In molti paesi europei la caccia ai nocivi è riservata a cacciatori addetti ai lavori. Negli USA, invece, è una specie di sport. Infatti, i cacciatori americani interpretano la caccia ad animali nocivi, ad esempio i cani della prateria e i coyote, come una forma di tiro ludico in cui si tira per lo più da grandi distanze. Il grande favorito a questo scopo è il calibro .223 Remington apprezzato per la precisione, il rinculo ridotto e i bassi costi delle munizioni. Abbiamo provato nove carabine destinate a questa perticolare forma di tiro che prende il nome di Varmint.
Remington ha in catalogo due modelli adatti al tiro ai nocivi: il 700 SPS Varmint con canna da 66 cm e calcio in materiale sintetico e il 700 SPS TAC per uso tattico con canna da 51 cm e calcio Hogue Overmolded. Comune a entrambe le varianti è l’azione rotonda con caricatore centrale fisso a cinque colpi, che può essere svuotato aprendo il fondello del serbatoio. L’otturatore a due tenoni può essere aperto senza sforzo eccessivo con una corta manetta che presenta un terminale a sfera appiattita facile da afferrare anche grazie alla zigrinatura. L’otturatore scorre fluido: nel TAC alcuni tipi di cartucce si riescono a inserire nel serbatoio solo premendo ulteriormente la soletta dell’elevatore. Ne escono però senza problemi, anche se leggermente graffiate dagli spigoli affilati delle labbra del caricatore. Dell’espulsione si occupano un corto estrattore e un espulsore a pistone, caricato da una forte molla, situato nella testa dell’otturatore. Il grilletto, largo e liscio, scatta sotto il dito con punto di pressione netto e una resistenza di 1100 g nel Varmint e di 950 g nel TAC. L’azione dispone di una sicura a due posizioni, che blocca lo scatto ad arma carica.
La canna del Varmint è lunga 66 cm con rigatura a cinque principi di passo 1-12” e termina con vivo di volata incassato e diametro di circa 21 mm. Certamente più maneggevole il TAC, ha canna più corta, 51 cm. La rigatura ha passo 1-9” e la volata ha un diametro di circa 21,5 mm. Azione e otturatore presentano un rivestimento superficiale molto duro, nero opaco e leggermente ruvido. Il calcio in materiale sintetico nero del Varmint, progettato per il tiro sportivo, ha uno spessore di 50 mm nella parte anteriore. Il calcio gommato risulta molto piacevole. La canna flotta liberamente. Scarico, il Varmint pesa 3850 g e il TAC 3610 g. I valori dello scatto sono ottimi. Nelle prove di rosata Il TAC è arrivato a 30 mm con 4 su 16 elaborazioni, l’immagine di rosata di 20 (10) mm dei colpi a 69 grani Sellier&Bellot Sierra Match King HPBT dimostra il potenziale di questa maneggevole carabina. Il Varmint ha prodotto con cartucce di fabbrica a 62 grani e inferiori tre ottime immagini di rosata da 15 mm. Molto preciso con le cariche a mano, con un’elaborazione di XMR 2015 a 24 grani e con Sierra Match King a 53 grani con una PGL di 57,15 mm, ha piazzato cinque colpi su 8 mm, quattro dei quali su 5 mm; con una carica a mano Vihtavouri N130 23 grani e con Sierra 40 grani HP si è ottenuta una rosata di 10(7) mm. Considerando il prezzo, una buona prestazione.
Sempre dagli USA arriva il Savage 10 FCP Accu Stock. Anche questo presenta un calcio nero in materiale sintetico ruvido, con bedding costituito da un blocco di alluminio. Due viti collegano calcio e azione. Quest’ultima presenta un rivestimento superficiale nero, leggermente ruvido e duro. Il caricatore a quattro colpi estraibile si chiude sul lato inferiore del calcio. Sulla parte superiore dell’azione sono presenti quattro fori per il montaggio del cannocchiale. La sicura a tre posizioni agisce su percussore, scatto e apertura dell'otturatore. La canna, lunga 61 cm, è scanalata e presenta un compensatore con tre scarichi su ogni lato; anche la volata è scanalata e leggermente smussata. La manetta di armamento è caratterizzata dalla vistosa sfera terminale, molto grande. Una dimensione davvero superflua, perché il ciclo di armamento avviene molto dolcemente. L’espulsore a molla è posizionato sul fondello, un corto estrattore sulla faccia della testa dell’otturatore. Il grilletto pesa 1210 g e lo scatto è netto. Il compensatore, con cartucce veloci da 50 grani, soffia un po’ di gas sul viso del tiratore.
