Arsenal Firearms AF2011-A1 Second Century

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Non sempre le “novità” nel settore delle armi sono poi davvero tali: troppo spesso ci lasciano a bocca aperta cose che alla fine si rivelano essere nient’altro che confezioni nuove e scintillanti di concetti e prodotti anche troppo vecchi e rodati. Le “vere novità” non vengono fuori molto spesso, e anche quando ciò avviene sono difficili da individuare nel marasma generale del panorama armiero. Stavolta, tuttavia, noi di all4shooters.com possiamo ben annunciare ai nostri affezionati lettori di trovarci di fronte a una novità vera, e coi controfiocchi.

Arsenal Firearms AF2011-A1 Second Century: la 1911 a due canne!



Un momento della conferenza internazionale di lancio che lʼArsenal Firearms ha tenuto il 9 marzo a Norimberga in occasione di IWA 2012

L’anno 2012 vede l’arrivo di una new entry nel settore, lʼArsenal Group of Companies, peculiare per nascita e per prodotti offerti. LʼArsenal Group nasce per impulso di due geni armieri al contempo molto diversi e molto simili tra loro: Nicola Bandini, e l’ormai leggendario Dimitri Streshinsky, che vanta un’esperienza più che trentennale nello studio delle armi da fuoco e nella realizzazione di repliche in miniatura accurate al millimetro e perfettamente funzionanti. 

Arsenal Firearms 
Grazie allʼaltissimo livello di dinamicità e tecnologia del gruppo Arsenal, la pistola “Strike One” è stata realizzata in pochissimo tempo, e sarà prodotta negli stabilimenti di Gardone Val Trompia

Il fiore all’occhiello della produzione della Arsenal, la cui commercializzazione partirà in autunno, è la pistola semiautomatica Strike One, dedicata agli impieghi di difesa, servizio e Sport nelle discipline dinamiche (es. IPSC). Descritta dall’azienda come “la più veloce pistola da servizio disponibile oggi sul mercato”, la Strike One sarà realizzata nel più tipico dei layout delle pistole moderne, ovvero con carrello metallico e fusto polimerico munito di rotaia MIL-STD-1913 Picatinny sotto il dust cover per l’installazione di accessoristica tattica. Tuttavia una descrizione così generica potrebbe portare a confondere la Strike One con la maggior parte delle semiauto già disponibili sul mercato; non è affatto così.

La Strike One si fregia infatti di una gran quantità di caratteristiche uniche, a cominciare dallo scatto in sola singola azione con percussore interno che opera principalmente sul piano orizzontale. Ciò perché l’intero sistema opera in linea, con una canna fissa e un asse estremamente basso, che oltre a ridurre entro livelli pressoché impercettibili il rilevamento all’atto dello sparo elimina la necessità di impiegare soluzioni tecniche che portino lo scatto a essere lungo e “gommoso”: il peso del grilletto resta basso, il sistema di chiusura rapidissimo, lo sgancio del percussore netto e corto.

Grazie alla canna operante in linea, è stato possibile per la Arsenal sviluppare per la Strike One una lunga serie di accessori e optional che la rendono uno strumento adeguato a pressoché tutti gli impieghi, a cominciare dalla LRC (Long Range Conversion), una conversione a canna lunga con interfaccia a rotaia quadrupla che trasforma la Strike One in un’eccellente macchina da gara per specialità quali il tiro alla Silhouette metallica. 

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La Arsenal Firearms Strike One, ammiraglia della gamma Arsenal Firearms e sicuramente la più innovativa arma corta che ci sia capitato di vedere negli ultimi anni

Oltre alla canna da cinque pollici, realizzata per rotomartellatura a freddo, è disponibile una versione Combat da 13 cm per l’impiego professionale. Sia la canna che il carrello, il blocchetto di chiusura e il percussore sono rifiniti con un trattamento nitritico a 75Hrc che assicura a tutte le componenti una vita operativa superiore ai 50.000 colpi.

Le novità sono tante e ricche anche nel fusto tecnopolimerico rinforzato in acciaio 42CrMo4, munito di lunghe guide per migliorare resistenza e controllo dei movimenti di tutte le parti mobili, dai perni alle molle. Il fusto medesimo è l’unico sul mercato a essere realmente prodotto in “3D”: con quest’espressione la ditta produttrice indica il fatto che l’impugnatura ergonomica viene realizzata direttamente in fase di produzione del fusto e non rifinita in una seconda fase per rimozione di materiale dalla superficie piatta di un blocco di polimero semilavorato. Altra particolarità dell’impugnatura della Strike One è la presenza di una “minigonna” svasata in stile IPSC al fondello del caricatore, per facilitare l’inserimento: si tratta dell’unica arma da difesa e servizio al mondo a fregiarsi di queste caratteristiche, ed essere dunque non solo facile e comoda da maneggiare, ma anche rapida da ricaricare come un’arma da competizione, un vantaggio non indifferente per quegli operatori professionali (squadre di Polizia tipo SWAT e reparti militari per operazioni speciali) che possono necessitare della possibilità di effettuare rapidi ricaricamenti istintivi in situazioni di stress intenso.  

