Molti gli atleti (44) impegnati nel weekend appena trascorso nel campionato italiano ad Arezzo; pronti a breve a regalare soddisfazioni a livello mondiale, come racconta la stessa Bonomi Croce, vice-presidente della FITAV e responsabile del settore paralimpico: “La kermesse è stata molto positiva, sia per i risultati che per il numero di iscritti. Sono arrivati atleti da tutta Italia, i numeri di anno in anno sono sempre maggiori. Quest’anno, inoltre, c’era maggior fermento tra i tiratori, dovuto al fatto che finalmente siamo stati riconosciuti dal Comitato Paralimpico Internazionale e che per questo, a settembre, ospiteremo in Italia la prima tappa di Coppa del Mondo”.
Vincitori Tiro a Volo Paralimpico
A vincere sul campo aretino di Laterina, nelle rispettive categorie sitting (in carrozzina), standing 1 per atleti in piedi con disabilità e standing 2 per atleti che sparano solo con un braccio, sono stati rispettivamente Oreste Lai, Giorgio Marrozzini ed Elio Spadoni, bravi ad avere la meglio sugli altri 40 concorrenti.
Con un livello tecnico senza precedenti, come analizza Benedetto Barberini, Commissario Tecnico della Nazionale: “Le gare, che si svolgono tutte nella specialità fossa olimpica, sono andate benissimo.
Confesso senza problemi che la preparazione media mi ha sorpreso: tanti atleti erano delle new entry, frequentavano le pedane senza aver mai disputato prove paralimpiche. E anche gli atleti già da tempo di interesse nazionale hanno ottenuto risultati d’eccellenza: Marrozzini, oltre a vincere l’oro nella Standing 1, si è qualificato per la finale con 122 punti su 125, punteggio che avrebbe messo in crisi tanti colleghi normodotati. Il movimento sta crescendo, speriamo di continuare a dirigerci verso piacevoli orizzonti in ambito internazionale anche se a breve l’IPC modificherà in parte le categorie”.
Non tutti, purtroppo, potranno essere convocati a settembre per la prima prova di Coppa del Mondo a Lonato, nella provincia bresciana.
Barberini, ha infatti dichiarato: “So già che dovrò escludere atleti dai risultati estremamente considerevoli. Metà squadra verrà scelta in maniera matematica, in base ai risultati di questi campionati e di un’altra prova già programmata.
L’altra metà sarà a mia discrezione: una qualità così alta mette in crisi il mio lavoro. Sia chiaro, però: il mio compito non si esaurisce in questo, cerco di seguire il più alto numero di atleti, compresi coloro che non potranno mai ambire ai primi posti. C’è gente che ai nostri raduni arriva scoraggiata, avvilita. Qui invece trovano un senso alla propria vita dandosi degli obiettivi. Magari non sempre li raggiungi, ma è fondamentale già il solo provarci”.