Bernardelli Modello 69 calibro .22 Long Rifle

La Vincenzo Bernardelli di Gardone Val Trompia può essere sicuramente annoverata tra i grandi marchi storici del comparto armiero italiano. Purtroppo, come accade a tante aziende, negli ultimi anni del Ventesimo secolo la Bernardelli ha dovuto affrontare chiusure, passaggi di mano, cambi di sede e situazioni di crisi che ne hanno dapprima ridotto l’attività produttiva, in seguito hanno portato a un’interruzione temporanea dell’attività nel 2017. Ancora oggi l’azienda è in standby e poco si sa dei suoi piani per il futuro.

Vincenzo Bernardelli, la storia e le prime armi corte

Sgancio caricatore sull'impugnatura della pistola Bernardelli 69
Come si usava in quei tempi, lo sgancio del caricatore è situato alla base della bella impugnatura in legno di noce. 

Vincenzo Bernardelli iniziò la sua carriera di armaiolo presso la Franzini, allora una delle principali fabbriche di armi da caccia di Gardone Val Trompia ed in breve tempo si specializzò nella fabbricazione delle canne. Siamo nel 1865 e il giovane Vincenzo decise che era tempo di mettersi in proprio e aprì una sua bottega. La fortuna gli arrise tanto che nel 1875 l’azienda era in grado di produrre fucili completi. L’oculata direzione commerciale aggiunta all’ottima qualità delle armi fruttò una lenta ma costante espansione. Nel 1908 avvenne il trasferimento alla nuova sede, una serie di edifici sulla via principale di Gardone V.T. dove l’azienda resterà sino al 1997.

La prima esperienza della Bernardelli con armi le corte avviene attorno agli anni Trenta con la produzione della rivoltella ordinanza italiana modello 1889. Non essendo una loro creatura ma un prodotto su commissione, questa prima incursione nel campo delle armi corte non sortì grande effetto. Ben diverso fu quello del 1945 quando, centrando appieno il momento, la Bernardelli mise sul mercato la sua prima pistola semiautomatica in calibro 6,35. Subito dopo la fine della guerra c’erano in circolazione molte armi militari, ingombranti e di grosso calibro, i tempi erano ancora turbolenti e una piccola pistola da portare nel taschino dei pantaloni era molto richiesta.

Da questo primo modello, senza grandi modifiche, passando per i calibri 7,65 e 9 corto si giunge al 1959 ed al modello 60, che nel suo allestimento con canna da 150 mm iniziò a far conoscere il nome Bernardelli sui campi di tiro a segno.

Grilletto della pistola Bernardelli 69
Il grilletto è l’unico pezzo in lega leggera. La leva della sicura è in lamiera stampata. 
Caricatore della pistola Bernardelli Modello 69
Il caricatore è costruito con grande cura, con un comodo appoggio in plastica sul fondello.  

La pistola Bernardelli Modello 69

Nel 1969 si giunge infine al primo modello studiato e costruito espressamente per il tiro a segno. In quegli anni nei poligoni di tiro si sparava moltissimo con le pistole calibro .22 Long Rifle che venivano di norma noleggiate ai tiratori e usate per le prove di maneggio armi. Avere in catalogo una pistola standard in calibro .22 significava poter entrare in un mercato ampio e allettante.

Anche se la Bernardelli 69 non presenta meccanicamente grandi novità rispetto a pistole sue contemporanee, è però estremamente curata, mentre dal lato estetico il disegno moderno del contrappeso che ingloba la canna e sostiene tacca e mirino le conferiscono una certa eleganza.

Il fusto e il carrello sono lavorati per fresatura da forgiati, anche il contrappeso, la canna e tutte le altre componenti sono in acciaio; solo il grilletto è in lega, il fondello del caricatore è di plastica e le guancette sono in legno.

