Armi incustodite: ritiro del porto d’armi per due tiratori

I fatti

Tizio e Caio, tiratori, dopo aver raggiunto il poligono di tiro, lasciavano all’interno della loro automobile le loro armi per recarsi all’interno della struttura per iscriversi ad una gara che si sarebbe disputata in giornata. Nel momento in cui i due si allontanavano dalla loro auto, lasciavano all’interno le loro armi del tutto incustodite. Sopraggiungevano, in quel momento, due malviventi i quali, dopo aver aperto l’auto, se ne appropriavano indebitamente assieme alle armi dei due e si dileguavano. Dopo la denuncia, arrivava nei confronti dei due il provvedimento del questore: ritiro del porto d’armi.

I due provvedevano a presentare dapprima scritti difensivi avverso tale provvedimento ma, come era da immaginare, senza ottenere risultato alcuno.

Presentavano, quindi, ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale il quale, purtroppo, non faceva altro che confermare quanto già stabilito dal Questore. 

Cosa prevede la Legge e la prassi

In casi come quello sopra citato, purtroppo, la legge non  ammette eccezioni. È infatti obbligo del titolare do porto d’armi avere costantemente, in ogni momento, il totale e pieno controllo delle armi dal momento in cui queste escono dal luogo di detenzione per qualsiasi fine. Purtroppo nulla è valsa la ragione circa il tempo assai limitato in cui le armi venivano lasciate incustodite (pochi minuti). C’è comunque da dire, a valutazione strettamente personale di chi scrive, si sarebbe dovuta applicare la ragionevolezza in sede di valutazione dei fatti.  Togliere il porto d’armi a soggetti che hanno sempre mantenuto una condotta specchiatissima nella custodia e nel trasporto delle armi rappresenta certamente una forzatura la cui ragionevolezza (o irragionevolezza) potrebbe essere oggetto di autonome valutazioni non solo sul piano giuridico ma anche sul piano strettamente morale.


Corrado Maria Petrucci

Consulente Legale

Email:    legalall4shooters@gmail.com