Appariscente la terza arma sotto test, la Ruger 77 VT SS, con il suo calcio laminato in legno chiaro: parte anteriore arrotondata, larga 60 mm, leggermente curva e parte posteriore con calciolo in gomma spesso 14 mm. L’arma pesa 4200 g e misura 117 cm. L’azione in acciaio inox prodotta con un processo di decerizzazione (microfusione) presenta una finitura grigio chiara, opaca e setosa. Grazie all’inclinazione all’indietro della vite anteriore dell’azione, questa resta stabile in sede. Sul lato superiore dell’azione è presente il tipico montaggio Ruger. Lunga 66 cm, la canna anch’essa in acciaio inox grigio chiaro opaco, si assottiglia da 29,35 mm all’azione fino a 18,5 mm alla volata, scanalata e smussata. Il peso dello scatto è di circa 1100 g. Il grilletto, liscio e di media larghezza lascia partire il colpo senza grattamenti o collasso. Quanto a colpi, l’arma si dimostra onnivora offrendo buone prestazioni di tiro con tutti i pesi di palla.
La Howa Hogue Varminter, come suggerisce il nome, è montata su un calcio sintetico Hogue con impugnatura irruvidita da bucciature. Il fucile è dotato di sicura a tre posizioni, due viti fissano tramite la piastra di base l’azione al calcio. Il caricatore con fondello apribile accoglie cinque colpi. L’otturatore, in parte nero brunito e in parte lucido, ha due tenoni di chiusura sulla testa, in cui è posto il corto estrattore e l’ espulsore a molla sulla testa dell’otturatore. Maneggevole l’estremità della chiave di apertura, a forma di grossa peretta. La canna brunita, flottante nell’azione, ha misure notevoli: 30 mm all’azione, 21 mm alla volata, scanalata e smussata; lunghezza 610 mm; sei principi e rigatura 1-12”. Lo scatto ha un peso di 1800 g; presenta un leggero grattamento. In posizione di tiro la carabina resta stabile e piacevolmente caricata in avanti grazie alla canna pesante. L’arma non gradisce il cibo pesante, produce rosate buone con palle fino a 55 grani di peso.
Anche i Cechi della CZ hanno in catalogo due candidati per la prova; la 527 Varmint con calcio in legno stratificato e la più semplice CZ 527 Synthetik, dotata ovviamente di calcio sintetico. Il calcio in legno è finito a olio e si impugna molto bene, pur essendo privo di zigrinature. Non sono stati effettuati intagli. Sul calcio è inserita, con un bedding ridotto sulla piastrina del recoil lug, un’azione di tipo Mauser adeguata alla dimensione del .223 Remington. L’azione è arrotondata anteriormente, con il recoil lug che si innesta nel calcio. Per il montaggio dell'ottica, una guida prismatica da 16 mm è ricavata sulla parte superiore dell'azione. Certamente “piccolo” per le dimensioni l’otturatore a due tenoni di tipo Mauser. La sicura è azionata da un pulsante situato nella parte posteriore del ponticello del grilletto. Il grilletto di media grandezza è liscio e il peso dello scatto è intorno a 1400 g. Il caricatore è monofilare non riempibile attraverso l’otturatore. Una sicura a due posizioni blocca l’otturatore e lo scatto a percussore armato. La canna brunita è flottante nel calcio, la volata è ruotata all’indietro e leggermente smussata.
Al poligono di tiro l’arma ha mostrato in parte buoni gruppi da quattro in tutte le classi di peso e raggiunge la forma perfetta dove altri mostrano segni di debolezza: ovvero quando si tratta di proiettili pesanti. Nessuna arma ha ottenuto gruppi altrettanto buoni con munizioni da 75 grani.
E anche quando non è riuscito a tenere il passo con la precisione della versione in legno, il CZ 527 Synthetik ha certamente raggiunto la precisione richiesta da cacciatori e tiratori sportivi. Con le Sellier & Bellot 52 grani Sierra Match King HPBT la rosata era limitata a 27 (23) mm. Anche i centri delle Prvi Partizan 62 grani FMJ BT erano nei 27 (27) mm, le pregiate DAG con 32 (28) anch’esse buone sulla carta. La Sierra 53 grani Match King, innescata da XMR 2015 22,5 grani in bossolo Federal, ha ottenuto una rosata di 17 . Evidente lo spostamento in alto dei gruppi al crescere del peso dei colpi, sperimentato anche in altre armi. Le munizioni al di sopra della classe 62 grani non colpivano più il bersaglio.
