TSN di Milano, la storia del poligono messo a sacco

Ci sono ulteriori dettagli sulla triste storia del TSN di Milano, una delle istituzioni sportive più gloriose d’Italia, che sta vivendo un momento davvero drammatico a causa di una gestione dissennata e dalle conseguenze devastanti sul piano societario, economico e di immagine.

Invitiamo chi non conoscesse i retroscena a leggere l’articolo che abbiamo pubblicato ad aprile su questa vicenda surreale, e riprendiamo le fila del discorso.

La crisi profondissima del TSN di Milano

Una foto scattata alla affollata riunione del 20 dicembre 2024, nel corso della quale sono stati resi noti a tutti i soci i problemi gravissimi in cui si trova il TSN di Milano.

La prima riunione indetta, a dicembre 2024, dall’amministrazione straordinaria si chiuse con l’esclamazione di un socio che i presenti difficilmente dimenticheranno: “La situazione prospettataci è degna non dell’opera di un direttivo, ma di un’associazione a delinquere!”. Tali parole tornano alla memoria ora, dopo che il commissario straordinario Giancola ed i suoi collaboratori hanno non solo elencato verbalmente, ma scritto e pubblicato, la lunga serie di danni che hanno afflitto, ed in parte ancora oggi affliggono la sezione TSN di Milano, un’istituzione di importanza nazionale.

Il triste elenco, insieme a quello, egualmente vergognoso, esposto nelle sentenze UITS di condanna dei membri del direttivo deposto, conferisce tratti più netti al ritratto della situazione attuale della sezione tiro a segno che appare, paragonata ad un uomo, alla stregua di un robusto convalescente, tradito e ferito, quasi mortalmente, da falsi amici.

Esattamente com’è avvenuto nella composizione del precedente articolo è impossibile, per esigenze estetiche, descrivere uno per uno i danni sopportati, a stento, dal poligono, ma possiamo fare un gioco: metterli in ordine alfabetico, a perenne ricordo di una delle più brutte esperienze dirigenziali dello sport e non solo. I punti sono estrapolati dalla sentenza dell'UITS e dalla relazione tecnica morale stilata dal Commissario Straordinario, che potete scaricare tramite il link in fondo alla pagina.

Cominciamo:

  1. Abuso della carica di Presidente.
  2. Abuso di potere e violazione dei doveri conseguenti all’esercizio delle proprie funzioni.
  3. Acquisto di armi inadatte all’uso della sezione.
  4. Agibilità scaduta, da anni, di alcune aree di tiro.
  5. Armi acquistate con lo sconto riservato al TSN e subito vendute, senza ricarico, anche a chi non era socio agonista.
  6. Conferimento di incarichi delicati senza prevedere un sistema di controlli, né di rendicontazione.
  7. Debiti per circa Trecentomila Euro.
  8. Discrepanze nel magazzino munizioni - circa 27000 (ventisettemila) colpi di differenza tra le dichiarazioni e l’effettiva presenza in armeria.
  9. Emissione di documenti, prodromici all’emissione di licenze prefettizie, contenenti informazioni non veritiere.
  10. Fusione delle medaglie d’oro storiche della sezione senza movimentazione contabile né delibera del Consiglio Direttivo. (Dichiarazione dell’ex Presidente Berardinetti a riguardo: “L’operazione ha permesso un maggiore profitto rispetto ad una vendita tramite canali ufficiali e con movimentazione tracciabile”.
  11. Gravissime violazioni del principio di lealtà e correttezza.
  12. Illeciti civili e penali.
  13. Illecito impossessamento di somme di titolarità della sezione TSN.
  14. Imperizia.
  15. Imprudenza.
  16. Inadempienza nell’assolvimento delle proprie funzioni.
  17. Incongruenze contabili.
  18. Iscrizione di persone in difetto integrale di pagamento delle quote di iscrizione e tesseramento, consentendo loro di partecipare e votare, senza averne diritto, all’assemblea del 24/04/2024, per l’approvazione del bilancio 2023.
  19. Negligenza.
  20. Omissione di pagamenti di debiti della sezione TSN ed occultamento delle omissioni.
  21. Omessa denuncia, colposa, di condotte illecite.
  22. Omessa vigilanza.
  23. Sottrazione, dai libri sociali, dei verbali di verifica del Collegio dei Revisori al fine di non farli reperire in occasione dell’ispezione federale dell’11/06/2024, così da dissimulare le proprie condotte colpose.
  24. Pagamenti a favore dell’ex presidente Berardinetti, come direttore sportivo, pari a 199.066 euro dal 2016 al 2024, su cui le autorità competenti (Corte dei conti) stanno valutando la liceità.
  25. Pagamenti, alla società Q8 Italia (carburanti), per complessivi 26.500 euro dal 2019 al 2023, senza autorizzazioni dirigenziali, né predisposizione di un registro di utilizzo dei mezzi della sezione.
  26. Pagamenti non accompagnati da documenti giustificativi o autorizzazioni, per l’ex segretario Moreni, pari a 12.790 euro più un bonifico, alla moglie, di euro 3000.
  27. Pagamenti, non giustificati, all’ex segretario Moreni, per 81.613 euro, nonostante fosse necessaria doppia autorizzazione con credenziali e token, disponibili solo all’ex segretario e al presidente deposto.
  28. Pagamenti di quote, intestate all’ex Presidente Berardinetti e all’ex segretario Moreni, al Circolo Navigli di Milano per complessivi 10.500 euro (Dichiarazione dell’ex Presidente Berardinetti “Tale sponsorizzazione era servita per pubblicizzare lo sport del TSN”).
  29. Omissione di concessione dell’accesso integrale agli atti di assemblea al Collegio dei Proboviri.
  30. Sospensione di fatto del presidente dei Proboviri, Pietro Marfia, con finalità ritorsive, a seguito della pubblica denuncia fatta nel corso dell’assemblea del 24/04/0204.
  31. Utilizzo per finalità proprie del furgone di proprietà della sezione.
  32. 1.620.356 di euro di differenza tra gli incassi di contante rilevati dal gestionale di sportello e quelli effettivamente versati in banca.

