A febbraio del 2025 il trentacinquenne svedese Rickard Andersson ha fatto irruzione nel campus per adulti Risbergska a Örebro, sparando sui presenti con tre armi lunghe detenute legalmente. Dieci persone sono cadute sotto i suoi colpi prima che l’omicida si suicidasse. Nonostante la maggior parte delle vittime fossero adulti di origine straniera, alla chiusura delle indagini la polizia svedese non ha individuato un movente razziale certo per la sparatoria. Un atto di violenza così esplosivo e immotivato, perpetrato da un cittadino che deteneva armi legalmente, ha creato un fortissimo dibattito politico in Svezia, dove da anni il numero degli omicidi commessi con armi da fuoco è in forte crescita. Poco importa che questa impennata sia dovuta agli scontri tra bande di criminali che si contendono le attività illegali nelle grandi città: punire i cittadini al posto dei fuorilegge è un rimedio comodo e molto amato dai politici di tutto il mondo, e la Svezia non fa eccezione.
La soluzione adottata dal governo svedese è stata drastica e per certi versi sconcertante. Prima di parlarne facciamo una premessa. In Svezia le armi necessitano di una specifica licenza, legata all’utilizzo. Quindi se intendo usare a caccia una carabina semiautomatica di tipo AR-15 dovrò chiedere una licenza specifica per quell’arma in particolare, e lo stesso avviene se la voglio usare in poligono. Mentre si possono usare in poligono armi detenute con licenza da caccia, non si possono usare a caccia armi detenute con licenza per tiro sportivo. Per ottenere una licenza sportiva non è sufficiente essere iscritti a un poligono ma si deve dimostrare una partecipazione attiva all’attività agonistica.
Detto questo, ecco la soluzione svedese: a partire dal 1° agosto 2025, la polizia smetterà di rilasciare nuove licenze di caccia per carabine semiautomatiche con caricatore amovibile. Non potranno essere comunque utilizzati caricatori amovibili dalla capacità superiore a sette colpi.

Le licenze già rilasciate saranno progressivamente revocate, con i proprietari che avranno due anni di tempo per richiedere una nuova licenza sportiva o per venderle. Alla scadenza dei due anni le armi invendute saranno acquistate dallo stato al prezzo di mercato (forse) oppure confiscate e destinate all’Ucraina. Su questo ultimo passaggio non c’è ancora molta chiarezza, in attesa probabilmente che sia stanziato un budget dedicato. Da notare che l’uso di carabine tipo AR-15 in Svezia era stato ammesso legalmente solo nel 2013. In cambio il governo ha aumentato il numero di armi da caccia che saranno detenibili (dalle attuali quattro a otto, o dieci con una licenza speciale) e semplificato alcuni passaggi burocratici.
Sulla carta potrebbe anche sembrare una decisione sensata, ma ad aggiungere alla tragedia un tocco di surreale c’è il fatto che, come risulta dai rapporti della polizia svedese, il folle omicida era armato con una carabina semiautomatica Browning BAR Long Track in calibro .30-06, una Ruger 10/22 in calibro .22 Long Rifle e un fucile a pompa in calibro 12. Nessuna arma di tipo AR-15 è stata utilizzata dall’assassino durante la sparatoria di Örebro. Tutti i colpi tranne uno sono stati sparati da Rickard Andersson con la carabina Browning. Quindi anche se la legge oggi proposta fosse stata già in vigore, non avrebbe impedito comunque la sparatoria.
Questa è la proposta del governo che deve essere approvata dal parlamento, ma i giochi sembrano ormai fatti. Continueremo a monitorare la situazione e vi racconteremo i suoi sviluppi qui su all4shooters.