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Per la “Strike One” è disponibile una conversione per il “tiro a lunga gittata”, ideale per lʼmpiego sportivo e competitivo in alcune specialità, ad esempio il tiro alla Silhouette metallica

Il fusto, di tipo universale, può essere impiegato come base per montare le canne e i carrelli necessari alla conversione da uno all’altro dei quattro calibri in cui la Strike One è disponibile: 9x19mm Parabellum, 9x21mm-IMI, .40-Smith&Wesson e .357-SIG. I caricatori impiegati sono del tipo tradizionale, ma ancora per la prima volta nella storia delle armi da fuoco essi sono usati su un’arma che impiega un pulsante di sgancio di tipo convenzionale ma a funzionamento totalmente ambidestro senza necessità di conversione; ciò è stato reso possibile dall’ideazione di un rivoluzionario sistema di sgancio che prevede solo due parti: pulsante/traversino di fermo e molla di bloccaggio. Il sistema può essere smontato per la manutenzione ordinaria e straordinaria manualmente, senza bisogno di utilizzare attrezzi o strumenti particolari, e quando è in posizione assicura il caricatore ingaggiando ambedue le fessure laterali sulla sua superficie, garantendo un elevatissimo grado di ritenzione e dunque di sicurezza e prevenendo perdite accidentali in caso di urti o cadute. 

Il sistema di funzionamento della Strike One, unico nella storia delle armi da fuoco, è tuttavia l’aspetto che rappresenta la vera innovazione della Arsenal Firearms. Basato sulla legge dei gradi di libertà della meccanica classica, prevede che tutte le componenti principali (canna, blocchetto di chiusura e carrello-otturatore) abbiano un solo grado di libertà, cioè che possano e debbano muoversi lungo una sola dimensione. Da ciò derivano la maggior parte delle caratteristiche peraltro già enunciate sopra: movimento della canna in linea con il fusto, con tolleranze molto strette, e allineamento rispetto all’impugnatura su un asse di 12 mm, il più basso della storia delle realizzazioni armiere, il che implica anche un allineamento più rigido con gli organi di mira e dunque un aumento della precisione; una drastica diminuzione delle masse in movimento (si muove solo il blocchetto di chiusura, non l’intera canna), con una conseguente accelerazione del ciclo di apertura e chiusura; un altissimo livello d’affidabilità nell’inserimento della cartuccia in camera, che garantisce una cameratura sicura e senza deformazioni con qualsiasi tipo di munizione impiegata; una chiusura quasi ermetica, impervia alla penetrazione di elementi esterni, dello spazio tra canna e carrello; e un rafforzamento della struttura del carrello medesima nella zona prossima alla finestra d’espulsione, una delle più “sensibili” in un’arma da fianco. 

Il blocchetto di chiusura è assicurato al fusto tramite un perno di 4mm, laddove se ne richiede uno dello spessore di 5mm sulla maggior parte delle armi basate sul sistema Browning; ció´perché, muovendosi solo il blocchetto, e peraltro non fino a fine corsa, il perno medesimo deve sopportare una forza di soli venticinque grammi. Il posizionamento del blocchetto di chiusura in posizione avanzata rispetto al gruppo di scatto ed in linea con esso, e non sopra di esso, contribuisce a mantenere bassissimi gli ingombri verticali dell'arma. La superficie di chiusura totale si attesta sui 24 millimetri quadri: sicuramente la piú bassa della storia armiera.

Priva di sicure esterne, la Strike One impiega una sicura automatica al percussore e un sistema di sicura al grilletto completamente diverso da quello adottato dalla maggior parte dei modelli concorrenti (es. Glock, Springfield XD/HS2000, Caracal), che prevede la presenza di un pezzo aggiuntivo che funge da controgrilletto; nella Strike One il grilletto è costituito da un pezzo unico, con una sicura interna che si basa su un meccanismo rototraslante che non giunge a fine corsa, e dunque non consente alla spallina interna di ingaggiare la barra di trasferimento e causare lo scatto del percussore, se non in presenza di una pressione uniforme su una porzione del grilletto che deve necessariamente comprendere anche la parte inferiore. Ne consegue lʼimpossibilità di sgancio dovuto allʼimpigliamento di oggetti estranei, e contemporaneamente ne risulta uno scatto sicuro e netto, quasi da arma da competizione, che garantisce maggiori probabilità di piazzamento a bersaglio del primo colpo.  

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Del capolavoro a doppia canna della Arsenal saranno offerte varie versioni, con assetti da tiro piú o meno “competitivo”

Ma la Strike One non è la sola novità che lʼArsenal Firearms offrirà agli utenti interessati nel corso del 2012. Gli aficionados delle curiosità e delle realizzazioni più uniche che rare (in particolare per quanto riguarda la fascia di prezzo, che la renderà un oggetto veramente esclusivo) non potranno perdersi la AF2011-A1 Second Century. Come intuibile dai più, si tratta di una variante del più classico dei design americani, quello della pistola semiautomatica Colt 1911 tipo Government cal.45-ACP disegnata da John Moses Browning che nel 2012 entra proprio nel suo secondo secolo di vita. Ma è pur sempre una versione molto particolare, quella con cui la Arsenal Firearms festeggia questo importante genetliaco: anzitutto perché si tratta della prima arma corta moderna a due canne giustapposte perfettamente funzionante a essere concepita e realizzata in serie.

