La stagione agonistica internazionale del Tiro a Volo è ripartita dal Tiro a Volo Umbraiverde - Todi di Massa Martana (PG) che ha visto impegnati sulle sue pedane oltre 250 tiratori provenienti da nove Paesi per l’Italian Open 2020. L’evento, che ha subito una riprogrammazione a causa dell’emergenza sanitaria globale, ha unito gare entrate di diritto tra le “grandi classiche” del calendario agonistico mondiale: la Green Cup, arrivata quest’anno alla decima edizione, e la sesta Emir Cup, nata dalla collaborazione tra l’impianto umbro e l’ambasciata del Kuwait in Italia per celebrare la vicinanza tra il Paese del Golfo Persico e la Federazione Italiana Tiro a Volo e intitolata a Sua Altezza l’Emiro Sheik Al-Ahmad Al-Jaber Al-Sabah.
Tante le stelle delle specialità olimpiche di Trap e Skeet che hanno sfilato in pedana. Solo per citarne alcuni, al femminile erano presenti Jessica Rossi (Fiamme Oro) oro a Londra 2012, Diana Bacosi (Esercito) oro a Rio 2016, Chiara Cainero (Carabinieri) oro a Pechino 2008 e argento a Rio 2016 e la slovacca Danka Bartekova medaglia di Bronzo a Londra 2012 e Membro del Comitato Olimpico Internazionale (CIO). Anche al maschile sono stati presenti big di primissimo calibro come l’oro olimpico di Rio 2016 Gabriele Rossetti (Fiamme Oro), il quattro volte medagliato olimpico e quattro volte Campione del Mondo Giovanni Pellielo (Fiamme Azzurre), l’argento di Londra 2012 Massimo Fabbrizi e l’attuale numero uno del ranking mondiale Mauro De Filippis (Fiamme Oro).
Grandissima attenzione è stata riservata alle norme di sicurezza per limitare il rischio di contagio da Covid-19 e tutti i tiratori hanno dovuto rispettare norme severissime per l’accesso alla struttura.
Accompagnati da temperature eccezionali (circa 38°-39°), i tiratori hanno sparato in un clima caldo e afoso. A vincere le gare di Mixed Team di Skeet e Trap sono state, rispettivamente, le coppie formate da Diana Bacosi e Gabriele Rossetti e da Alessia Iezzi e Daniele Resca. Nella classifica degli specialisti del pull e mark la coppia “olimpionica” non ha avuto vita facile. Chiuse le serie di gara con un ottimo 148/150, i Campioni di Rio 2016 hanno visto insidiato il loro primato dai meno conosciuti ma sicuramente preparati ed agguerriti Martina Bartolomei di Laterina (AR) ed Elia Sdruccioli (Esercito) di Ostra (AN), primi in assoluto con un quasi perfetto 149/150. Nel duello per l’oro, però, Diana, portacolori dell’Esercito Italiano umbra di nascita e tosco laziale di adozione, e Gabriele, poliziotto toscano di Montecatini Terme, hanno sfoderato tutta la maestria dei fuoriclasse e si sono presi l’oro con un netto 37/40 a 33/40, costringendo gli avversari alla piazza d’onore.
Sul podio è salita anche un’altra coppia di rango, quella formata da Chiara Cainero (Carabinieri) di Cavalicco di Tavagnacco (UD), Campionessa Olimpica a Pechino 2008 e medaglia d’argento a Rio 2016, e Tammaro Cassadnro (Carabinieri) di Caserta, già designato come componente del Team Olimpico azzurro per i Giochi di Tokyo 2021. Per arrivare alla medaglia di bronzo i due hanno dovuto avere ragione della coppia composta da Martina Maruzzo di Nanto (VI) e Marco Sablone di Roma, entrambi in forza al Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro, regolata con 38/40 a 36/40. Passando alla Fossa Olimpica, sulla vetta del podio in maniera del tutto meritata si sono arrampicati Alessia Iezzi e Daniele Resca. Entrambi in forza al Gruppo Sportivo dei Carabinieri, lei di Manoppello (PE) e lui di Pieve di Cento (BO), i due hanno dominato le tre serie di qualificazione strappando il primo dei due biglietti per il medal match più prestigioso con un quasi perfetto 149/150.
