I figli del deserto

Iniziò tutto durante la Campagna d’Egitto, nel 1799, quando i reggimenti a cavallo di Mamelucchi che combattevano in difesa del re di quella nazione, destarono curiosità e ammirazione per il loro coraggio e per la loro organizzazione militare. Napoleone Bonaparte decise così di inserire tali cavalieri nella sua armata creando, nel 1802, il primo squadrone di Mamelucchi della Repubblica al comando del generale Jacques François de Menou.

Con decreto del 29 luglio 1804 l’unità fu aggregata al reggimento di Cacciatori a cavallo della Guardia Imperiale di Napoleone ma quasi subito lo squadrone di Mamelucchi divenne una unità indipendente. Combattenti nati, i Mamelucchi parteciparono a tutte le Campagne napoleoniche e si distinsero sempre per la loro maestria in battaglia e per il grandissimo coraggio. Nel 1812, anno della Campagna di Russia, solo 75 Mamelucchi furono aggregati al 1° Reggimento dei Cacciatori a Cavallo al comando del generale Claude-Etienne Guyot. I cavalleggeri della Guardia Imperiale non preso parte ai combattimenti prima dell’entrata in Mosca ma riuscirono a proteggere la ritirata e a mantenere un certo ordine tra gli uomini stremati da una terribile marcia.

L’armamento individuale dei Mamelucchi era abbastanza corposo: una sciabola curva alla turca, un corto moschetto con canna strombata, un pugnale e due coppie di pistole: una da fonda e una da cintura, custodita in una fondina portata sotto la larga fascia di seta annodata sul fianco. La coppia di pistole da cintura evidenziava alcune differenze rispetto alla coppia da fonda come, per esempio, la canna più corta e la mancanza dell’anello nella vite della coccia. Come tutte le armi da fuoco destinate alla Guardia Imperiale, anche le pistole da Mamelucco venivano fabbricate dalla Manufacture di Versailles sotto la direzione tecnica di Nicolas-Noël Boutet. Tali armi erano famose per essere molto robuste e particolarmente curate nei dettagli estetici e costruttivi. 

Pistola del Mamelucco
Pistola del Mamelucco

L’arma commemorativa presentata dalla Davide Pedersoli è quella da fonda, con canna tonda in calibro 14,5 mm e lunga 194 mm e caratterizzata, in zona di culatta, da cinque facce squadrate di cui una, quella superiore, prosegue, rastremandosi, fino al mirino. Sulla faccia superiore è riportata la scritta Ent.se Boutet. Sull’acciarino, su due righe, è presente,  la scritta M.RE IMP.LE / DE VERSAILLES. Il paragrilletto, la coccia e le rondelle delle viti di tenuta dell’acciarino sono realizzate in ottone; sulla coccia è avvitata una vite con anello porta correggiolo in ferro; la bacchetta di caricamento è in ferro con calcatoio in ottone.

Sull’impugnatura è inserito un medaglione che mostra un cavalleggero Mamelucco in tenuta d’ordinanza orientale.La pistola commemorativa 2012, come consuetudine, sarà limitata a cinquecento esemplari destinati ai collezionisti francesi, italiani e tedeschi e contrassegnati con tre serie distinte di numerazioni (F001-F200 per la Francia, I001-I200 per l’Italia e D001-D100 per la Germania). Ogni arma è accompagnata dal proprio Certificato di Autenticità stilato su carta tipo pergamena. I collezionisti che hanno acquisito i modelli commemorativi dal 2004 al 2009 avranno il diritto di prelazione nel contrassegnare con lo stesso numero di serie il modello 2012 dedicato allo squadrone di Mamelucchi. A richiesta è disponibile il cofanetto con rivestimento interno in tessuto e coperchio con pannello in vetro.