Disegno di legge 1558/2010: è tempo di dire NO!

“(AGENPARL) – Roma, 11 lug - La I Commissione affari Costituzionali del Senato ha ripreso, in data 10 luglio, lʼesame del disegno di legge n° 3365. La senatrice Adamo ha ritirato i suoi emendamenti”

Grazie a tutti!


D.d.L. 1558/2010
Cʼè una sostanziale differenza tra persone libere e schiavi: la possibilità di tenere armi - quando lo impareranno anche i nostri politici?

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Purtroppo succede periodicamente: anche da noi in Italia, anche nel nostro Paese che finora è riuscito a mantenere leggi sulle armi relativamente liberali rispetto ai canoni europei pur garantendo allo Stato un buon livello di controllo delle armi detenute dai suoi cittadini, i diritti delle persone oneste sono sottoposti ad attacchi pretestuosi e capziosi, che hanno ben poco a che vedere con le necessità dell'ordine e della sicurezza pubbliche e molto a che fare, invece, col disarmismo più bieco e ignorante − stimiamo troppo la potenza della cultura, infatti, per pensare che chi ne abbia un minimo possa continuare a pensare che il disarmo dei cittadini onesti costituisca un vantaggio.

Stavolta le solite “manine birichine” e misteriose hanno tentato di inserire tra le pieghe del disegno di conversione in legge del decreto n.79 del 20 giugno 2012, che regola la situazione “post-Catalogo”, il disegno di legge 1558/2010 proposto dalle senatrici Marilena Adamo, Fiorenza Bassoli, Franca Donaggio, Albertina Soliani, Mariapia Garavaglia (PD) ed Emanuela Baio (FLI), nonché dai senatori Mauro Del Vecchio, Luigi De Sena, Gian Piero Scanu, Roberto Di Giovan Paolo (PD) ed Achille Serra (UDC): un provvedimento di provenienza monocolore ma con sostegno bipartisan, insomma, che con la scusa di tutelare le donne italiane dagli “atti di follia di impiegati licenziati, mariti e fidanzati lasciati” vuole introdurre una serie di norme estremamente restrittive e penalizzanti nel nostro ordinamento.

D.d.L. 1558/2010
Il disarmo dei cittadini onesti non ha mai aiutato la sicurezza pubblica, ma è sempre stato utile a criminali e dittatori per perseguitare gli indifesi e le minoranze

Il provvedimento mira essenzialmente ad imporre norme più rigide per la valutazione medico-psichiatrica di chi richieda una licenza d'armi, imporre limiti temporali più ridotti per il rinnovo (triennale per le licenze di caccia, annuale per tutte le altre, compreso il TAV), nonché, udite udite, obbligare tutti i possessori di armi catalogate o categorizzate come “sportivi” a custodirle non più a casa ma presso i poligoni del TSN: cosa impossibile, dato lo spazio già esiguo di cui la maggior parte dei poligoni gode, nonché con gravi tratti d'incostituzionalità, dato che priverebbe i cittadini del godimento di una proprietà privata (l'arma, per quanto soggetta a restrizioni per l'acquisto e la detenzione, è pur sempre proprietà privata). Ancora una volta, inoltre, la scure si abbatterebbe sugli appassionati di tiro 3-Gun o comunque di armi d'impostazione militare, dato che la maggior parte di queste importate nell'ultimo periodo di vita del Catalogo Nazionale vi sono state inserite proprio come “sportive” in un quadro di abuso di potere da parte della Commissione Consultiva Centrale per il Controllo delle Armi al fine di limitare il numero detenibile di armi lunghe che, in virtù del loro calibro, sarebbero invece state da caccia, dunque detenibili in numero illimitato.

D.d.L. 1558/2010
La legge Adamo sarà inutile per proteggere le donne, che continueranno a essere brutalizzate con altre armi: non sarebbe meglio garantire loro un più ampio diritto di difendersi?

Le premesse della proposta di legge sono infondate, ed anzi lasciano ancor più indifese le vittime nei confronti di aggressori che certamente si armerebbero illegalmente, oppure di armi da taglio o da punta, se davvero volessero far del male; del resto la maggior parte dei crimini anche intrafamiliari contro le donne in Italia è commesso con armi NON da fuoco. Non sarebbe invece garanzia di maggior tutela per le donne in pericolo garantire loro un più facile rilascio del Porto d'Armi per Difesa Personale?

Chiamiamo dunque a raccolta tutta la comunità dei tiratori, dei cacciatori e degli appassionati d'armi, a prescindere dal colore politico o dal sesso, affinché si mobiliti compatta facendo sentire il suo potente NO a questa legge liberticida. Le iniziative in tal senso sono già numerose, sul Web: la più importante è quella della CON ARMI, una petizione che invitiamo tutti a firmare seguendo appunto questo link.

È inoltre possibile contattare i singoli senatori firmatari della proposta di legge tramite le loro e-mail, pubblicate sul sito del Senato della Repubblica, per far sentire il nostro dissenso. Altrettanto può essere fatto inviando e-mail ai gruppi parlamentari e alle segreterie dei partiti dʼappartenenza.

In passato simili iniziative e la nostra mobilitazione sono servite a salvarci. Facciamoci sentire di nuovo, difendiamo i nostri diritti con le unghie e con i denti!

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