Corsi di formazione per la difesa personale

Il programma fornisce alle Forze di Polizia e alle FF.AA. Militari o servizi di Sicurezza un programma tecnico-professionale, basato esclusivamente sul concetto di difesa, neutralizzazione e controllo che consente agli operatori del settore di raggiungere un alto grado di efficienza attraverso una preparazione professionale approfondita che tuteli in ogni momento i diritti del cittadino.

L’insegnamento di tali tecniche è riservato alle Forze di Polizia e alle Forze dell’Ordine.

Poiché le attuali, molteplici e peculiari attività di servizio impongono una preparazione professionale approfondita e razionale, in vista di un coinvolgimento sempre maggiore degli operatori delle Forze dell’Ordine, ivi compresi quelli della FF.AA. Militari o servizi di Sicurezza in situazioni che non di rado sfociano in vere e proprie aggressioni in danno degli stessi, si è ritenuto di fornire un programma, a uso esclusivo delle Forze dell’Ordine, che al termine di ogni corso di formazione consenta a tutti i partecipanti di raggiungere un soddisfacente livello di efficienza operativa indispensabile per ben adempiere agli incarichi che saranno loro affidati.

Il programma vuole essere una guida per tutti coloro che operano nei servizi Operativi particolarmente rischiosi, perché sappiamo agire sempre correttamente, utilizzando la loro preparazione per controllare le sensazioni emotive in modo che siano in grado di superare le difficoltà del servizio senza che il loro comportamento venga falsato con il rischio di commettere errori a volte irreparabili.

Il Personale di Sicurezza, che svolge altresì le mansioni di tutore dell’ordine, che sia in grado di controllare la propria emotività dimostrando equilibrio psicofisico, diventa affidabile, capace di autodeterminazione e di infondere sicurezza anche nei cittadini che lo osservano operare.

Attraverso questo livello si è voluto aggiungere il tradizionale addestramento operativo proponendo nuove e avanzate tecniche, più attuali, più efficaci e più aderenti alla realtà in cui operano i tutori dell’ordine quando, durante l’espletamento del servizio, in presenza di resistenze fisiche, dovranno necessariamente far ricorso a quelle Tecniche di Autodifesa finalizzate alla esatta applicazione delle Tecniche Operative, che vengono definite Tecniche Operative di Sicurezza.

La conoscenza e lo studio di queste nuove Tecniche Operative di Sicurezza e quant’altro inserito nel programma che segue, costituiscono il vero fondamento della professionalità del nuovo operatore delle forze dell’ordine.

Sarà molto importante altresì, per gli Istruttori di tale programma, considerare che l’addestramento alle Tecniche Operative di Sicurezza, non ha nulla in comune con l’addestramento a fini agonistici, benché non venga trascurato il tempo di esecuzione e di coordinamento dei movimenti in modo da far acquisire ai frequentatori dei corsi  dimestichezza con le stesse, sicurezza nelle esecuzione e controllo. In questo modo l’allievo, una volta immesso nel servizio attivo, sarà pronto a respingere qualunque attacco senza che vi sia nocumento ne per sé né per gli altri, siano essi colleghi di lavoro o cittadini occasionali.

Le conoscenze e lo studio di queste nuove procedure permetteranno anche di rinnovare alcuni procedimenti tradizionali quali l’addestramento alle Tecniche di ammanettamento secondo il più semplice e innovativo Metodo Lock e quello per le Tecniche di Immobilizzazione studiate apposta per consentire anche agli Operatori dal fisico minuto di ammanettare oppure di immobilizzare e controllare agevolmente persone più pesanti o fisicamente più dotate.

Si sono studiate inoltre delle semplici tecniche per l’impiego dello sfollagente, ove in dotazione, o della paletta di segnalazione, esclusivamente come Strumento di Difesa, allo scopo di rivalutare questi utilissimi strumenti dell’equipaggiamento.

Il programma prevede, come fase finale, l’addestramento all’approccio reale.

