Heckler & Koch MR223

Lo MR223 è la controparte civile dello HK416, l’arma che ha fatto sostenere a molti esperti del settore che “lo M16 ha finalmente raggiunto lo stato dell’arte”.

La soluzione adottata per eliminare il principale problema dell’M16, ovvero la tendenza ad accumulare fecce nell’arma, fu risolta sostituendo il sistema di recupero gas diretto con un sistema indiretto tramite pistone a corsa corta, esattamente lo stesso del G-36 e dello XM8.

Heckler & Koch MR223
Il gruppo presa gas ospita il mirino abbattibile e l’attacco anteriore per la cinghia. L’attacco per la baionetta è stato rimosso

Abbiamo avuto la possibilità di esaminare diverse configurazioni dello MR223, tutte con calcio collassabile, astina tipo FFRS (Free Floating Rail System) e canna da 16,5” in calibro .223 Remington.

Lo MR223 si presenta come un oggetto di qualità; il livello di finitura e di lavorazione dei materiali è eccellente. L’arma ha di serie un compensatore/spegnifiamma stabilmente fissato alla volata, e come abbiamo detto, una particolare astina in lega di alluminio dotata di rotaie Picatinny per il montaggio di accessori aggiuntivi.

L’astina è totalmente flottante; è montata a rifiuto d’olio, su un particolare “barrel nut”  prolungato, in modo da mantenere coassiale l’astina in qualsiasi condizione. 

Heckler & Koch MR223
La diottra posteriore a tamburo è praticamente identica a quella impiegata da tutti i sistemi d’arma realizzati dell’azienda di Oberndorf prima del G36, come lo MP5 e il G3; tutto l’Upper Receiver è percorso superiormente da una rotaia Picatinny

L’allineamento dell’astina è ottenuta da un semplice incastro con l’upper receiver, in modo tale da presentare una sola rotaia superiore tra upper e astina.

Il fissaggio dell’astina sul barrel nut è ottenuto con una vite passante, rimovibile usando un tenone di chiusura dell’otturatore oppure il moschettone della cinghia di trasporto proprietaria come chiave.

Il mirino abbattibile è montato sul GPG, pertanto è vincolato sulla canna e non sulla rotaia; il che si traduce in una migliore precisione del tiro con le mire metalliche.

La diottra posteriore a tamburo, montata sull’arma tramite interfaccia Picatinny, è praticamente identica a quella impiegata sulle armi HK “classiche”, come lo MP5 e il G3.

Ciò non toglie che sia possibile impiegare in alternativa mire metalliche BUIS standard per lo AR15, in aggiunta, ovviamente, alle ottiche di mira.

Dal punto di vista ergonomico, lo MR223 si discosta dal tipico “Black Rifle” per il dimensionamento e la forma della calciatura collassabile e la diversa angolazione dell’impugnatura, molto più “dritta”. 

Heckler & Koch MR223 
La bella calciatura telescopica, ampiamente regolabile, dello MR223; è rimuovibile, e se proprio non se ne può fare a meno, può essere sostituita con una Magpul, ad esempio

Il posizionamento dei comandi e l’operazione dell’arma sono identiche a quelle di qualsiasi altro AR15; a differenza del 416, lo MR223 non ha il selettore della sicura ambidestra.

Il caricatore è di 5 colpi ed è standard STANAG.

Il sistema di funzionamento è a presa di gas con pistone a corsa corta; di fatto, lo schema è sovrapponibile a quello impiegato dallo HK G36. All’esplosione del colpo, il proiettile percorre la canna fino a superare, circa a metà della stessa, il foro di presa gas.

Heckler & Koch MR223 
Un allestimento dello Heckler & Koch MR223, con unʼottica Eotech, torcia e puntatore della Laser Devices
Heckler & Koch MR223
Lato sinistro, con i comandi nella consueta disposizione tipica degli AR15. Da notare che la leva della sicura è “composita”; il numero di serie è presente su entrambe i semicastelli. Le scritte sono in puro stile HK

I gas spillati dalla canna entrano nel gruppo presa gas e sono convogliati in un cilindro in cui è alloggiata la testa del pistone, a sua volta collegata a un’asta di armamento, non reciprocante con il porta otturatore e dotata di propria molla di recupero; i gas in eccesso sono smaltiti attraverso una valvola dotata di foro calibrato.

