Museo delle Armi Moderne di San Marino

Museo delle Armi di San Marino
Lʼingresso al Museo in Contrada della Pieve, 2 - San Marino

Per visitare il Museo delle Armi Moderne di San Marino bisogna risalire il Monte Titano fino alla Rocca e raggiungere il centro storico della capitale della piccola repubblica. Alla Rocca ci si va per mille motivi; tanti visitatori sono attratti dalla sua storia, dalle sue tradizioni millenarie che parlano di libertà e indipendenza, dalle sue risorse turistiche, ma molti sono anche quelli richiamati dal miraggio di facili risparmi grazie a un regime fiscale meno oppressivo di quello italiano.

Altri ci vanno per comprare armi o per visitare lo storico Museo delle Armi Antiche, statale, o quello privato dedicato alle Armi Moderne.

Nascosto dietro alla Piazza della Libertà e al Palazzo Pubblico, mete di ogni visita turistica della città, il Museo Armi Moderne è situato in un antico palazzo le cui origini risalgono al Medioevo e alla famiglia del suo fondatore.

Museo delle Armi di San Marino
Un esemplare con piastrine di caricamento e fondina della Steyr 1912, arma molto diffusa tra le truppe imperiali durante la Grande Guerra

L’esposizione nasce da Gaetano Manzoni Borghesi, anima e cuore del museo, collezionista di armi ma anche di monete e orologi, che un giorno dei primi anni Ottanta decise insieme ad alcuni amici di esporre al pubblico la loro collezione di armi.

Una collezione nata dalla raccolta dei residuati bellici rinvenuti nei poderi di famiglia dei Manzoni Borghesi tra il Santerno e il Senio, tra l’Emilia e la Romagna, là dove la linea gotica congelò il fronte per tutto l’inverno del 1944.

Museo delle Armi di San Marino
Sala museo delle Armi di San Marino

L’allora bambino Gaetano Manzoni Borghesi, una volta che i tedeschi si ritirarono e le truppe alleate si lanciarono al suo inseguimento, trovò sui terreni di proprietà della sua famiglia una gran quantità di residuati, spesso in ottime condizioni.

Cominciò così a raccoglierli personalmente finché l’ARAR (l’Azienda Rilievo, Alienazione Residuati, istituita nell’ottobre 1945 con decreto luogotenenziale per “il rilievo, la custodia e l’alienazione dei materiali residuati di guerra, ceduti dalle autorità alleate o abbandonati dai tedeschi in Italia o in altro modo acquisiti”) insieme al Genio Militare si attivarono per bonificare, dopo le aree pubbliche, anche quelle private percorse dai combattenti.

Nel frattempo, la sua raccolta si era fatta cospicua e nacque in lui l’idea di proseguirla per darle organicità, secondo una linea guida che è quella che oggi ispira il percorso museale.

L’oggetto del collezionare divenne quello del “ricordo di guerra”, una guerra che il Manzoni non ha combattuto ma di cui ha vissuto le conseguenze e visto il passaggio, e si concentrò sulle armi moderne, quelle che furono impiegate nel secondo conflitto mondiale, per poi estendersi, per un senso di continuità storica e ideale, a quelle che combatterono la Grande Guerra. 

Museo delle Armi di San Marino
Sala Museo delle Armi Moderne di San Marino
Museo delle Armi di San Marino
Esemplare di revolver Webley Scott britannico

La gamma delle armi collezionate, quindi, copre un periodo che si estende o si limita, a seconda dei punti di vista, al XX secolo. Le armi esposte non interessavano il gruppo di collezionisti che le hanno nel tempo acquisite tanto per il loro pregio o la presunta rarità quanto per dell’effettivo impiego da parte delle truppe impegnate a combattere le guerre italiane; la loro acquisizione è stata sempre guidata dall’occasione, dalla più o meno facile reperibilità e, non ultimo, dal costo, finanziato di tasca propria dai collezionisti e, in minima parte, dai proventi ottenuti dalla vendita dei biglietti ai 7000 appassionati e curiosi che mediamente visitano il museo ogni anno.

Museo delle Armi di San Marino
La mitragliatrice Vickers fu tra le armi più usate già durante la Prima guerra mondiale. Fu utilizzata anche in tempi successivi con la denominazione di Vickers (esercito britannico), Vickers – Terni (esercito italiano), Vickers mod. 1914 (esercito russo, cui apparteneva questo esemplare)

Il Manzoni, rimasto da solo a curare la collezione e a gestire il museo, si è impegnato a completare la gamma delle armi esposte, fine che è riuscito a realizzare per molti modelli: nel caso del belga BAR (Browning Automatic Rifle), ad esempio, presente in esposizione a partire dal primo modello impiegato nella I GM fino a quello di più recente costruzione, passando per tutte le varianti intermedie. Notevolissimo anche l’assortimento relativo al modello 91 – Carcano, i cui vari esemplari sono disordinatamente dislocati nelle varie sale dell’esposizione insieme a baionette, pacchetti di caricamento e cinghie di tutti i modelli.