Tacca di mira della pistola Bernardelli Modello 69
La tacca di mira semplice ma ben fatta è montata direttamente sulla bindella integrale al contrappeso.
Mirino fisso sulla pistola Bernardelli Modello 69
Il mirino è intercambiabile. Sull’esemplare fotografato si nota qualche tentativo di “fai da te” facilmente rimediabile.

La chiusura della Bernardelli 69 è a massa, vale a dire che la molla di recupero, avvolta attorno alla canna, e quella del cane, aggiunte all’inerzia dei 185 grammi del carrello tengono, per il tempo necessario, accostati canna e carrello. Sul lato sinistro del fusto, che pesa quasi mezzo chilo, è alloggiata, posteriormente sotto il cane, la leva della sicura.

La canna, ottenuta per brocciatura, è lunga 150 mm e presenta sei righe destrorse con passo 250mm. È inserita in un manicotto ricavato nel castello e fermamente fissata da una coppiglia. La percussione è indiretta e inerziale, vale a dire che il cane, abbattendosi, colpisce la parte finale del percussore che a sua volta prima colpisce l’innesco e poi spinto da una molla rientra nella sua sede.

Bernardelli Modello 69 smontata
La Bernardelli 69 smontata nelle sue parti principali. Il carrello è identico a quello del modello 60.

Il contrappeso è bloccato attorno alla canna, in senso orario, da uno sguscio praticato sulla volata mentre una vite passante che si incunea in una fresatura semicircolare, praticata nella parte inferiore della canna, gli impedisce di sfilarsi. La linea di mira è lunga 179 mm, il mirino intercambiabile è bloccato sulla bindella da una vite, mentre la tacca di mira, regolabile in elevazione e brandeggio, presenta una finestra quadrata di dimensioni adeguate al mirino.

Il caricatore è molto curato, anche se il bottone per abbassare l’elevatore non è particolarmente comodo. Il fondello è in plastica con una comoda unghia zigrinata che serve, oltre a completare la grippabilità dell’impugnatura, anche per facilitarne l’estrazione.

L’impugnatura di generose dimensioni, è in legno di noce finemente zigrinato con un comodo poggiadito. L’arma è fornita di tre sicure, una manuale che agisce bloccando il congegno di scatto, la seconda è automatica e si inserisce quando il caricatore non è inserito ed in fine la prima monta del cane.

Bernardelli 69, l’eterna seconda

L’arma funzionava perfettamente e senza incertezze con tutti i tipi di munizioni, come si richiedeva ad un’arma propedeutica di buon livello quale è la Bernardelli modello 69.

Nei poligoni di tiro si scontrò frontalmente con la Beretta 76, arma molto simile per progetto, che ne diventò l’eterna rivale e alla fine ne risultò relegata in seconda posizione per diffusione e popolarità, anche se sono tantissimi i cinquantenni che hanno sparato il loro primo colpo con una Bernardelli 69. Sicuramente il marchio Beretta era più conosciuto e apprezzato dai tiratori di pistola dell'epoca, ma a nostro parere le finiture e la qualità costruttiva delle Bernardelli 69 erano superiori rispetto alla 76.

Bernardelli 69 e Beretta 76
La Bernardelli 69 fotografata accanto all’eterna rivale Beretta 76.

In conclusione, vogliamo ringraziare l’armeria Gun Store Bunker di Milano, vera miniera di pezzi interessanti, che ci ha messo a disposizione entrambe le pistole fotografate.

Scheda tecnica Bernardelli 69

ProduttoreVincenzo Bernardelli SpA Gardone Val Trompia, Italia
Modello69
Tipologiapistola semiautomatica
Calibro.22 Long Rifle
Funzionamento chiusura a massa
Impugnaturasemi anatomica in noce 
Miretacca di mira regolabile e mirino intercambiabile 
Lunghezza canna150 mm
Lunghezza228 mm
Altezza146 mm
Peso 1070 grammi
Caricatore amovibile con capacità 10 colpi
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