Con Pardini l'eccellenza italiana trionfa a Rio de Janeiro

Carabina ad aria compressa Pardini GPR1 
La Pardini GPR1 con cui Niccolò Campriani ha vinto l'oro nella Carabina 10 metri: è stata progettata dall'azienda versiliese con la sua collaborazione

Piccola realtà manifatturiera toscana, Pardini Armi nasce dall'estro di Giampiero Pardini, dai suoi successi nella disciplina del tiro a segno e dalla sua passione per la meccanica. 

Dal 1976 rappresenta l'eccellenza per quanto riguarda la produzione di armi sportive destinate alle discipline olimpiche del tiro a segno. 

Alle olimpiadi di Rio de Janeiro le armi Pardini hanno conquistato un gran numero di medaglie: ecco una cronologia delle gare e dei titoli.

Il primo oro, terza medaglia del metallo più prezioso conquistata dall'Italia a Rio, l'ha ottenuto Niccolò Campriani lunedì 8 agosto, dominando la finale di carabina ad aria compressa e migliorando se stesso rispetto a Londra, dove fu argento. Con questa prestazione – ottenuta con la carabina Pardini GPR1 sviluppata dallo stesso atleta fiorentino con Giampiero Pardini, titolare dell'azienda – Campriani ha ottenuto il record di finale (206,1) dopo aver stabilito il record olimpico già nei 60 colpi di qualificazione (630,2). 

Al termine della sua gara, Campriani non ha voluto far mancare i ringraziamenti a Pardini Armi; alla gioia della vittoria – ha infatti dichiarato il neo campione olimpico – si aggiunge “la soddisfazione di aver trionfato per la prima volta con una carabina interamente di fabbricazione italiana, al cui progetto ho partecipato in prima persona assieme al team della Pardini Armi di Lido di Camaiore”. È un po' come aver vinto anche il mondiale costruttori, prosegue l'atleta: “la carabina Pardini ce la siamo progettata da soli, dal niente. Dopo Londra volevo questa sfida e in 3 anni siamo riusciti ad arrivare al primo titolo olimpico nella storia con una carabina italiana”.

Il team tecnico Pardini
Il team tecnico Pardini con il neo campione olimpico Niccolò Campriani e Petra Zublasing, tiratrice di punta della nazionale italiana, entrambi utilizzatori della carabina Pardini GPR1

Tre medaglie sono arrivate martedì 9 agosto grazie alle atlete della specialità femminile di pistola sportiva, con l'oro della greca Anna Korakaki, l'argento della tedesca Monika Karsch e il bronzo della svizzera Heidi Diethelm Gerber. Già dopo i 60 colpi di qualificazione, dove le pistole Pardini erano in mano al 77,5% delle atlete in gara, i prodotti dell'azienda di Lido di Camaiore erano certe del podio: tutte le 8 finaliste, infatti, sparavano Pardini.

Ulteriori tre medaglie sono arrivate nella giornata di domenica 13 agosto, nella gara di pistola automatica. 

In questa specialità, il dominio delle pistole Pardini era ancora più consistente già nelle qualificazioni, in quanto l'88,5% dei tiratori aveva scelto di gareggiare con pistole Pardini. Con 6 atleti del team su 6 finalisti, la finale è stata nuovamente monopolizzata dalle armi italiane. Per la cronaca, ha vinto Christian Reitz (GER) su Jean Quiquampoix (FRA) e Yuehong Li (CHN), mentre l'italiano Riccardo Mazzetti si è classificato al sesto posto.

Con queste 7 medaglie, Pardini Armi ha migliorato il bottino conquistato a Londra nel 2012, dove il medagliere era stato di 2 ori, 2 argenti e 2 bronzi. Dopo il successo di Niccolò Campriani, tornato a vincere nella specialità dopo un triennio piuttosto difficile, l'en plein nelle gare di pistola sportiva e pistola automatica ha confermato i risultati di Londra 2012 e i successi del 2016, anno in cui le pistole Pardini hanno conquistato tutte le medaglie in palio nelle gare del circuito di Coppa del Mondo delle due specialità.

Nell'anno del suo quarantesimo anniversario, si chiude in modo trionfale l'avventura olimpica di Pardini Armi, che con due tecnici ha seguito i suoi atleti anche in Brasile.


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