Principio di ragionevolezza nell’applicazione del divieto detenzione armi ex 39 tulps

Provvedimento ex 39 tulps: cos’è?

Materia: diritto delle armi e di pubblica sicurezza

Ambito: possesso di armi e munizioni e titolarità di licenze in materia di armi

Fonte di diritto: Testo unico di pubblica sicurezza (R.D.18 giugno 1931 n. 773)

Chi lo applica: Prefettura di concerto con eventuali decisioni della Questura

Bene giuridico tutelato: sicurezza pubblica

Quando si applica: nel caso vi sia il pericolo di abuso, anche potenziale, delle armi

Nel caso vi sia il pericolo di abuso di armi, pericolo da considerarsi anche solo potenziale, che non sia quindi caratterizzato effettivamente dal fatto che vi siano stati per forza elementi di fatto, il Prefetto può disporre che ad un soggetto sia fatto divieto di possedere armi e munizioni. Questo perché il fatto che questo soggetto possa abusare delle suddette armi andrebbe a compromettere, in modo anche pericoloso, la pubblica sicurezza.

Può accadere che il provvedimento di divieto detenzione armi e munizioni venga disposto sulla base di un provvedimento di ritiro del porto d’armi, comminato, questa volta, dalla questura.

Per ragioni relative alla pubblica sicurezza, anche gli ufficiali di pubblica sicurezza, possono ritirare le armi. Altrimenti al soggetto, nel caso in cui non ve ne siano ragioni, può essere accordato un termine di 150 giorni per la cessione a terzi delle armi; una volta fatta tale cessione ne dovrà essere fatta immediata comunicazione al Prefetto il quale potrà, nel caso in cui la cessione venga effettuata e che la stessa non gli sia stata comunicata, confiscare le armi.

Divieto detenzione armi e munizioni e principio di ragionevolezza

Vediamo prima di tutto cos’è il principio di ragionevolezza ed in che modo, lo stesso, si applica al diritto delle armi.

Sappiamo prima di tutto che l’operato della macchina amministrativa deve rispondere a una serie di principi che, se da una parte sono in grado di permettere allo Stato di esercitare il proprio potere, dall’altra garantiscono il cittadino in quei casi in cui tale potere potrebbe superare, anche di molto, i propri confini sfociando così in situazioni di abuso.

Il principio di ragionevolezza è un principio con cui si limita, quindi, in modo ovviamente ponderato, l’operato dello Stato, dell’Amministrazione e della macchina amministrativa in generale.

Nella pratica, possiamo affermare tranquillamente che un provvedimento può essere considerato legittimo e quindi ragionevole, nel caso in cui questo sia stato applicato tenendo in conto, in modo bilanciato, gli interessi pubblici e privati. La disposizione di un provvedimento amministrativo si considera ragionevole ove la motivazione che lo caratterizza sia da considerarsi logica e congrua rispetto all’obiettivo perseguito dal provvedimento stesso.

Capiamo subito come anche nel diritto delle armi tale principio trova piena applicazione, e che, soprattutto, nel caso in cui tale principio non fosse rispettato, lo stesso provvedimento ex 39 tulps di divieto detenzione armi e munizioni ma anche ogni altro provvedimento interdittivo in materia di armi potrà essere impugnato.

Sappiamo che in Italia la possibilità di detenere armi non è un diritto, ma una eccezione ad un generico divieto imposto dalla legge. Chiaramente proprio perché si tratta di una eccezione riconosciuta al privato, ove questi sia in grado di dimostrare di essere soggetto affidabile, a quel punto lo stesso avrà, se non un diritto, un vero e proprio interesse legittimo a possedere armi, magari per sport o per andare a caccia. A quel punto ove però si dovesse valutare l’affidabilità del soggetto stesso, questa sua posizione di interesse legittimo non può, in alcun modo, soccombere interamente ed in modo automatico, di fronte all’interesse della pubblica sicurezza.

Potrà certamente essere una posizione che verrà “compressa”, per così dire, di fronte all’interesse della pubblica sicurezza, ma chiaramente se questa posizione di interesse legittimo del privato dovesse essere totalmente compressa allora ci troveremmo di fronte ad una applicazione del potere amministrativo certamente arbitraria e illegittima, di abuso.

Ecco qui che il principio di ragionevolezza trova la propria applicazione. L’Amministrazione dovrà ponderare, in modo appunto ragionevole e ragionato, i vari interessi in gioco, affinché non vi sia una situazione di manifesto abuso di potere.

Il principio di ragionevolezza è quindi un limite, che la legge impone, a quel famoso e ormai celeberrimo potere discrezionale che ha l’Amministrazione quando si tratti di valutare se un soggetto potrà, o meno, detenere armi. O comunque continuare a possederne ove lo stesso sia eventualmente colpito da un divieto detenzione armi ex 39 tulps.

Normative di riferimento

Art. 39 Testo unico di leggi di pubblica sicurezza

Video: Principio di ragionevolezza nell’applicazione del divieto detenzione armi ex 39 tulps


Corrado Maria Petrucci 

Esperto in Diritto delle Armi e della Caccia 

Responsabile rubrica legale  All4shooters.com  /  All4hunters.com      

email: legalall4shooters@gmail.com