LʼArsenal Firearms ha ideato la AF2011-A1 Second Century partendo dal concetto dell’armaiolo svizzero Vivian Mueller, che circa dieci anni fa realizzò un singolo esemplare a canna doppia della SIG P210; le capacità della neonata azienda nel campo della realizzazione di modelli stereolitografici e del disegno tridimensionale computerizzato, oltre che della realizzazione di parti macchinate, ha ridotto la fase di progettazione a soli sei mesi: un tempo estremamente breve per la realizzazione di un prodotto di altissima qualità, che si basa su parti metalliche macchinate dal pieno e prodotte di fabbrica completamente in duplex: un fusto e un carrello “doppi”, un caricatore “doppio” da sedici colpi cal.45 in due colonne da otto proiettili a presentazione singola, una canna “doppia” con un bushing unico nel suo genere. 

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Un autentico colosso, due “Government” in una: è la AF2011-A1 dellʼArsenal Firearms

La AF2011-A1 Second Century resta tuttavia compatibile con un gran numero di componenti delle realizzazioni di tipo 1911-A1 di serie, rendendo semplice l’approvvigionamento di parti di ricambio: a titolo di mero esempio annoveriamo i percussori in tutte le loro parti, i gruppi di scatto, le molle triple, le componenti interne degli alloggiamenti delle molle principali, le molle di recupero e le aste guidamolla, le pareti, le molle e gli elevatori dei caricatori, le tacche di mira (sia Standard che regolabili da competizione o di qualsiasi altro tipo Aftermarket), le guancette dell’impugnatura e relative viti. Tra le componenti speciali e uniche realizzate appositamente per la AF2011-A1, oltre ai carrelli e ai fusti, si annoverano invece lo speciale cane doppio a cresta singola, la base singola a doppio alloggiamento per il caricatore, i pulsanti per il rilascio del caricatore medesimo, allungati e doppi, l’alloggiamento singolo per la doppia molla principale, le leve di hold-open e le leve di sicura manuale al carrello, nonché il pacchetto di scatto unificato con grilletto singolo; una versione della AF2011-A1 con doppio grilletto e pacchetti di scatto separati è tuttavia disponibile su richiesta.

La AF2011-A1 Second Century, con la sua finitura a specchio Deep Blue o nitritica 3400 White Ash, non è tuttavia solo bella da vedersi ed esclusiva da esporre: è anche una macchina da tiro capace di dare al proprietario delle belle soddisfazioni al poligono, con performances sorprendenti in fatto di precisione e reazioni piacevolmente moderate all’atto dello sparo nonostante a ogni colpo si liberi un “carico pagante” di 460 grani, in grado di abbattere un toro; l’intero caricatore doppio può essere vuotato al tiro rapido in circa tre secondi; si parla di oltre 4000 grani di piombo che si scaricano sul bersaglio!

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Con sedi a Gardone Val Trompia, in Austria e in Russia, lʼArsenal Group of Companies si avvantaggia dellʼesperienza internazionale di un vasto team tecnico per portare sul mercato alcune fra le più interessanti realizzazioni degli ultimi anni

Con sede a Gardone Val Trompia, la Arsenal Firearms può vantarsi di essere munita del numero più elevato di macchinari per la progettazione in 3D di armi leggere esistente al mondo, le cui potenzialità si combinano con la vasta esperienza dei membri del core team nella progettazione, nel reverse-engineering e nella miniaturizzazione praticamente di ogni arma da fuoco mai prodotta nella storia, oltre che nella ricerca e sviluppo, nella balistica e nell’esperienza operativa real-life dell’impiego delle armi in campo sportivo, difensivo e professionale. 

La collaborazione di alcune figure-chiave a livello europeo, annoverate tra i principali esperti d’armi al mondo, oltre che di un consistente numero di realtà produttive altamente dinamiche (tra cui la Tanfoglio, partner privilegiato della Arsenal Firearms), ha dato vita a un approccio totalmente nuovo alla progettazione di nuovi prodotti, caratterizzato da grande vitalità, abilità creativa e versatilità: la Arsenal Firearms S.r.l. ben si fregia della possibilità di poter fare in pochi mesi ciò che normalmente all’industria armiera richiede anni. Ed è proprio questa superiore dinamicità rispetto alla maggioranza della concorrenza ad aver permesso alla Arsenal Firearms di arrivare al marzo del 2012, la data prevista per l’inizio delle attività, con un’intera gamma di prodotti completamente nuova, in particolare dal punto di vista tecnico, pronta per il lancio sul mercato. 



Da sinistra: Dimitri Streschinsky, Nicola Bandini e Massimo Tanfoglio protagonisti dellʼArsenal Firearms, nuova realtà armiera internazionale