Con loro nel duello per l’oro e l’argento anche la coppia formata da Giulia Grassia (Esercito) di Modena e Teo Petroni (Marina Militare) di Fabrica di Roma, secondi migliori in qualifica con 143/150 (+8). Già dalle prime battute la coppia Iezzi-Resca ha dimostrato un maggior affiatamento, costruito in diverse gare internazionali, ed ha distaccato gli avversari con un discreto vantaggio, poi amministrato fino al termine. Alla fine lo statino ha decretato la loro vittoria con un netto 45/50 contro 41/50 che è valso l’argento al duo Grassia-Petroni. Sul terzo gradino del podio la coppia formata da Fabio Sollami di Caltanissetta e Isabella Cristiani (Marina Militare) di San Giuliano Terme (PI) che, dopo essersi guadagnati l’accesso al duello per la medaglia di bronzo con il punteggio di 142/150 +1, nello scontro diretto hanno avuto l’onore e l’onere di affrontare una coppia del rango di Jessica Rossi (Fiamme Oro) di Crevalcore, Campionessa Olimpica a Londra 2012, e Mauro De Filippis (Fiamme Oro) di Taranto, uniti in pedana e nella vita. I due team non si sono risparmiati ed alla fine con un misurato 44/50 a 43/50 Cristiani e Sollami si sono meritati l’ultima medaglia della giornata, costringendo Rossi-De Filippis al quarto posto.
A Cainero e Lodde il primato nello Skeet
La decima edizione della Green Cup di Skeet se la sono aggiudicata Chiara Cainero, migliore al femminile, e Luigi Agostino Lodde, sulla vetta del podio maschile. La carabiniera friulana, si è assicurata l’oro del decennale con la maestria che sempre dimostra quando scende in pedana. Migliore nelle cinque serie di qualificazione con il punteggio di 121/125 (+1 +1), si è presentata alla finale con il dorsale numero uno. Una posizione di vantaggio nei confronti di tutte le altre cinque pretendenti all’oro che ha saputo mantenere fino alla fine, malgrado qualche incertezza nelle prime battute. Ad affrontarla nel duello finale per l’oro e l’argento è stata la slovacca Danka Bartekova, medaglia di bronzo a Londra 2012 e Membro del Comitato Olimpico Internazionale. Le due, molte volte avversarie nelle maggiori gare internazionali, hanno dato vita ad uno scontro molto serrato ed avvincente, ma a tenere la concentrazione più alta è stata l’azzurra, prima sul podio con 52/60, mentre all’avversaria è andato l’argento con 51. Con loro sul podio la ceca Barbora Sumova, medaglia di bronzo con 42.
La Cainero ha bissato l’oro centrando anche quello a squadre insieme a Diana Bacosi (Esercito) e Martina Bartolomei (Esercito) con il totale di 355/375. Dietro di loro, medaglia d’argento, la squadra internazionale composta dalla slovacca Danka Bartekova, la senigalliese Chiara Costa e la britannica Alexandra Skeggs. Medaglia di bronzo la squadra della Repubblica Ceca, capitanata dalla Sumova.
Assolutamente maiuscola anche la prestazione di Lodde, sardo di Ozieri (SS) e portacolori dell’Esercito Italiano, che ha dimostrato di avere nelle canne punteggi stratosferici e nelle vene il sangue del campione. Terzo al termine delle qualifiche con lo score di 122/125 alle spalle dell’olimpionico di Rio 2016 Gabriele Rossetti, migliore con un quasi perfetto 124/125, e del poliziotto campano Domenico Simeone, secondo con 123/125. Nella finale, però, Lodde ha deciso di dare una lezione di tiro e, con la proverbiale testardaggine tipica della fiera terra di Sardegna, si è chiuso in una bolla di concentrazione assoluta ed è andato dritto alla sua meta, la vittoria, centrata sfiorando l’en-plein con l’eccezionale 59/60. Nemmeno un altro talento indiscusso come Rossetti, toscano di Ponte Buggianese, è riuscito a tenere il suo passo e si è dovuto accontentare dell’argento con 54/60. A completare il podio con il bronzo è stato Simeone, casertano di Baia e Latina, terzo con 44/50. Lodde e Rossetti sono tornati sul podio in compagnia di Tammaro Cassandro (Carabinieri) per mettersi al collo l’oro a squadre con il totale di 366/375.
