relativamente modesta assicura un inserimento facile anche a carrello-otturatore chiuso, e un'alimentazione totalmente affidabile. 

Mi è personalmente capitato di vedere armi delle stesse dimensioni, con caricatori da diciassette colpi, non camerare il primo colpo se maneggiate in maniera troppo “gentile”, e ho visto spesso caricatori sganciarsi da soli e cadere a terra dopo il primo colpo se inseriti senza forza sufficiente, in particolar modo in seguito a cambi-caricatore tattici. I caricatori con sgancio a caduta libera della VP9 garantiscono un'alimentazione sicura per tutti e quindici i colpi, che dunque diventano più un vantaggio che non un handicap.

Heckler & Koch VP9
La pistola semi-automatica Heckler & Koch VP9 vista dal lato destro...
Heckler & Koch VP9
...e da quello sinistro: i comandi sono ambidestri ed estremamente "User-Friendly"
Heckler & Koch VP9
Il rilascio del caricatore avviene tramite una leva ambidestra piatta, di foggia (e in posizione) simile a quella usata da quasi tutte le pistole di un'altra nota azienda tedesca da qualche anno a questa parte

La leva di rilascio del carrello-otturatore in apertura è presente su entrambi i lati dell'arma, anche se il funzionamento è alquanto asimmetrico. Tale caratteristica – unitamente alla possibilità di aumentare o diminuire le dimensioni dell'impugnatura in funzione delle dimensioni della mano forte del tiratore – rende la Heckler & Koch VP9 estremamente adatta all'uso da parte di tiratori mancini. Paradossalmente, la leva di sgancio presente sul fianco sinistro – per i tiratori destrimani – è più arretrata, e dunque meno facile da maneggiare – rispetto a quella per i mancini. Il controgrilletto di sicurezza è altrettanto comodo per i tiratori destrimani che per quelli mancini; l'unico comando presente su un solo lato è la leva di smontaggio. Tutti i comandi della VP9, indistintamente, sono facili da maneggiare anche quando si indossino i guanti, e il sistema di sgancio del caricatore a leva piatta, a mio avviso, è più semplice e rapido rispetto al normale pulsante a traversino, e non presenta rischi di rilascio accidentale.

Heckler & Koch VP9
Due protrudescenze gemelle sul retro del carrello consentono un comodo e rapido armamento manuale in pressoché ogni situazione

Il peso dello scatto è relativamente alto (circa 2,5 chili), e la corsa del grilletto è quasi doppia rispetto a quello di una Glock, mentre il reset è identico: poco più di 3mm, cosa che rende molto facile il tiro rapido. Nell'esemplare da me ricevuto, tuttavia, i lati del grilletto risultavano leggermente troppo affilati, e ho dovuto provvedere a smussarli con della carta vetrata.

La parte posteriore del percussore della pistola semi-automatica VP9 funge da indicatore visivo e tattile dello stato d'armamento e della presenza del colpo in canna. Dipinto di rosso, esso protrude dal retro del carrello quando l'arma è pronta al fuoco, e oltre a saltare all'occhio è rapidamente percettibile al tatto.

Heckler & Koch VP9
La rigatura poligonale della canna della Heckler & Koch VP9 aumenta la precisione intrinseca della piattaforma

La rigatura poligonale della canna della VP9 offre una buona precisione.

Le munizioni GECO e Remington provate hanno offerto rosate da un pollice a 7 Yarde (2,54cm a sei metri e mezzo circa), mentre con le Federal ho ottenuto una rosata più stretta, circa 1,70cm. alla stessa distanza.

Com'era prevedibile, le rosate a 25 Yarde (22,86 metri) erano distribuite per un'area di circa tre pollici (7,62cm.) attorno al punto in cui ho mirato: tipico caso di arma intrinsecamente più precisa del tiratore.

Il problema principale, con le mire in dotazione, è stato per me tenere a fuoco la tacca di mira anteriore. La situazione è migliorata appena le ho sostituite con delle mire HiViz munite di riferimenti luminosi in fibra ottica, che risaltavano sicuramente meglio in controluce, consentendomi di mettere meglio a fuoco la tacca anteriore e dunque aiutandomi a ridurre l'ampiezza delle rosate. La VP9 è sicuramente molto precisa, ma non è una pistola strettamente da tiro al bersaglio; più appropriatamente va definita “pistola da difesa”, e in quanto tale è altrettanto precisa nel tiro rapido quanto nel tiro lento e mirato. Una tipica rosata da tiro rapido con questa pistola presenta un solo foro, ampio e frastagliato, e nessun “flyer”.

Come prevedibile, l'affidabilità è semplicemente perfetta. Non ho sperimentato alcun tipo di malfunzionamento – esattamente ciò che mi aspettavo da un'arma Heckler & Koch. Del resto, non ricordo di aver avuto, in passato, alcun tipo di problema con le USP o le P7 di cui sopra. 

Heckler & Koch VP9
La tacca di mira anteriore, con riferimento bianco, è regolabile per deriva o rimpiazzabile con modelli "Aftermarket"...
Heckler & Koch VP9
...e lo stesso dicasi per la mira posteriore a coda di rondine, con riferimenti bianchi gemelli
Heckler & Koch VP9
Oltre agli impieghi difensivi civili e al porto manifesto d'ordinanza per le Forze dell'Ordine e il personale di sicurezza privata, la Heckler & Koch VP9 si presta particolarmente bene all'uso operativo intensivo in campo prettamente militare

Sebbene lo smontaggio da campagna sia molto semplice, ho effettuato la mia prova senza provvedere ad una lubrificazione preliminare, limitandomi a rimuovere un po' di olio di fabbrica in eccesso. Qualora si rendesse necessaria una pulizia – il che, in base a quanto ho potuto sperimentare, accadrà molto dopo la cassa e mezza di munizioni che ho usato per il mio test! – essa sarà comunque molto semplice da effettuare. La Heckler & Koch VP9 si scompone in quattro parti principali: il fusto, il carrello, la canna, e la molla di recupero vincolata alla relativa asta guidamolla.

Heckler & Koch VP9
La Heckler & Koch VP9 in smontaggio da campagna: operazione più semplice di quanto già non fosse nei precedenti modelli dell'azienda tedesca

La Heckler & Koch VP9 è un perfetto esempio di evoluzione matura di un design: integra soluzioni di comprovata affidabilità in una piattaforma dalle linee maneggevoli, affidabile, con una buona precisione e un rinculo controllabile, ad un prezzo in linea con quello dei modelli più direttamente concorrenti. La possibilità di regolare il profilo dell'impugnatura la rende un'ottima alternativa per i tiratori dalle mani più piccole, o più grandi, della media. 

In questa mia trattazione mi sono forse lasciato andare alla pignoleria su alcune caratteristiche, ma spero mi perdonerete, dato che comunque l'arma non presenta difetti significativi da segnalare – e al contempo molti aspetti decisamente apprezzabili.

Heckler & Koch VP9
Una sequenza di tiro rapido con la Heckler & Koch VP9, ritratta ad alta velocità per evidenziare le reazioni dell'arma allo sparo
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Una sequenza di tiro rapido con la Heckler & Koch VP9, ritratta ad alta velocità per evidenziare le reazioni dell'arma allo sparo
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