Uso delle armi da parte delle Forze dell’Ordine: una nuova sentenza della Cassazione

Non esiste diritto assoluto del pubblico ufficiale a non essere punito nel caso di utilizzo dell’arma per effettuare un arresto. Lo ha stabilito la Cassazione con la sentenza 26412 definendo, così, il campo di utilizzo delle armi da parte delle forze dell’ordine. 

La Convenzione europea dei diritti dell’uomo 

Per capire da quali presupposti giuridici si è partiti per arrivare al dispositivo di questa sentenza, è necessario prendere in esame l’art. 2 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo che esplicitamente stabilisce: “non configura un’esimente in favore del pubblico ufficiale che ricorra alla forza armata per eseguire un arresto regolare o per impedire l’evasione di una persona regolarmente detenuta”. Nel senso che il diritto alla vita di chi passivamente si trova a dover subire un intervento armato deve necessariamente essere garantito. Sarà eventualmente quindi ogni singolo Stato a scegliere se, eventualmente, legiferare in maniera più stringente in materia di uso delle armi da parte delle forze dell’ordine.

In Italia non è infatti consentito sparare per interrompere la fuga di probabili autori di un furto a meno che la fuga non rappresenti grave pericolo per le altre persone. Nel caso in cui la situazione di pericolo sia cessata, dovrà considerarsi cessata e quindi esaurita anche la possibilità di utilizzo dell’arma stessa. 

Il caso

Un agente interveniva per neutralizzare un soggetto che aveva posto in essere un furto d’auto. Intercettato il soggetto presso una stazione di servizio ed aggirata una delle volanti accorse sul posto per intervenire, il soggetto si dava alla fuga a fortissima velocità. L’agente decide così di fare fuoco e uno dei proiettili, attraversato l’abitacolo, colpiva il reo alla schiena causandone la paralisi permanente degli arti inferiori.

L’agente decide quindi di ricorrere in Cassazione avverso la condanna di lesioni personali colpose gravissime. Il ricorso è ritenuto da rigettarsi. Perché si possa riconoscere l’esimente, l’uso delle armi da parte delle forze dell’ordine deve seguire un protocollo ben definito.


Corrado Maria Petrucci

Consulente Legale

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