Intervista a Francesco Fazi, medico federale in ambito paralimpico

Qual è la situazione attuale del settore paralimpico italiano?

Francesco Fazi
Il Dottor Francesco Fazi

Abbiamo centrato l’obiettivo preposto perché dal 2017, con il tiro a volo, facciamo parte della famiglia paralimpica internazionale. 

L’IPC (International Paralympic Committee) ci ha affidato il compito di organizzare la prima gara ufficialmente riconosciuta, che si svolgerà a giugno/luglio, dopo il campionato italiano, a Lonato.

La commissione ufficiale dell’IPC è composta da Tyler Anderson (USA), World Shooting Para Sports Manager, Ghislaine Briez, IPC Shooting Chairperson, Wanda Jewell, IPC Shooting Vice Chairperson, Jagdish Maharaj (IPC Shooting Head of Classification), e dal team di esperti italiani Federica Alviti (Medico sportivo e classificatore internazionale), Luca Minelli (assistente FITAV per il settore paralimpico) e da me (Medico sportivo e tecnico).

Oreste Lai
Oreste Lai, campione italiano disabili nella categoria sitting

È stato un percorso irto di difficoltà: difficile specialmente far accettare il nostro tipo di classificazione. L’organizzazione ci impone un tipo diverso di suddivisione, a mio parare errato, ma a breve credo che se ne renderanno conto. Il problema sorge principalmente per chi spara con un braccio soltanto. Ma iniziamo dal principio: le categorie sono tre. La prima divisione è fra chi spara in piedi e chi seduto, mentre la seconda è fra chi (in piedi) ha deficit agli arti inferiori e chi li ha a quelli superiori.

Probabilmente il fatto che il numero degli atleti che spara con un braccio soltanto non è molto grande, ha portato il comitato ad unificare la loro categoria con coloro che hanno più genericamente deficit agli arti superiori. Se ci si pensa bene però, un conto è sparare con un braccio parzialmente amputato e un altro è tenere un’arma e controllarla con un braccio soltanto!

Continuando gli studi ed aumentando il numero dei tiratori partecipanti con lo stesso tipo di deficit, probabilmente si arriverà ad una modifica della suddetta classificazione.

Quali sono i numeri al momento attuale?

Elio Spadoni
Elio Spadoni, tiratore nella categoria Sporting

L’ultima gara di livello internazionale, quella che abbiamo organizzato noi, ha contato più di 70 atleti! Anche a livello nazionale siamo sempre in aumento: attualmente abbiamo circa 60-70 atleti italiani che praticano il tiro a volo.

Uomini e donne gareggiano insieme?


Al momento attuale si, ma è soltanto un problema di numeri. Che io ricordi, c’è esclusivamente una signora inglese. Anche noi avevamo una ragazza, ma da poco ha avuto un figlio e non so se continuerà.

Puoi spiegarmi le differenze fra il regolamento paralimpico e quello classico?

A breve ci sarà una riunione tecnica a Bonn, in cui dovremo stabilire alcune modifiche: ad esempio, l’allungamento del tempo fra una pedana e l’altra. Immaginiamo la difficoltà per gli amputati o per i tiratori in carrozzina (che devono spostarsi, bloccare la carrozzina ed orientarla in modo corretto prima di procedere alla preparazione del tiro) nello spostarsi in 10 secondi circa. La modifica del tempo non è comunque così grande… abbiamo chiesto l’aumento a 15 secondi. Per il resto, i piattelli viaggiano alle stesse velocità e distanze. Sono loro stessi che vogliono cercare di fare meno variazioni possibili al regolamento. 

Puoi farmi il nome di qualche tiratore di rilievo?

Elio Spadoni, Oreste Lai,Christian Ciocchi e Francesco Mereu
Foto di gruppo con Elio Spadoni, Oreste Lai, Christian Ciocchi e Francesco Mereu

Lai e Cirillo fra i tiratori seduti; Marrozzini, Spadoni, Bortolin e Ciocchi fra quelli in piedi.

Come siete riusciti ad ottenere un numero così grande di tiratori in così poco tempo?


Siamo andati un po’ ovunque in Italia: abbiamo fatto degli eventi dimostrativi al nord, centro e sud d’Italia per raccontare le possibilità di questo sport e per far avvicinare il maggior numero di persone possibile al tiro. Tanti hanno provato e da lì abbiamo raccolto diversi atleti.

Si punta molto su chi inizia giovane questo sport, in realtà un altro ottimo bacino da cui ricavare atleti per la nostra disciplina sono gli sport in cui la carriera finisce presto, come ad esempio l’atletica, la ginnastica ecc. Il nostro tipo di sport non prevede necessariamente un’età giovane per essere competitivi, quindi favorisce il passaggio alla nostra da molte atre discipline.

In quale modo cercate supporto?

Christan Ciocchi
Christan Ciocchi, tiratore della nazionale paralimpica italiana

Essendo appena entrati, speriamo molto anche negli sponsor. Già la Fiocchi ci sponsorizza e la Beretta ci manda spesso i premi per le nostre gare. Adesso che ci sarà una squadra nazionale ufficiale, sono convinto che gli atleti saranno chiamati dalle diverse ditte per essere accompagnati nel loro percorso da uno o l’altro marchio, in modo da avere visibilità anche ad un altro livello.

Quando inizia per loro la stagione agonistica?

Seguono il calendario classico. Fanno i Fitav contestualmente alle prime categorie di Fossa Olimpica: stesso giorno, stesso campo.

Come sono composte le squadre?

Il comitato internazionale ha deciso che le squadre saranno da quattro tiratori (tre in gara e una riserva, che comunque partirà con loro).

Per chi appartenesse ad una di queste categorie, quale è l’iter da seguire per cominciare a praticare il tiro a volo?

La prima cosa da fare è contattare la Federazione (FITAV) nella persona di Luca Minelli (al quale devo fare un grande elogio: ci ha creduto fortemente e si è sempre dato da fare in maniera straordinaria). Ogni anno poi verranno fatte visite mediche e conseguenti classificazioni dell’handicap. Di solito vengono effettuate al campionato italiano, ma ovviamente adesso verranno stabiliti dei classificatori in differenti zone d’Italia che permettano agli sportivi di iniziare a gareggiare nella disciplina il più presto possibile.