Molto soddisfatto della prestazione dei suoi azzurri il Direttore Tecnico dello Skeet Andrea Benelli: “Nella gara femminile, buonissimo il punteggio di Chiara che in finale ha avuto ragione di una avversaria valida come Danka (Bartekova, ndr), ma sono anche contento per la prestazione di alcune ragazze più giovani, brave sia per i punteggi sia per i piazzamenti. Eccellente anche la gara maschile. Ottime le prestazioni tecniche di tutti i finalisti, sia di quelli più maturi ma anche di quelli più giovani. Lodde si è confermato un grande tiratore. Voglio spendere una parola per Rossetti (Gabriele, ndr), particolarmente valido in qualificazione oggi con 124, ma già molto bravo anche nel mixed con 74. Questi punteggi dimostrano che la sua preparazione è ad ottimi livelli”. “E’ stata una gara ad alto livello – ha concluso Benelli - Campi belli, impianti tecnicamente impeccabili che hanno permesso una competizione regolare”. Passerella d’onore anche per Giammarco Tuzi (Fiamme Oro) di Fonte Nuova (RM), primo tra gli Junior Maschili, per Damiana Paolacci (Fiamme Oro) di Roma tra le Junior Femminili e per Alessio Bagnato di Catanzaro tra i No ID (atleti senza esperienza in manifestazioni ISSF).
L’oro del Trap a Stanco e Fabbrizi
L’ultimo atto della Green Cup incorona Silvana Stanco e Massimo Fabbrizi come migliori della specialità Fossa Olimpica. La finanziera, medaglia di bronzo ai Campionati del Mondo di Changwon (KOR) nel 2018 che le è valsa la Carta Olimpica per i Giochi di Tokyo, ha scalato il podio della gara femminile con grande determinazione, dapprima entrando in finale con il punteggio 115/125 in terza posizione e poi superando tutte le eliminatorie della serie più importante ed arrivando a duellare con la sanmarinese Alessandra Perilli per l’oro e l’argento. Le due tiratrici, già molte volte avversarie nelle massime competizioni internazionali, si sono rese protagoniste di un confronto avvincente, vinto dall’azzurra con lo score finale di 45/50 a 43/50. Di bronzo, invece, la prova della carabiniera Alessia Iezzi, terza sul podio con 34/40. La Stanco è tornata sul podio insieme a Jessica Rossi (Fiamme Oro) e Fiammetta Rossi (Fiamme Oro) per prendersi anche l’oro a squadre con il totale di 341/375.
Due punti di vantaggio sono anche quelli che hanno regalato la vittoria a Massimo Fabbrizi nella gara maschile degli ID, ovvero dei tiratori con esperienza internazionale. Il carabiniere, medaglia d’argento a Londra nel 2012, è entrato in finale con lo score di 121/125 e + 10 nel lungo spareggio a cinque per tre posti e, una volta assicuratosi un biglietto per la corsa alle medaglie, ha deciso di sfoderare tutte le sue doti tecniche arrivando scalare il podio fino alla vetta con l’ottimo punteggio di 47/50. Alle sue spalle si sono piazzati il giovane Giulio Fioravanti (Carabinieri), d’argento con 45/50, ed il campione dei campioni Giovanni Pellielo (Fiamme Azzurre), quattro volte medagliato olimpico e quattro volte Campione del Mondo, di bronzo con 36/40.
Esattamente come la Stanco al femminile, anche Fabbrizi ha bissato l’oro centrando quello a squadre insieme a Valerio Grazini (Carabinieri) e Daniele Resca (Carabinieri), primi sul podio con 356/375. Da applauso e da oro anche le prestazioni di Lorenzo Franquillo (Fiamme Oro) tra gli Junior, di Giorgia Lenticchia (Fiamme Oro) tra le Junior, di Giovanni Pierpaoli tra i No ID e di Davide Fedrigucci, Antonino Ventre e Mirko Cafaggi nelle tre classifiche del Para-Trap. “E’ stata una gara importante per riprendere confidenza con le pedane internazionali – ha commentato un soddisfatto Albano Pera, Direttore Tecnico della Fossa Olimpica azzurra – In questi mesi di stop forzato le mie tiratrici ed i miei tiratori hanno curato gli allenamenti fisici e da quando è stato possibile si sono concentrati su quelli tecnici, però mancava l’aria della competizione. Faccio i miei complimenti a tutti quelli che hanno centrato le medaglie ed i podi”.
Il prossimo appuntamento per entrambe le discipline è per la finale del Campionato Italiano che si terrà nel mese di settembre.