Museo delle Armi di San Marino
La PM M3 fu assegnata alle truppe americane nel 1942; nel 1944 ne fu adottata una versione migliorata (M3A1). Operò nella Seconda guerra mondiale e nella guerra di Corea

L’esposizione museale si articola in cinque sale, stipate all’inverosimile, cui si aggiungono l’entrata e la biglietteria, anch’esse sfruttate per l’allestimento.

La disposizione dei pezzi all’interno dei locali ha nel tempo perso quella coerenza che era stata studiata all’apertura del museo, ma dovrebbe riconquistarla con l’apertura di due nuove sale, programmata a breve sia per aumentare l’esposizione che per riorganizzarla secondo un criterio logico.

L’originaria disposizione si può ancora apprezzare nella prima sala, dedicata alle armi portatili svizzere e austriache.

Nella seconda si può leggere l’attenzione dedicata alla storia degli armamenti leggeri italiani, apprezzabile grazie a una bella esposizione di revolver Bodeo e Tettoni, di MAB 38, moschetti 91, di Franchi FL57 e Beretta PM 12, tra gli altri; una sezione tematica prende ispirazione dal BM 59 - FAL, disponibile anche in versione corta per le truppe paracadutate, per spingersi ad affrontare il tema “fucile d’assalto” così come declinato da FN, Heckler & Kock e altri produttori nel corso del XX secolo.

Museo delle Armi di San Marino
Un FAL in versione per truppe alpine e paracadutate, che si differenziava dal BM 59 standard per la presenza dell’impugnatura a pistola con calcio abbattibile

Nella terza sala è esposta una miscellanea di armi che parte dalla collezione completa degli Sten britannici per avventurarsi sui revolver Webley ed Enfield e, abbandonando questa iniziale ispirazione anglo-sassone, moschetti francesi e armi di origine spagnola.

La stanza successiva, la più grande, comprende un po’ di tutto, da una collezione di lancia-granate a due mitragliatrici Villar Perosa con scudo da trincea, una Breda 25 completa, fucili d’assalto americani, cinesi, mitragliatrici tedesche, armi russe (Nagant, Tokarev, PPSh, Berdan), mitragliatrici di varia foggia, calibro, nazionalità.

Non mancano le uniformi di San Marino, tra cui spiccano quelle delle Guardie di Rocca, della Guardia Nobile e delle Milizie Uniformate; vicino alla biglietteria, dove spesso siede lo stesso Gaetano Manzoni Borghesi, è disposta anche l’attuale uniforme dei consoli della Repubblica, in uso più solo in Vaticano e negli altri stati con regnanti.

Museo delle Armi di San Marino
Una selezione di moschetti francesi impiegati tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del secolo successivo
Museo delle Armi di San Marino
Bell’esemplare di MG 42 tedesca con astuccio porta-canna, canna di ricambio e canna post bellica in calibro 7,62 Nato per MG 42/59
Museo delle Armi di San Marino
Due esemplari di Kpist m/37Kpist m/37, il primo mitra in dotazione alle forze armate svedesi. Camerato in 9x20 mm Browning Long, era dotato di caricatore circolare da 50 colpi

La sala successiva, che chiude il percorso, presenta una bella collezione di armi da caccia tra cui spiccano le doppiette e i sovrapposti di Zanotti, ditta che è stata fornitrice della famiglia Manzoni Borghesi dal 1740, e una collezione di semiautomatici che racconta la storia di quest’arma a partire dal primo Browning. 

Rientrando in tema bellico, vi sono allineate mitragliatrici americane e russe Maxim, austro-ungariche (Schwarzlose), un lancia-granate Panzerfaust, un missile Stinger, una bella collezione di granate e un’altra molto fornita di mine tedesche oltre a telemetri, mirini d’artiglieria, da mortaio e tutto quanto il caso ha messo a portata di mano del proprietario del museo.

La raccolta completa del Manzoni conta oltre 2500 pezzi tra armi, accessori ed esplosivi (ovviamente inertizzati), di cui però solo una parte è esposta. 

Museo delle Armi di San Marino
Sala Museo delle Armi di San Marino

La collezione vede accrescere la sua completezza anno dopo anno grazie alla passione del suo proprietario, che investe il suo patrimonio per completarla. Merita una visita non distratta.


Museo Armi Moderne

Contrada della Pieve, 2

47890 – San Marino

Repubblica di San Marino

Telefono: 0549-991999

Il Museo è situato in prossimità del Palazzo Pubblico e dell’antistante Piazza della Libertà, a poca distanza dalla fermata della funivia che collega la città con Borgo Maggiore. Vi si giunge comodamente a piedi anche lasciando l’auto presso uno dei numerosi parcheggi pubblici a pagamento dislocati attorno al centro storico.


Orari di apertura

Il Museo delle Armi Moderne espone una collezione privata ed è gestito dal suo proprietario, Gaetano Manzoni Borghesi. È aperto da giugno a settembre, tutti i giorni, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18. Nei mesi di aprile e maggio è aperto solamente nel fine settimana.

Il biglietto costa € 3,00 (biglietto ridotto a € 2,00 per invalidi, ragazzi, militari e anziani).