I ricorsi contro i Calendari Venatori Regionali

Cos’è un calendario venatorio regionale

L’analisi di oggi  parte, come è giusto che sia, dall’inquadramento del calendario venatorio regionale all’interno dell’impianto normativo del diritto amministrativo da una parte e del diritto venatorio dall’altra.

Partiamo prima di tutto da una definizione. Possiamo definire il calendario venatorio come quel provvedimento attraverso cui l’ente territorialmente competente adegua, di anno in anno, le norme che regolano l’attività venatoria sulle concrete ed attuali esigenze di gestione del territorio e della fauna locale indicando specie cacciabili, il numero dei capi prelevabili i giorni di caccia ed i giorni di silenzio venatorio.

Ai sensi dell’art. 18 comma 4 della legge 157 del 1992 (legge quadro sulla caccia in Italia) le Regioni approvano, sentito l’ISPRA, entro e non oltre il 15 giugno di ogni anno, il calendario venatorio ed il regolamento per l’annata venatoria nel rispetto di quanto previsto dagli artt. 1,2, e 3.

Come funziona il ricorso al TAR contro un calendario venatorio regionale

Ogni anno è possibile assistere ad una serie di impugnative presentate dai movimenti animalisti di ogni genere avverso i calendari venatori regionali.

Innanzitutto vediamo cos’è il Tar. Il Tar (Tribunale amministrativo regionale) è un tribunale ordinario di primo grado che ha il compito di giudicare circa le controversie tra il cittadino e lo Stato.

Ogni regione italiana ha il proprio tribunale amministrativo regionale. Le varie sedi si trovano, di norma, nei capoluoghi di regione ma esistono anche sedi in altre città.

I poteri del Tar consistono sostanzialmente nel modificare, annullare e revocare un atto amministrativo. Le associazioni animaliste, di solito, chiedono modifiche (in peius) dei calendari venatori come l’esclusione di alcune specie dal novero di quelle cacciabili o la riduzione dei carnieri consentiti. Altro argomento gettonatissimo è la tutela della pubblica sicurezza.

Un cittadino (od una associazione di cittadini) può decidere di presentare un ricorso al Tar avverso un provvedimento considerato lesivo non solo dei propri personali interessi ma anche avverso quei provvedimenti che si considerano lesivi di interessi generalissimi. Nel caso dei ricorsi avverso i calendari venatori le motivazioni alla base sono quelle relative alla tutela della fauna selvatica e territorio (paradossalmente).

L’atto di impugnazione viene depositato presso li Uffici della segreteria del Tar regionale entro ulteriori 30 giorni per dare il via ad un procedimento amministrativo.

In caso di motivazioni assai gravi è possibile chiedere una sospensione immediata degli effetti negativi di un determinato provvedimento. In questo caso si parla di misura cautelare sospensiva. 

Video: I ricorsi contro i Calendari Venatori Regionali



Corrado Maria Petrucci 

Esperto in Diritto delle Armi e della Caccia 

Responsabile rubrica legale  All4shooters.com  /  All4hunters.com      

email:  legalall4shooters@gmail.com