1. Tecniche di protezione dell’arma individuale;

2. Impiego  dello  sfollagente o del Baton nei servizi di O.P.  (ove in dotazione) applicando al solo scopo di immobilizzare con tecniche di difesa da aggressione: Allenamento all’uso dello sfollagente o del Baton.

3. Intervento per sedare una colluttazione

  • A mani nude
  • Con lo sfollagente o Baton

6. Intervento in caso di resistenza passiva

  • Soggetto in piedi
  • Soggetto seduto
  • Soggetto decubito supino
  • Soggetto decubito prono

Per concludere questa prima parte, si sottolinea che il metodo tecnico di Difesa Personale è un sistema in continua evoluzione, strettamente legato alla richiesta formativa che si modifica e si rinnova nel tempo in relazione all’evolvere dei reati più comuni che sono spesso conseguenza dei costumi di una società civile che cambia continuamente.

Programma

Il programma seguirà naturalmente l’evoluzione tecnica dei discenti che avranno già una solida preparazione di base e condizione fisica atta a sostenere carichi di lavoro più impegnativi.

Le tecniche proposte sono elaborate e con caratteristiche allenanti più variate. A questo si aggiungeranno le tecniche di proiezione (far cadere al suolo) e immobilizzazione allo scopo di neutralizzare completamente l’attacco di uno o più aggressori. La velocità di esecuzione sarà maggiore e commisurata alle migliorate qualità fisiche degli allievi.

1.  Attività motoria propedeutica all’autodifesa:

  • Rotazioni del corpo
  • Spostamenti del corpo unite a tecniche di intercettazione: da soli o con il partner
  • Allenamento alla schivata con attacchi multipli
  • Posizione di guardia a terra
  • Calci da terra
  • Difesa da aggressione da più persone
  • Altre leve articolari: leva al gomito inversa (Gyaku Tembin Nage), leva al polso con l’ausilio della mano (Kote Kudaki), torsione del collo (Hachi Mawashi), leva con l’ascella (Hiji Kudaki)

2. Concatenamento delle leve articolari fondamentali

3. Tecniche di cadute con capriola indietro e in avanti

4. Tecniche di protezione:

  • Falciata con la gamba (O Soto gari)
  • Grande colpo d’anca (O Goshi)
  • Opposizione con la gamba (Tai Otoshi)

5. Combinazione di leve articolari per attacchi successivi

6. Difesa da terra da aggressione

7. Tecniche di immobilizzazione e di controllo

In questo programma, gli esercizi propedeutici sono finalizzati a un apprendimento semplice e assimilabile del concetto di flessibilità e cedevolezza.

Le tecniche applicate, invece, tendono a sviluppare l’abitudine al contatto fisico sollecitando l’allievo a reagire in modo istintivo di fronte alla possibilità di una aggressione mediante semplici spostamenti, squilibri e leve articolari.

1. Attività motoria propedeutica all’autodifesa

  • Squilibri
  • Spostamenti del corpo
  • Posizioni del corpo
  • Posizioni di guardia in piedi, bassa e media
  • Tecniche di parate
  • Tecniche di schivata
  • Tecniche di percussioni con gli arti superiori e quelli inferiori: palmo della mano, pugno, gomito, calcio diretto, calcio laterale e circolare.
  • Tecniche di leve articolari: leva al gomito (Hon Jime), flessione all’indietro del braccio (Kuguri Gyaku), rovesciamento esterno del polso (Kote Gaeshi)

2. Concatenamento delle leve articolari fondamentali. Applicazione a: 

3. Tecniche di liberazione da:

  • Presa ai polsi

4. Tecniche di difesa da aggressione frontale

  • L’aggressore tira con una mano
  • L’aggressore spinge con una mano
  • L’aggressore tira con due mani
  • L’aggressore spinge con due mani

5. Tecniche di difesa da aggressione alle spalle. L’aggressore attacca:

  • Tirando un polso
  • Al collo per strangolare con: un braccio o due braccia
  • Al torace: lasciando le braccia libere; bloccando un braccio; bloccando due braccia
  • Allo scopo di far girare l’aggredito per un attacco successivo tirando per una spalla

