Consorzio Armaioli Italiani

Il settore armiero, vuoi per la crisi vuoi per uno sviluppo naturale e logico, si muove verso un’aggregazione che promette importanti e positivi sviluppi. Il livello qualitativo raggiunto dalle fabbriche di armi sportive del distretto, da solo non basta a garantire un mercato stabile e una produzione costante. È necessario unire le forze per alleviare il peso economico-burocratico tipicamente nazionale e per gestire una politica di marketing sul mercato estero di ampio respiro. 

E giovedì 4 ottobre, nella sede del Consorzio Armaioli Italiani, alla presenza del Notaio Alessandra Casini, è stata costituita l’Associazione Temporanea d’Impresa tra 15 imprese rappresentanti le eccellenze della Filiera Armi Sportive. Con questo atto si avvia formalmente il processo che porterà alla nascita della prima Rete d’Imprese del settore armiero. La ufficiale associazione tra le aziende, che da sempre è uno degli obbiettivi primari del Consorzio Armaioli Italiani, ha come finalità la crescita della competitività con una ricaduta consistente per tutto il settore. 

Dell’Associazione fanno parte oltre al Consorzio Armaioli Italiani che è il capofila,  ‘Fabbrica d’Armi Pietro Beretta S.p.A.’, ‘Davide Pedersoli & C snc’, ‘F.lli Tanfoglio snc’,  ‘Antonio Zoli Srl’, ‘FAIR Srl’, ‘F.A.P. F.lli Pietta snc’, ‘Caesar Guerini Srl’, ‘FABARM S.p.A.’, ‘Kimar Srl’, ‘Fausti Stefano Srl’, ‘Investarm S.p.A.’, ‘Poli Nicoletta & C. snc’,  ‘Fabbrica d’Armi Olmi’ e ‘Brugar snc’.

Il percorso principale sul quale puntano queste aziende riguarda l’informatizzazione e la digitalizzazione degli iter burocratici che coinvolgono la movimentazione e la logistica dei prodotti, nonché l’incremento degli standard di sicurezza per la tracciabilità delle Armi Sportive. In altri termini, a progetto completato, le aziende si troveranno a gestire i rapporti con Questura ed Enti di Pubblica Sicurezza tramite computer con notevole risparmio di tempo e denaro. La tracciabilità delle Armi Sportive, inoltre, avrà un percorso unificato e garantito. 

A livello più generale questo progetto si colloca tra le esperienze pilota del settore manifatturiero in generale. Il programma, infatti, è stato riconosciuto fra i progetti di successo ed è stato co-finanziato da Regione Lombardia con il Bando ERGON Azione 1. Il Consorzio Armaioli Italiani che, oltre a essere soggetto Capofila, ha anche una coscienza morale e storica visto il suo lungo percorso finalizzato alla coesione di quanti operano nel settore delle armi sportive (produttori e indotto), è coadiuvato nell’attività di management per il progetto Ergon dallo Studio Pellegrino Consulting Services.