Leica Geovid 8x56 HD

"Comprati un binocolo 8x50 o 8x56 di gran marca: Zeiss, Leica, Swarovski. Così non puoi sbagliare e ti durerà per tutta la vita”, ci consigliavano i nostri istruttori quando abbiamo iniziato il corso di caccia nel 1997. Contrariamente all’opinione tanto diffusa che la caccia sia una cosa solo per i ricchi, all’epoca nel mio ambiente si aggiravano un addetto al servizio civile e un paramedico. E anche come giovane redattore presso l’editore di riviste Paul Parey, finanziariamente non potevo fare il passo più lungo della gamba. Ma grazie allo scoperto e alla nonnina, dopo lunghi ripensamenti, confronti e contrattazioni, ciascuno di noi riuscì ad avere il binocolo dei suoi sogni: Christian il suo Zeiss 8x50 Design Selection, Holger uno Swarovski 8x56 usato e io il mio Leica Trinovid 8x50 BA. Tutte ottiche che all’epoca si piazzavano nella classe dei 1000 euro.

Leica Geovid 8X56 HD
Il Geovid offre messa a fuoco interno regolata a vite, impermeabile fino a 5 m di profondità

E i nostri antichi maestri avevano ragione. Da allora, i binocoli sono stati i nostri compagni: nella caccia di posta, nelle veglie al crepuscolo o di notte, ai ritrovi di caccia e l’una o l’altra volta nelle cacce all’estero. Ma anche nella vita normale: in volo o sulla spiaggia a osservare gli appassionati di kitesurf. Per l’osservazione diurna erano sempre all’altezza, naturalmente; per lo più anche nelle notti di luna piena e quando le nuvole scivolavano davanti al sole del cacciatore, non c’era niente da fare e si tornava a casa. Avrebbe potuto essere tutto così bello se un giorno non fosse arrivato in redazione un pacchetto da Solms. Dentro c’era il nuovo Leica Geovid 8x56 HD, una combinazione di ottica notturna a elevata luminosità con otto ingrandimenti e di un distanziometro integrato. Almeno l’avessi rimandato indietro senza aprirlo! Tuttavia, poiché le persone (e i giornalisti in particolare) sono talvolta curiose, è stato disimballato. Ed ecco saltar fuori il Leica Geovid 8x56 HD. Niente a che fare con il capanno, quindi. Quello fu il secondo errore. Infatti, al primo sguardo di confronto tra il nostro adorato binocolo e il nuovo Leica, abbiamo imparato che i grandi maestri non hanno sempre ragione. Mentre un fucile a pompa Mauser K98 funziona sempre come ai tempi del nostro esame da cacciatori, il progresso tecnico nel settore dell’ottica fa evidentemente passi da gigante. Sebbene fossimo sempre stati molto soddisfatti dei nostri binocoli fino ad allora, con il Geovid HD si apriva chiaramente una nuova fase per quanto riguarda la brillantezza dei colori e anche la definizione. E via con la contrattazione, su chi dovesse portare e quando il binocolo alla posta notturna. A ogni posta la contrattazione diventava più dura, perché specialmente nelle notti nuvolose di luna piena il progresso tecnico si mostrava in tutta la sua potenza.

Leica Geovid 8x56 HD
Attivando il telemetro, appare un piccolo quadrato utile per mirare. Il numero sottostante indica la distanza dall’oggetto fino a 1300 m

Telemetro Laser. Ciò che occorre, caso mai, nelle cacce all’estero o in montagna, dove accade di dover sparare anche a grandi distanze. Ma i giovani cacciatori conoscono il territorio di casa come le loro tasche. E poi alcuni di loro ormai sono diventati grandi, quasi. Ma no! La lite è cominciata quando Nils ha mancato una volpe da 100 m. Quando il mattino dopo è andato a tirare Stefan, gli si è mozzato il respiro. La sua valutazione della distanza era 160 m. Il che ha condotto ad accese discussioni per il Leica e a un tentativo di appianamento. In verità la distanza era 120 m. Da allora abbiamo pensato al tema del distanziometro in modo diverso: forse non un “must” incondizionato, ma sempre buono per una sorpresa… e proprio nel territorio che conosciamo così bene.

Leica Geovid 8x56 HD
Visibilità e leggerezza: due doti del Leica Geovid 8x56 HD

Sul funzionamento del binocolo non c’è molto da dire: semplicemente perfetto. O come avrebbe detto la nonna: “Niente critiche è una lode sufficiente”. Soprattutto stupisce il peso: il Leica, con la cinghia ergonomica in neoprene in dotazione (buona) e la batteria per l’esposimetro, porta sulla bilancia appena 1190 g, superando così di 15 g il mio vecchio 8x50. In un primo momento non sembra molto. Occorre però tener conto che il Geovid monta lenti da 56 e contiene l’elettronica per il telemetro.

Per questo motivo al capanno già da alcuni giorni si erano scatenati i calcoli più selvaggi: un Leica 8x50 usato si vende in eGun tra 700 e 830 euro. Rispetto al prezzo di vendita consigliato non vincolante del Leica, 2360 euro, c’è una differenza di circa 1610 euro. Ecco il problema: la nonna non c’è più, purtroppo, da qualche anno…