“No allʼincertezza normativa!”: alcune proposte dal Web...

Non è un segreto che la ridda di proposte, controproposte, decreti e leggi succedutesi nel corso di una sola estate, con cui il mondo politico ha cercato (malamente) di mettere mano alla situazione armi dopo il “vuoto normativo” lasciato dallʼabolizione del Catalogo Nazionale delle Armi Comuni da Sparo e, più recentemente, della Commissione Consultiva Centrale per il Controllo delle Armi, abbia causato più che altro un grave scompiglio nel mondo degli appassionati, dato che come al solito si è voluto tentare di inserire nella lettera della legge gli arbitrii disarmisti molto cari ad alcuni rappresentanti di quello stesso ambiente che, speravamo, lʼabolizione della Commissione e del Catalogo avesse mandato in pensione per sempre, oltre a cercare di far rientrare dalla finestra molte cose che lʼEuropa stessa ci aveva di fatto costretti a far uscire dalla porta.

È proprio il caso di guardare in faccia la realtà: a differenza di quanto accade in altri paesi, non esiste, in Italia, un reale movimento anti-armi con agganci politici e istituzionali in grado di impensierire seriamente i nostri diritti. Il fronte anti-armi ideologico, in Italia, è attivo solo occasionalmente e in alcuni settori particolari, e sebbene lʼanti-armi pensiero nel nostro Paese sia serpeggiante e tuttʼaltro che sottovalutabile, è anche diffusa più di quanto si pensi la generale accettazione dellʼidea del cittadino possessore di armi.

Questo non deve indurci, tuttavia, ad abbassare la guardia, perché non significa che i nostri diritti non siano sotto attacco, anzi: la natura della minaccia è ben più “potente”, in quanto proviene da ambienti istituzionali, politici e burocratici, che sistematicamente prendono a bersaglio la questione armi al solo fine di mantenere le posizioni di potere che individualmente occupano allʼinterno degli apparati dello Stato, e possibilmente rafforzarle − posizioni che, inutile dirlo, perderebbero qualora divenisse palese che la loro opera è nientʼaltro che uno spreco e unʼangheria nei confronti dei diritti dei cittadini. Ecco perché questi ambienti periodicamente fanno appello, per rafforzarsi, al serpeggiante sentimento di oplofobia (paura delle armi e dei cittadini armati) nella speranza di incassare il passaggio di leggi, regolamenti o normative di stampo più restrittivo, che essi stessi, dovendo applicare, potrebbero sfruttare per rafforzarsi ulteriormente. Come al solito, il vizio italiota è quello di non voler mollare mai la poltrona.

Ecco perché, in Italia, il “diritto alle armi” è sempre stato molto fumoso, decisamente soggettivo, e soggetto a interpretazioni, circolari, contraddizioni... tutto sempre a scapito dei tiratori, persone oneste, rispettose della legge, dellʼambiente, della vita, di tutto ciò che è sacro e inviolabile, che vengono fatte oggetto di autentiche campagne dʼodio e di tentativi di ridurci a poco più che pezze da piedi da calpestare ogni qual volta faccia comodo. E in momenti come questi, ove la già traballante incertezza di quanto stabilito eventualmente anche a nostra tutela dalla legge viene messa in discussione da cambiamenti legislativi che aprono sempre la porta al rischio di riscritture restrittive, è necessario tenere la guardia più alta che mai.

Anche questo è il motivo per cui un gruppo di persone, scevre da affiliazioni politiche e associazionistiche e unite solo dalla passione per le armi, si è nelle settimane passate scervellato per giungere a una sintesi su quello che potrebbe essere, idealmente, un nuovo Corpus di leggi sulle armi che si adatti alla situazione del nostro Paese e che offra un ideale compromesso tra le esigenze di tutela dellʼordine e della sicurezza pubblica e le legittime aspirazioni di tutti noi a poter praticare i nostri sport e a esercitare il nostro diritto allʼautodifesa.

Come sempre più spesso accade oggi, il tutto ha preso le mosse in rete; e agli inizi di settembre gli staff di Tiropratico e del Gruppo Italiano Ricaricatori sono giunti a una sintesi delle proposte e delle centinaia di opinioni raccolte nelle discussioni che hanno animato, e a volte anche infiammato, i siti prima, durante e dopo le agitate giornate della “Legge Adamo”, del “Decreto”, e così via − i giorni, potremmo dire, che ci hanno tenuti con il fiato sospeso.

In esclusiva, All4shooters.com è stata autorizzata a pubblicare in formato PDF la proposta di legge sintetizzata dagli staff di Tiropratico.com e del G.I.R., oltre alle loro proposte sui cambiamenti della normativa inerente alla legittima difesa e allo status di armi sportive o comuni

In totale accordanza con lo spirito di assoluta imparzialità e apoliticità che ci contraddistingue − All4shooters.com non sostiene altro che non sia il solo interesse dei nostri sport e delle nostre passioni − non pubblichiamo questi testi con un endorsement ufficiale da parte nostra, ma allo scopo di stimolare una più diffusa presa di coscienza e dʼopinione nel nostro ambiente nei confronti di quella che può essere la nostra capacità interna di proporre e stimolare il processo decisionale politico e giuridico nei campi di nostro interesse. A nostro avviso le proposte di Tiropratico.com e del Gruppo Italiano Ricaricatori sono ricche di spunti interessanti, su cui auspichiamo un confronto tra i nostri lettori e tra gli esperti, nella speranza che un giorno almeno i suoi migliori aspetti possano divenire lettera di legge.


Per maggiori informazioni

“Tiropratico”

www.tiropratico.com

G.I.R. - Gruppo Italiano Ricaricatori

www.ricarica-armi.it