L’arma vincente è il cervello: intervista con il mental coach Massimo Binelli

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Massimo Binelli (a destra) assieme ai tiratori seguiti da James Galea, tiratore e allenatore ISSF.

Il mental coach è un professionista differente dall’istruttore, dallo psicologo, dal medico, dal preparatore atletico: aiuta gli atleti a raggiungere il loro pieno potenziale solitamente non conosciuto tramite tecniche di allenamento mentale (mental coaching). La gestione delle emozioni, la motivazione, la fiducia in sé stessi e la resilienza sono le parti psicologiche dove interviene più spesso. A differenza di uno psicologo non si occupa di psicopatologie, ma in maniera mirata aiuta a migliorare le prestazioni e a raggiungere obiettivi specifici. 

Io sono da molti anni, istruttore di tiro sportivo, difensivo, venatorio, di polizia e militare, e devo dire che è difficile andare al di là delle tecniche di tiro, per risolvere alcuni problemi degli allievi, anche per chi come me che ha delle buone basi di conoscenze mediche e di psicologia. Sono cose che vanno risolte da un mental coach, che insegna strategie e tecniche utilizzabili da chi ne ha bisogno, (quindi praticamente da tutti). Quante gare e quanti centri abbiamo perso per la mancanza di un mental coach?

Nell’ambito degli sport di tiro, dall’arco al tiro a volo, al tiro dinamico, al tiro accademico, il mental coach trova una soluzione a problemi classici come, ad esempio, l’ottima resa in allenamento, che però diventa un disastro in gara, l’ultimo colpo sparato che viene sempre sbagliato, quando inizi a sparare troppo bene, poi ti emozioni e spari peggio,  e tanti altri, problemi di autodistrazione/perdita di concentrazione o di sabotaggio mentale da parte di rivali… In tutti questi casi e in tanti altri il mental coach trova la soluzione migliore.

Massimo Binelli al termine di un corso con i giovani tiratori del TSN di Parma.

Il mental coach non è una figura in competizione con l’istruttore, ma uno specialista complementare. Il dottor Massimo Binelli qui intervistato è uno dei più noti mental coach e propone percorsi sia individuali che di gruppo, ma è anche un formatore per aspiranti mental coach. 

Il mental coach è utile non solo in attività sportive, ma anche per altri generi di impegni. Comprendendone le potenzialità, gli abbiamo chiesto quanto fosse utile una preparazione mentale anche in ambito di polizia e militare e la risposta è stata “molto”. Questo perché, se in ambito sportivo il tiratore ha dei problemi, in quello operativo l’agente e il militare devono affrontare tutti quelli del tiratore sommati al rischio di uccidere ed essere uccisi, cosa che in un poligono o campo di tiro non accade affatto. Al contrario, i poligoni di tiro sono tra le strutture sportive con i più bassi indici di pericolosità.  La figura del mental coach sarebbe utile anche per i partecipanti delle gare di cucina in TV, dove per stress si possono commettere molti errori, ma perché gli istruttori di tiro non li utilizzano più spesso? 

Massimo Binelli mi racconta che ha tenuto molti corsi sia in campi di tiro, poligoni sia di tiro a segno nazionale che privati, caserme, sia in Italia che all’estero annoverando tra gli allievi sia noti campioni che istruttori, ma a mio parere la percentuale di impiego dei mental coach in ambito armiero è ancora molto bassa a livello mondiale. Ovviamente ci sono diversi mental coach, tra loro ci sono quelli che usano soliti metodi chi invece crea nuovi progetti migliorativi come il videocorso AtletaVincente.com, che è anche il titolo di un libro scritto da Massimo Binelli.

Vi invitiamo quindi a guardare la nostra intervista che potete vedere qui in versione integrale. Sul nostro canale YouTube ce n'è anche una versione riassunta. Buona visione!

Video: Intervista al mental coach dottor Massimo Binelli