Ora che siete giunti alla fine avete tutto il diritto di essere sgomenti ed arrabbiati, ma il nostro invito è a pazientare, poiché ora è finito lo spazio per le brutte notizie.

Una situazione tragica ma non irrimediabile

Abbiamo, al contrario, quattro elementi che ci inducono a ben sperare riguardo al futuro.

Le strutture del TSN di Milano sono in gran parte ben organizzate e in ordine, mentre in alcune aree l’agibilità è scaduta da tempo.

Il primo elemento che ci rassicura sono i conti, ora, in relativo ordine: il poligono lavora e, da una situazione iniziale disperata, con oltre un milione e mezzo di euro scomparsi, a cui bisogna sommare l’entità dei debiti con i fornitori non pagati, per circa trecentomila euro, si è arrivati a ridurre l’indebitamento di circa quattro quinti del totale, con una previsione di raggiungimento del pareggio di bilancio per il prossimo anno nonostante l’entità dei lavori, stimati in centinaia di migliaia di euro, da intraprendere per la messa a norma degli impianti, che da anni avrebbero dovuto essere sottoposti a restauro e modifiche ma che son stati di fatto abbandonati.

Questo punto, in particolare, destava grande preoccupazione nella dirigenza, poiché se Esercito Italiano fermasse l’attività a fuoco, l’immediata conseguenza sarebbe, di fatto, la chiusura stessa del TSN, con gravi ricadute anche in termini di prestazione di servizi ad enti pubblici, e privati, i quali non potrebbero rivolgersi ad altre strutture abbastanza grandi ed organizzate da garantirne l’addestramento.

Da qualche giorno, però, il Genio ha prolungato l’agibilità fino a dicembre, decisione che consente di lavorare più tranquillamente e meglio pianificare la gestione nel medio termine.

La struttura, dunque, possiede le risorse per sopravvivere e tornare, come è giusto che sia, a prosperare, in funzione dei servigi offerti alla comunità, in termini di servizio pubblico ed in termini sportivi.

Ultimo elemento, ma importantissimo: il tiro a segno, che uscirà finalmente risanato dalla gestione commissariale che durerà, a quanto scrivono i documenti, almeno un altro anno, possiede soggetti, determinazione ed energie bastevoli a risollevare le sorti del poligono: l’attuale dirigenza è esterna alla realtà milanese, ma non bisogna dimenticare che gran parte delle risorse umane a disposizione del TSN è interna. All’interno, all’epoca, è nata la volontà di accertare le reali condizioni organizzative; all’interno, dopo aver intuito che c’era del marcio, si è cercato di avvertire i soci; dall’interno è stato chiesto aiuto all’UITS per compiere degli accertamenti inviando all’Unione una dettagliata e documentata segnalazione; all’interno si è formato un gruppo di persone che, collaborando con il commissario straordinario, ha svolto opera indispensabile, riteniamo, alla sopravvivenza stessa del poligono.

Oltre alla vicenda del direttivo, il TSN di Milano si trova a vivere i consueti problemi di ogni grande poligono, a partire dai complessi rapporti con il vicinato in un’area di Milano in fase di forte sviluppo.

I nomi sono scritti nero su bianco nella relazione, ma coloro che frequentano il tiro a segno ben conoscono queste persone: si tratta dell’attuale segretario Pietro Marfia, ex ispettore di polizia, primo a denunciare i problemi e primo, a costo di notevoli sacrifici personali, a collaborare col commissario straordinario; si tratta dei dipendenti della struttura i quali, pur in condizioni di incertezza retributiva, han continuato; si tratta di soci che, gratuitamente, offrono fino ad ora un contributo al TSN, in termini di consulenza.

Come dimenticare, infine, coloro che, pur in condizioni di incertezza e, in certe occasioni, di disagio, hanno dato fiducia all’amministrazione straordinaria rinnovando anche onerose iscrizioni?

Il futuro, dunque, appare più favorevole rispetto a sei mesi fa, a patto che da questa tragica esperienza si tragga insegnamento: mai si dovrà dimenticare quel che è accaduto. Per questo il nostro reportage non finisce qui poiché non solo la giustizia sportiva non ha concluso il proprio lavoro riguardo ai responsabili del gran pasticcio di TSN Milano, ma si aspettano decisioni prese da organi ancor più importanti. Seguiteci, perché vi terremo aggiornati.

Qui potete scaricare il documento ufficiale “Relazione tecnica-moralea cura del Commissario Straordinario del TSN di Milano, Avv. Filippo Giancola.