Anche la Tikka T3 Varmint è dotata di calcio in materiale sintetico nero. Il materiale è liscio al tatto, una presa sufficiente sull’impugnatura e sulla parte anteriore è assicurata dalle zone lavorate con losanghe in rilievo. L’impugnatura a pistola è snella, per cui il retro del calcio porta un robusto calciolo su ambo i lati. L’azione arrotondata con il lato inferiore parzialmente appiattito si adagia sul calcio senza bedding. Due viti dell’azione la collegano al calcio tramite i rinforzi metallici del ponticello di guardia in plastica come scontro che porta inoltre il caricatore estraibile a quattro colpi. L’azione trasferisce la forza di rinculo su una piastra metallica trasversale, incassata nel calcio e innestata in una scanalatura laterale tramite dente di trascinamento. Una paletta a due posizioni, situata a destra accanto all’estremità dell’azione, è la sicura che blocca scatto e camera. L’arma è molto pesante in testa a causa della canna nera brunita, lunga 60 cm, a sei principi, con rigatura 1-8”. La sezione alla radice della canna ammonta a circa 28,60 mm e alla volata con vivo incassato a 22 mm. L’otturatore a due tenoni si presenta comunque giustamente massiccio. È azionato da una chiave di apertura con sfera cava leggermente inclinata verso il basso e all’indietro. Il peso di scatto registrato dal misuratore alla levetta di scatto, larga e scanalata longitudinalmente, è di 1500 g. Significativo il ridotto spostamento verso l’alto della rosata al crescere del peso di palla. In poche altre armi il punto di intersezione dei colpi più pesanti è sceso di così poco come per il Tikka. Molto positivo: l’arma ha sopportato munizioni di tutti i pesi. Non altrettanto buono: il caricatore predisposto per quattro cartucce non può essere caricato attraverso l’otturatore e non è possibile inserire una singola cartuccia attraverso l’apertura di caricamento.
Lo Steyr Pro Hunter si posiziona al di sotto del prezzo del Varmint della stessa casa, perciò abbiamo optato per questo modello. Per quanto riguarda canna e montaggio di mirino telescopico, corrisponde costruttivamente al Varmint. Abbiamo quindi fatto un’eccezione per soddisfare la nostra curiosità. Il Pro Hunter è dotato di calcio in materiale sintetico nero ben stabilizzato, diverso dal tipo spesso del Varmint. Nella parte anteriore del calcio, larga circa 50 mm, con scanalatura e canna flottante libera, è presente un poggia guancia, un altro si trova nella parte posteriore. All’estremità, un calciolo gommato dello spessore di 15 mm. Nel calcio è inserita l’azione arrotondata, senza bedding, la piastrina del recoil lug è un blocchetto avvitato che si innesta in una scanalatura del calcio. Il pozzetto per il caricatore estraibile a quattro colpi, in plastica, è anch’esso avvitato all’azione. L’otturatore è molto stabile; in stile Mauser i risalti contrapposti, due su ciascun lato, uno dietro l’altro. La canna, piuttosto massiccia con 29 mm alla radice, si assottiglia molto rapidamente a 15 mm alla volata, scanalata all’indietro e leggermente smussata. L’arma di test disponeva di scatto ad azione diretta regolato in fabbrica a 2250 g, tramite la corsa a vuoto del grilletto lo scatto è rilasciato dallo stecher, circa 700 g. Una rotella sul collo del calcio provvede la sicura ad arma carica per otturatore e scatto, un’ulteriore posizione permette l’estrazione dell’otturatore. Lo Steyr al tiro si dimostra poco esigente: un complimento in questo contesto; i gruppi di quattro colpi, infatti, hanno dato buoni risultati in tutte le classi di peso. Un gruppo da 15 (8) mm con la munizione DAG ha presentato buone prestazioni. Questo fucile è stato uno dei pochi a comportarsi bene anche con colpi di peso elevato. La combinazione di peso piacevole e notevole precisione ne fa non un “Varmint da competizione” ma piuttosto un buon “Varmint da caccia”.
Conclusione. Non sempre occorre spendere tanto per avere una carabina super elaborata. Nel segmento di prezzo di 1000 euro esistono fucili Varmint idonei sia a cacciatori sia a tiratori sportivi per quanto riguarda la precisione. Anche se in genere non è opportuno consigliare munizioni, è possibile assegnare ciascun fucile di questa classe a gruppi ristretti e con il denaro risparmiato, si possono comprare tutte le munizioni necessarie a mantenere a lungo la rosata ottenuta. Un allenamento regolare, poi, assicura certamente maggiore successo sia nello sport sia nella caccia di una costosa arma personalizzata e lavorata in modo sofisticato che passa più tempo nella custodia di quanto ne spenda al poligono di tiro a farsi accarezzare la volata dal vento. Acquistando un Varmint, gli esaminatori ritengono molto importante tenere conto delle preferenze personali per quanto riguarda forma e materiale del calcio.