Italia declassata

Egregio Direttore,

ritengo utile il contributo che segue, vuoi come op-ed, se lo riterrà opportuno, vuoi come segnalazione della vera sostanza dei rapporti Italia-USA. Mentre Monti appare sulla copertina di TIME Magazine e viene incensato con sperticati panegirici di circostanza dal circo mediatico internazionale come “deus ex machina” dell’economia e “sotér” dell’Europa, ecco come stanno invece le cose in un settore commerciale di punta, come quello delle armi leggere, indice a sua volta del vero andamento del fattore fiducia. 

La doccia fredda proviene dal Gruppo RSR, uno dei maggiori conglomerati per l’esportazione dei prodotti delle maggiori aziende armiere statunitensi, che include, per esempio, anche la famosa Smith&Wesson. Come si può leggere dalle e-mail inviate ai clienti italiani (vedi sotto), e alla faccia dei pubblici elogi ed eulogi al governo Monti da parte di Obama, di Wall Street e dell’“alta finanza” internazionale, la realtà è che, senza che gli strapagati italici funzionari esteri (i cosiddetti “diplomatici”, altra casta intoccata e intoccabile) nonché del già defunto ma ora risuscitato ICE (Istituto del Commercio Estero) se ne siano mai accorti non solo veniamo declassati dalle famose “agenzie di rating finanziario”, ma veniamo addirittura equiparati al Bangladesh o all’Uganda nel CPI (Indice di Corruzione Percepita) di Transparency International, da cui il gruppo RSR trae la sua valutazione e conseguenti azioni. 

Essendo noialtri valutati al di sotto dell’indice minimo di accettabilità commerciale di 5, ossia a 3,9, non potremo mai più importare prodotti armieri made in USA e commercializzati dall’RSR, il che include anche semplici carabine AR15 peraltro già diffusissime da decenni nel nostro Paese a utilizzatori e detentori legali, ovviamente. 

Questo ci viene da chi rappresenta la causa prima e originaria della crisi finanziaria internazionale che ci affligge e dalla quale il governo Monti trae vita, da chi ha avuto scandali come Enron, Mr. Madoff e soci, Lehman Brothers, “subprime rate” bonds e non da ultimo lo scandalo “Fast and Furious” coinvolgente il BATFE, l’ente governativo incaricato del controllo su armi da fuoco (oltre a tabacco e alcool!). Quest’ultimo, con l’operazione suddetta sponsorizzata attivamente dal duo Clinton-Obama, ha conseguito il poco felice risultato di far ottenere ‒ mentre quelle legali vengono negate ai legali importatori e utilizzatori italiani ‒ ai cartelli della droga messicani, centinaia di armi nuove di zecca, fallendo miseramente in un crescendo di incompetenza, inettitudine, sviamento di potere e aperta corruzione da parte del “top management” BATFE, le cosiddette “consegne controllate” di queste armi. 

Le armi, ovviamente, i criminali se le sono tenute, causando anche la morte di almeno un agente federale e di parecchi altri innocenti, mentre il Congresso si è ora scatenato con una serie di iniziative volte a bloccare lo strapotere burocratico del BATFE e quindi dell’amministrazione Obama nel disporre di risorse per scopi illegali. Naturalmente l’azione della RSR non rimarrà senza conseguenze. Che le armi made in USA (per uso civile e sportivo) finiscano a chiunque nel mondo (e per ben altri scopi!) tranne che all’Italia, Paese sempre incensato come fedelissimo alleato NATO, compagno d’armi in Afghanistan e prima Iraq, nonché spesso acritico concessore di basi militari, non credo possa far piacere alle varie categorie del settore, soprattutto per le motivazioni di presunta “inaffidabilità e corruzione” prodotte da parte statunitense.

Sebbene ciò vada di pari passo con le altre iniziative del nostro ministero degli interni volte a rivitalizzare nella sostanza tramite circolari ciò che invece la legge ha abrogato, ossia il deprecatissimo e inutile Catalogo Nazionale delle Armi da Fuoco. Ma questa è un’altra storia. 

Del “CP Index” dell’RSR e conseguenti politiche commerciali, saranno ovviamente investite tutte le associazioni di categoria, la Camera di Commercio Italia-USA, la National Italian-American Foundation (NIAF), tutti i congressmen italo-americani, la Commissione Europea e ogni altro ente o istituzione deputato a far piazza pulita di questa vergogna. Il Giornale è naturalmente benvenuto a dare la giusta e appropriata eco a tutto ciò. Questa lettera è stata spedita ad all4shooters.com, nonché a tutte le riviste specializzate del settore, a cominciare da Armi & Munizioni.

Cordiali saluti e sperabilmente a risentirci

 Dr. Fabio del Bèrgiolo


Copia della mail che la società americana RSR Group sta inviando ai suoi dealers italiani

January 25, 2012

 

To Our Valued International Dealers,

In accordance with our Foreign Corrupt Practices Act Policy, RSR Group is unable to ship product to countries with a Corruption Perceptions Index (CPI) rating under 5.0 as determined by Transparency International.  At this time Italy’s CPI rating is 3.9.  RSR Group will refund any prepayments on account.

Please contact Marguerite Mason if you have any questions.

Sincerely,

RSR Group, Inc.