Detenzione e porto d'armi e reati fiscali: normative ed orientamento della giurisprudenza

I reati in materia fiscale

La materia fiscale, nel nostro amato Bel Paese, è disciplinata da un intricato sistema di leggi che spesso e volentieri appaiono di difficilissima interpretazione e, soprattutto, appaiono assai contraddittorie tra di loro e tra queste e la giurisprudenza in materia. Pagare le tasse è un dovere di ogni onesto cittadino, ma se il legislatore alleggerisse il carico fiscale e rendesse meno complessa la materia ci si guadagnerebbe tutti.

Quando si parla di reati in tema fiscale e finanziario, si entra in un mondo davvero molto complesso. I reati principali possono essere così elencati: dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o documenti inesistenti, dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici, dichiarazione infedele, omessa dichiarazione. Esistono poi tutta una serie di altri reati che, per ragioni di praticità, non riportiamo qui. La normativa di riferimento è il  Decreto legislativo 10 marzo 2000 n. 74.

La sentenza del Consiglio di Stato 19 marzo 2015 n. 3092

In materia di correlazione tra reati in materia fiscale e tributaria e il rilascio e rinnovo del porto d’armi è rilevante la sentenza del Consiglio di Stato del 19 marzo 2015 n. 3092.

Vediamo cosa dice questa sentenza.

A Tizio viene notificato dal Prefetto un decreto di divieto detenzione armi e munizioni ai sensi dell’art. 39 TULPS poiché esisteva a suo carico un procedimento penale per emissione di fatture false volte all’evasione delle imposte.

Tizio viene condannato a due anni di reclusione. Tizio quindi approda al Consiglio di Stato che gli darà ragione. In effetti per la magistratura amministrativa superiore i reati finanziari e tributari di cui si era macchiato Tizio non avevano certamente rilevanza tale da poterlo far considerare come soggetto pericoloso, in grado di abusare delle armi. Rileva inoltre il Consiglio di Stato come, nei confronti di Tizio, non si erano mai avute notizie circa elementi che potessero in qualche modo farlo considerare come in  grado di abusare delle proprie armi. Egli inoltre ha sempre custodito le proprie armi adoperando sempre la normale diligenza del caso come vuole l’art. 22 della legge 18 aprile 1975 n. 110.

In decreto del Prefetto viene quindi annullato e a Tizio vengono restituite le sue armi

Quindi secondo la giurisprudenza amministrativa non è coi reati finanziari che si perde l’affidabilità nel possesso maneggio ed uso delle armi. Questo non è però sufficiente per giustificare il commettere reati tributari: le tasse, lo sappiamo, vanno pagate. Sempre.


Normative di riferimento

Legge 18 aprile 1975 n. 110 art. 22

Testo Unico di leggi di pubblica sicurezza (R.D. 18 giugno 1931 n. 773) art. 39

D.lgs. 10 marzo 2000 n. 74

Video: Armi e reati fiscali



Corrado Maria Petrucci 

Esperto in Diritto delle Armi e della Caccia 

Responsabile rubrica legale  All4shooters.com  /  All4hunters.com      

email:  legalall4shooters@gmail.com