6. Difesa da aggressione da:

  • Pugni
  • Calci
  • Bastone
  • Coltello (siringa, bottiglia rotta, lametta e arma occasionale ecc.)
  • Minaccia da arma corta da fuoco di fronte e alle spalle

7. Introduzione alle tecniche di caduta mediante rotolamento

8. Esercizi propedeutici alla difesa da terra da aggressione:

  • Posizione di guardia di guerra

Autodifesa

Il metodo di ”Difesa Personale”, intende materializzare le esperienze specifiche maturate negli anni di intensa attività professionale e addestrativa per la formazione professionale dei svariati servizi anche quella della Sicurezza.

L’esperienza di pianificare una metodologia addestrativa univoca, che faccia riferimento a un preciso tracciato tecnico, ha indotto il Docente Nazionale, quale responsabile del coordinamento delle attività di addestramento, a individuare elementi tangibili nell’attività didattica in grado di costituire un importante percorso formativo, a cui potersi riferire pienamente.

La realizzazione del Metodo di Difesa Personale è stata inoltre stimolata dall’esigenza di visualizzare quei movimenti fisici di base propedeutici alle peculiari attività di addestramento professionale per tutte le persone che supporta e integra l’attività primaria quella persona che potrà utilizzarlo come strumento idoneo a conferire omogeneità alla didattica nella sede di formazione e specializzazione.

Il Metodo di Difesa Personale, si propone di realizzare tecniche di facile realizzazione ma estremamente efficaci per neutralizzare uno o più avversari, intende altresì suggerire quel giusto atteggiamento mentale che possa consentire alla persona di superare le situazioni di emergenza con il minor danno possibile per sé ed, eventualmente, anche per l’aggressore. Questo in considerazione del fatto che, in una situazione critica, la persona, dovrà graduare l’intensità della reazione in rapporto a quella dell’aggressione, nel pieno rispetto delle leggi vigenti nel nostro paese, ma anche delle fondamentali regole morali e deontologiche.

Il Metodo di “Difesa Personale“ è formato in sintesi da alcune tecniche fondamentali di svariate discipline quali Aikido, Judo, Ju Jitsu, Karate e Lotta e, pur rispettando le regole conformi allo spirito delle discipline sportive, si differenzia da esse in quanto non segue l’insegnamento tradizionale proprio delle Arti Marziali sportive ma prevede un addestramento finalizzato al raggiungimento, in tempi brevi, di una buona preparazione rivolta esclusivamente alla tutela dell’incolumità per chi lo pratica e per eventuali terzi coinvolti in atti criminosi.

È previsto, un programma semplice ma allo stesso tempo articolato, costruito sull’apprendimento di poche tecniche che possono essere utili in più situazioni, dalla semplice aggressione a mani nude, alla più grave minaccia con l’uso della pistola, passando attraverso le aggressioni con l’uso del coltello, del bastone o comunque di armi occasionali che statisticamente sono quelle maggiormente utilizzate da parte degli aggressori che hanno premeditato o meno la loro azione offensiva.

Il Metodo di “Difesa Personale“ si propone di conseguire come primo risultato quello di creare nei praticanti il giusto equilibrio psicofisico che può derivare dalla conoscenza delle tecniche proposte e dalla capacità di applicare, ricavandone la massima efficacia e utilizzandola a proprio vantaggio, l’energia negativa espressa da tutti gli aggressori. (principio della cedevolezza)

Gli aspetti tecnici fondamentali su cui è costruito Difesa Personale sono i seguenti:

* Studio di un metodo di facile apprendimento, in conseguenza della semplicità delle tecniche selezionate;

* Utilizzazione massima delle ore di insegnamento, tenendo conto del tempo stabilito per conseguire risultati soddisfacenti;

* Studio  ed  apprendimento  di  poche  tecniche  che  siano  utilizzabili in tutte le situazioni;

* Ciclo finale dell’addestramento basato sulla realtà.

