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Che il ruolo del collezionismo armiero nella conservazione delle nostre tradizioni e delle nostre passioni sia fondamentale, è cosa ben nota a tutti noi. Per chi ogni tanto se ne scordasse, invece, dovrebbero essere chiarificatrici le parole di Stephen A. Petroni, che gentilmente ci ha concesso un'intervista a margine del plenum 2014 del World Forum on Shooting Activities (WFSA), tenutosi presso il centro fieristico di Norimberga alla vigilia dell'apertura della quarantunesima edizione annuale dell'esposizione internazionale IWA & OutdoorClassics.
Maltese di nascita, Stephen Petroni è presidente di FESAC (Foundation for European Societies of Arms Collectors), la federazione europea delle società e delle organizzazioni che si occupano di salvaguardare i diritti e gli interessi dei collezionisti d'armi. Come tale, essa si occupa di coordinarne gli sforzi, in particolar modo in ambito internazionale (specialmente in sede UE), laddove sia necessario esprimersi con una sola voce contro tutte le proposte che possano danneggiare i collezionisti e, più in generale, tutti i possessori d'armi.
Dalle parole di Mr.Petroni emerge un profilo con luci ed ombre, che accomuna i collezionisti a tutti gli altri detentori ed utilizzatori delle armi da fuoco a livello europeo: cacciatori, tiratori sportivi, appassionati, semplici cittadini che esercitano il loro diritto a difendersi e a vigilare sulla tenuta dello Stato democratico.
Sebbene infatti si debba registrare una maggiore sintonia nell'azione delle associazioni a livello nazionale, anche grazie all'opera di FESAC, è altrettanto vero che il libro bianco "Le armi da fuoco e la sicurezza interna dell'UE: proteggere i cittadini e smantellare il traffico illecito" emanato ad ottobre dal Commissariato UE agli Affari Interni sotto l'impulso della Commissaria Cecilia Malmström − membro del centrodestra svedese ed uno dei più acerrimi nemici del possesso civile di armi in Europa − comprende disposizioni che, se mai venissero recepite ed adottate, porterebbero ad un peggioramento della situazione anche per i collezionisti, a fronte di una normativa dettata dall'attuale direttiva − la 2008/51/CE − che invece ha sinora favorito i collezionisti.
L'opera dei collezionisti d'armi è fondamentale per la conservazione a favore delle future generazioni di quelle armi che hanno un particolare valore storico o tecnico − tanto che spesso, oltre a fungere da supplemento, l'attività collezionistica privata supera per efficacia ed importanza in tal senso quella dei musei pubblici. Purtroppo, a differenza del collezionismo di automobili o di francobolli, c'è chi vorrebbe assestare colpi mortali al collezionismo armiero per puro odio e paura nei confronti di questi strumenti e di ciò che rappresenterebbero, almeno sotto il punto di vista viziato e bigotto degli oplofobi. Come se ciò potesse bastare a cancellare dalla mente dei popoli, e dunque dalla loro cultura, secoli di storia armiera e di cultura delle armi... e la cosa peggiore, se si guarda ad esempio al caso del Regno Unito, è che una simile sciagurata eventualità potrebbe ottenere proprio tali risultati. Dal canto nostro, non possiamo che assicurare l'impegno di ALL4SHOOTERS.COM nel sostenere tutti gli sforzi atti a respingere i costanti attacchi degli anti-armi − in sede italiana, europea o internazionale che sia − per scongiurare il pericolo di una totale distruzione di ciò che di fatto è una parte del patrimonio storico e culturale dell'umanità. Lo faremo nel modo in cui sappiamo farlo meglio: diffondendo un'informazione corretta, puntuale, non viziata, per contrastare le bugie dei disarmisti.