L’asta di armamento, spinta dalla pressione esercitata dai gas sul pistone, arretra di pochi millimetri (da qui il termine “pistone a corsa corta”) imprimendo un impulso cinetico al portaotturatore, che inizia la sua corsa retrograda.

Il movimento del portaotturatore, grazie a una camma fresata attraverso il corpo di quest’ultimo, fa ruotare sul proprio asse l’otturatore, svincolandolo dai tenoni di chiusura. 

Heckler & Koch MR223
Il Forward Assist è rimasto. Il take down pin (perno posteriore) è avanzato di 6 mm rispetto alla versione militare (e a tutti gli altri AR15); non è presente la leva della sicura ambidestra

Il gruppo otturatore-portaotturatore, esaurita l’energia cinetica e dopo aver riarmato il cane, ritorna in batteria, sfilando dal caricatore una nuova cartuccia, camerandola e attuando di nuovo la chiusura, lasciando l’arma pronta allo sparo.

La canna da 16,5” (461 mm) è realizzata in acciaio forgiato martellato a freddo, a 6 principi destrorsi, con passo di 1:7. Il processo di fabbricazione prevede l’uso di acciai speciali di altissima qualità e la cromatura a spessore dell’anima della canna stessa, in modo tale da ottenere canne in grado di assicurare un’elevata precisione anche dopo aver sparato oltre 20 mila colpi.

Il porta otturatore non ha il “gas key”, cioè la pipetta nella quale è fatto transitare il gas prelevato dalla canna come previsto dal sistema a gas diretto, ma un prisma monolitico su cui agisce l’asta di armamento; l’otturatore cromato è provvisto di 7 alette di chiusura radiali ed è molto più robusto di quello dello AR15.  

Heckler & Koch MR223 
Vista destra dello Heckler & Koch MR223
Heckler & Koch MR223 
Vista sinistra dello Heckler & Koch MR223
Heckler & Koch MR223 
Lo smontaggio da campagna dello MR223, analogo a quello di qualsiasi altro AR15
Heckler & Koch MR223
La finestra di espulsione. Da notare che sono scomparsi i fori di sfiato sul porta otturatore; lo sportellino è in plastica

Altre peculiarità riguardano la presenza di una molla di contrasto sul percussore, per evitare di segnare gli inneschi e un possibile “slam fire” (problema tipico degli AR15), e di una sicurezza automatica al percussore disattivata dal cane in battuta.

La molla principale di recupero, alloggiata nel “buffer tube”, è del 20% più forte di quella originale, in congiunzione con un buffer ridisegnato; troviamo anche un particolare disegno della coda del porta otturatore, che ora è divenuta superficie di scorrimento. 

Il porta otturatore ha una fresatura sul lato sinistro che corrisponde a un blocco presente sul barrel extension: serve a prevenire l’impiego di porta otturatori militari sullo MR223.

La calciatura collassabile integra alcuni vani stagni utilizzabili per batterie e piccole parti di ricambio.

Heckler & Koch MR223
Lo Heckler & Koch MR223 con ottica Z-Point al tiro

Al tiro, la sensazione di rinculo è pressoché inesistente; sembra appena un poco più “nervosa” rispetto a quella di un AR15, mentre il rilevamento è praticamente nullo, così come la vampa alla volata.

La manovrabilità dell’arma è buona; il peso è in effetti spostato in avanti, ma l’arma sale in puntamento in modo abbastanza naturale. Al tiro in piedi, lo MR223 è stabilissimo, consentendo follow up rapidi e la nostra valutazione dell’arma è positiva. Considerando il prezzo piuttosto elevato, certi piccoli particolari potrebbero essere migliorati (come lo scatto), mentre altri sono direttamente derivati dall’arma militare (sportellino in plastica). Ma la qualità complessiva è elevatissima, l’arma è già fornita di serie di eccellenti mire metalliche BUIS, un’astina RAS che offre la stessa stabilità di un upper monolitico, calciatura collassabile di qualità e prestazioni paragonabili a una Vltor, e di un marchio HK sul Lower. Non è poco.