Fredy Pacini: storia di un processo

La ricostruzione dei fatti

Siamo a Monte San Savino, Comune in provincia di Arezzo di poco più di 8mila anime.

Fredy Pacini, 61 anni, è titolare della Fredy Pacini – Gomme & service, attività specializzata nella rivendita di gomme per autoveicoli stradali, macchine agricole, autocarri e rivendita di biciclette da corsa e mountain-bike.

L’attività di Fredy si trova in una zona assai isolata, lontano da centri abitati e lontana da eventuali stazioni dei Carabinieri o Uffici di Polizia di Stato o altre forze dell’ordine. Una collocazione che agli occhi di qualche malvivente appare davvero interessante…

È cosi l’azienda di Fredy Pacini viene presa di mira da alcuni balordi della zona, che regolarmente ed in modo assolutamente costante, decidono di mettere a segno una serie di rapine ai danni del Pacini.

Lo stesso, esasperato, dopo aver presentato denuncia contro ignoti alle forze dell’ordine, prende una decisione. Sceglie di dormire all’interno della propria attività. Il Pacini ha con sé la propria Glock, regolarmente detenuta.

La sera del 28 novembre 2019 il Pacini, che aveva ricavato una piccola stanza da letto organizzata alla meglio nel soppalco all’interno dei propri locali, sente un frastuono provenire dalla direzione dell’ingresso della propria azienda. Si affaccia, e vede che un gruppo di persone, utilizzando un piccone, ha appena disintegrato la vetrata presente all’ingresso. L’intento, ed il Pacini lo intende immediatamente, non è quello di fare semplicemente danno e poi andarsene. L’intento è quello di entrare mettendo a segno l’ennesima rapina. Pacini quindi esplode cinque colpi con la sua Glock. Secondo gli elementi emersi dalla perizia, disposta dalla Procura ed affidata al Maggiore dei paracadutisti della Riserva e super esperto Paride Minervini, Pacini  avrebbe esploso cinque colpi dall’alto (dal soppalco dove dormiva) ed uno di questi sarebbe rimbalzato a terra, lasciando un segno evidente sul pavimento, ed avrebbe colpito Mircea Vitalie, uno dei banditi che intanto si erano addentrati.

Il provvedimento di archiviazione

Inizialmente, il PM che svolge le indagini, chiede al giudice per le indagini preliminare di disporre l’archiviazione del caso. Secondo la pubblica accusa si sarebbe trattato di  legittima difesa.

Ma il Giudice per le indagini preliminare vuole vederci chiaro e impone al PM di proseguire con le indagini, cercando elementi ulteriori.

A quel punto la Procura ripresenta nuovamente una richiesta di archiviazione ed il GIP l’accoglie. Per il Gip, infatti, “il Pacini agì sicuramente in modo avventato e precipitoso, eccedendo colposamente i limiti della legittima difesa putativa”. Ma, nel caso in esame, è certamente ravvisabile “lo stato di grave turbamento derivante dalla situazione di pericolo attuale” che la nuova legge sulla legittima difesa ha introdotto come elemento di non punibilità. Per il giudice “è ragionevole che Pacini possa essersi prefigurato che, di lì a poco, si sarebbe potuto trovare in serio pericolo di vita e che abbia temuto per la propria incolumità. A ciò si aggiunga che il fatto è avvenuto in piena notte, in una zona assai isolata, e che le Forze dell’ordine, quand’anche fossero state allertate immediatamente dall’impianto di allarme, non sarebbero potute intervenire sul luogo prima di 15-20 minuti.”.

Il Gip scrive: ”non è verosimile che il ladro fu colpito senza rendersi conto che il proprietario si era accorto della sua presenza e probabilmente aveva anche gridato di andarsene.”

Comprendo la gravità della vicenda ma è importante che il giudice abbia capito che non potevo fare diversamente. Quella notte tuttavia resterà sempre impressa dentro di me" ha dichiarato Fredy Pacini.

Video: Fredy Pacini, storia di un processo



Corrado Maria Petrucci 

Esperto in Diritto delle Armi e della Caccia 

Responsabile rubrica legale  All4shooters.com  /  All4hunters.com      

email:  legalall4shooters@gmail.com