Le cinque pistole più rare del Mondo

Maxim-Silvermann modello 1897

Lato sinistro pistola Maxim-Silvermann modello 1897 
Maxim-Silvermann modello 1897 calibro 7,63 Borchardt

Rarissima Maxim-Silvermann modello 1897 calibro 7,63 Borchardt, senza matricola. 

Hiram Maxim, benché fosse piuttosto impegnato con le mitragliatrici e i silenziatori, collaborò con il suo capo officina Sidney Silvermann nella realizzazione di poche pistole semiautomatiche, che furono brevettate in Inghilterra. 

L’arma è a chiusura labile ritardata, con la molla di recupero che funge anche da molla del percussore; il ritardo d’apertura è dato dalla molla a lamina, azzurrata alla fiamma, che si vede sul lato sinistro del fusto.  

L’intera pistola si compone di soli 20 pezzi ed è probabilmente l’arma con meno pezzi nella sua categoria. Ne sopravvivono solo tre esemplari, di cui questo è l’unico camerato per il 7,63 Borchardt. Un foro sul lato sinistro del fusto sfoga i gas in caso di rottura del bossolo, come nelle prime Bergmann. Stranamente Hiram Maxim nella sua autobiografia non fa alcun cenno a questa pistola; si può supporre che sia stata elaborata e realizzata autonomamente da Silvermann e che Maxim, in quanto datore di lavoro di quest’ultimo, abbia voluto intestarsene almeno parzialmente il brevetto

“Baby” Gabbett-Fairfax M1905

“Baby” Gabbett-Fairfax M1905 lato destro
“Baby” Gabbett-Fairfax M1905
“Baby” Gabbett-Fairfax M1905 lato sinistro
“Baby” Gabbett-Fairfax M1905

Unico esemplare superstite della “Baby” Gabbett-Fairfax M1905, matricola 2B, calibro .45 Short Mars. 

Agli inizi del XX secolo, il Mars Automatic Pistol Syndicate che produceva la pistola ideata da Gabbett-Fairfax, fino a quel momento proposte in calibro .360 o 8,5mm, realizzò un piccolo numero di pistole di grosso calibro, all’epoca le più potenti pistole semiautomatiche prodotte. I fratelli Feederle, che dal 7,63 Borchardt avevano sviluppato il 7,63 Mauser, forse avrebbero avuto qualcosa da ridire ma questa era l’affermazione del Syndicate, supportate dalla dichiarazione di un ufficiale che provò le armi per l’esercito britannico: “Nessuno che abbia sparato una pistola Mars vorrà mai ripetere l’esperienza”. 

L’arma, massiccia e pesante ad onta del nomignolo di “Baby” (la canna era lunga 7 3/8”, 187 millimetri), era a lungo rinculo con otturatore rotante a più alette, non molto dissimile da quello che Stoner avrebbe ideato per il suo AR15. L’arma era inizialmente senza matricola; il numero 2B fu punzonato successivamente per l’importazione. È in condizioni praticamente perfette e si tratta probabilmente dell’ultima pistola realizzata dal Syndicate prima della sua messa in liquidazione, avvenuta nel 1906.

Baby Luger

Esemplare unico di Baby Luger. Calibro 9 Corto, canna da 98,5 mm, più lunga rispetto alla pistola personale di Georg Luger. 

Leva di sicura a scorrimento simile a quella della Borchardt. È un prototipo di laboratorio, probabilmente l’unico completato benché rechi la matricola 4, con vari segni di lavorazione manuale. Si suppone che sia stata costruita nel 1926 o 1926, dopo la morte di Luger, nel tentativo da parte della DWM di crearsi uno spazio nel mercato delle pistole di piccole dimensioni che stava prendendo piede in Germania. 

Pubblicata in copertina dallo Shooting Sports Magazine nel settembre 1962 come “La Luger più rara del mondo”. Mantiene ancora il 95 per cento della brunitura originale. Leggermente meno costosa da produrre rispetto alla Parabellum modello P08 era comunque costosa e massiccia, non in grado di competere commercialmente con le pistole coeve da porto. 

Baby Luger lato destro
Baby Luger
Baby Luger lato sinistro
Baby Luger

Walther PP/PPK

Esemplare rarissimo, probabilmente unico, realizzato in lucite a scopo dimostrativo per il venditore, di pistola Walther PP/PPK, matricola 500005. Era contenuto in una valigetta ventiquattr’ore in pelle marrone contenente anche esemplari in vari stati di finitura, dal forgiato grezzo alla parte finita, dei principali componenti dell’arma. Il modello in Lucite espone tutti i componenti interni, compresa la canna con camera sezionata. La valigetta contiene anche un fusto per la versione in calibro .22 e tre fusti in lega leggera. Alcune etichette indicano anche il numero di operazioni necessarie per finire il pezzo. Questo set è l’unico conosciuto e la pistola in Lucite è verosimilmente l’unica superstite al mondo. 

Walther PP/PPK lato sinistro
Walther PP/PPK
Walther PP/PPK lato destro
Walther PP/PPK
Walther PP/PPK scatola
Valigetta Walther PP/PPK
Walther PP/PPK scatola
Valigetta Walther PP/PPK

Mauser 06/08

Mauser 06/08 lato sinistro
Mauser 06/08 matricola 51, calibro 9x25
Mauser 06/08 lato destro
Mauser 06/08 matricola 51, calibro 9x25

Rarissima Mauser 06/08, matricola 51, calibro 9x25 Mauser Export (Bossolo DWM 487B). Se ne produssero meno di 100, la matricola più alta registrata è 77. Canna da 4 pollici, la scritta Waffenfabrik Mauser Oberndorf a. N. è incisa a mano sulla camera di scoppio. Prodotta nel 1906.

La maggior parte dei componenti è brunita a ruggine, il resto è azzurrato alla fiamma. Monomatricola con l’eccezione del caricatore marcato 37, la cui base è matricolata 80; numero che difficilmente si riferiva ad un’arma completata. La pistola più rara mai prodotta da Mauser, specialmente in questa versione con caricatore da 20 colpi; un esemplare con caricatore da 10 colpi è stato visto ad una Bourse aux Armes a Neuchatel. Sono verosimilmente gli unici due esemplari superstiti.