Il Metodo di “Difesa Personale” inoltre, mantiene intatto l’aspetto etico e morale che deve caratterizzare la persona che lo pratica, mettendo in evidenzia la necessità di curare valori ben precisi quali:

* L’esigenza di ridurre la violenza al minimo;

* la capacità di autocontrollo dei praticanti in qualsiasi momento, necessaria per rispettare i diritti propri e altrui pur avvalendosi di un metodo di autodifesa.

Il Metodo di “Difesa Personale prevede tre livelli specifici di addestramento:

1. Il programma è necessario per l’apprendimento di base delle tecniche fondamentali, con finalizzazioni di difesa per le principali aggressioni più comuni che avvengono durante lo svolgimento della propria giornata, applicando delle tecniche di base semplici e di facile esecuzione.

2. Il programma è destinato  a individui  con capacità  e qualità fisiche alte e medio alte, in grado di apprendere anche tecniche più evolute e di  sostenere maggiori carichi di lavoro sia generale che specifico.

3. Il programma è riservato specificamente alle Forze di Polizia e alle FF.AA. Militari in genere, che viene insegnato al personale addetto alla Sicurezza in genere nel campo di materie tecnico-professionali, quali Tecniche di Autodifesa e Tecniche Operative.

* Metodologia Didattica

Il programma di Difesa Personale, finalizzato all’apprendimento del concetto di flessibilità e cedevolezza, si presenta di facile attuazione e di notevole adattamento alle più diverse tipologie di praticanti. L’addestramento viene effettuato all’insegna delle più aggiornate metodologie didattiche e dell’allenamento, basate sull’apprendimento istintivo e sul metodo di stimolazione, concetti opportunamente revisionati per adeguarli alla Difesa Personale.

A parte il periodo di preparazione fisica e riscaldamento, ognuno dei programmi è suddiviso in due fasi distinte:

  1. una fase preparatoria dedicata agli esercizi propedeutici
  2. una fase dedicata esclusivamente alle tecniche applicate

Il fulcro della difesa Personale, rappresenta sintesi di alcune Tecniche di lussazione, fondamentali nell’approccio corpo a corpo e affini a tutte le discipline marziali. La Difesa Personale è basata su alcune leve fondamentali che vengono insegnate prima separatamente e poi, per facilitarne la memorizzazione, in concatenamento tra di loro. La seconda fase, relativa alle tecniche applicate, tende a sviluppare l’abitudine al contatto e quindi allo scontro fisico basato esclusivamente sul  lavoro con partner o in gruppo. Si eseguono le tecniche degli spostamenti, squilibri e leve articolari migliorando la sensibilità attraverso il contatto fisico per acquisire i più efficaci principi dell’Autodifesa.

Si passa poi alle prese nei confronti fisici “da strada” che costituiscono i preliminari delle aggressioni, costruendo su di esse il contatto fisico e lo studio della difesa da colpi portati in modo istintivo. La particolarità della metodica di allenamento consiste nel fatto che le azioni vengono eseguite in sequenza durante un primo lavoro (tonificante) che viene realizzato in maniera lenta e con carichi naturali, per consentire ai praticanti di assimilare i principi, i movimenti, le posizioni corrette, senza preoccuparsi ancora né della forza fisica né della perfezione tecnica.

In seguito, durante un secondo lavoro (dinamico), le stesse azioni le ritroveremo  nelle forme di difesa da aggressioni o minaccia con pugni, bastone, coltello, pistola, armi improprie e non convenzionali, ma verranno eseguite con impegno esplosivo e con un numero di ripetizioni superiore al precedente che rappresenta il principale effetto allenante sull’organismo del praticante.

Naturalmente l’intensità dell’allenamento aumenterà in proporzione al livello tecnico e fisico raggiunto dai praticanti, per concludersi nel programma è previsto un addestramento all’approccio reale, scopo finale della Difesa Personale.