Campionato Europeo di Tiro a Volo 2017: goodbye Double Trap...

Tiro a volo a Baku: Medaglie da una disciplina che non esisterà più

Innocenti al tiro
Marco Innocenti, un grande campione penalizzato dall'abolizione del Double Trap.

Per il Double Trap è stato l’ultimo Europeo con l’etichetta di Olimpica. 

Gara indiscutibilmente triste, perché ha coinciso anche con l’ammainabandiera ufficiale della disciplina in sede di campionato continentale.

Onoreremo sino in fondo l’impegno per il nostro Paese come abbiamo sempre fatto sulle pedane di tutto il mondo. Lotteremo con la morte nel cuore, ma decisi a voler regalare all’Italia altre medaglie. D’altra parte agli atleti e ai tecnici resta solo la possibilità di gareggiare, le scelte spettano alla politica che spesso si dimentica delle esigenze degli agonisti. Comunque la nostra storia, quella del Double Trap non muore oggi né domani. Non si vive di sola Olimpiade”- parole accorate quelle del Direttore Tecnico Mirco Cenci, espresse pochi attimi prima dell’inizio della competizione. 

Purtroppo non soltanto campo di tiro, devo lavorare”- è il commento amaro di Marco Innocenti, dopo che il russo Artem Nekrasov sul 134 pari per 4 a 3 allo spareggio gli ha negato la possibilità di lottare per il titolo continentale che lui ha vissuto solo da Junior (Tallin ’96 e Sipoo ’97). A 38 anni suonati, l’argento di Rio, uno dei pochi a non vestire la divisa dei Corpi dello Stato nella pattuglia azzurra del tiro a volo, d’ora in avanti si dedicherà anima e corpo all’avviata armeria di Montemurlo che porta il suo cognome. 

Cancellando il Double Trap dai Giochi, hanno eliminato una parte importante di me. - conclude - La vita continua, però: non sarò più un agonista, sparerò per divertimento, mettiamola così, altrimenti mi metto a piangere o a strapparmi i capelli. Certo pensare di allenarti e gareggiare per andare a Tokyo 2020 e realizzare che stai tirando due botte al campo vicino casa ti cambia le coordinate!”. 

Settimo Innocenti a Baku, quarto Daniele Di Spigno che qui cercava il suo ottavo Euro sigillo, quinto Antonino Barillà. Il titolo lo vince il russo Vitaly Fokeev: sul 70 pari nel duello per l’oro ha battuto per 7 a 6 lo slovacco Andrzeij Hubert Olejnik. Bronzo è “il solito” incredibile Vasily Mosin, campione uscente.

Donne double trap
Il podio individuale donne Double Trap

Per l’Italia arriva però l’oro a squadre, che certifica la bontà della nostra scuola in una disciplina che oltre ai quattro argenti olimpici (Albano Pera Atlanta ’96, Deborah Gelisio Sidney 2000, Francesco D’Aniello Pechino 2008, Marco Innocenti Rio 2016) ci ha regalato successi in tutto il mondo. Il terzetto Barillà-Di Spigno-Innocenti vince con il punteggio di 415/450 e sale sul gradino più alto del podio, seconda la Russia (411), terza Malta (374). Medaglie e gloria arrivano dagli Junior e soprattutto dalle Lady il cui sogno olimpico è stato negato già dopo Atene 2004. 

Le tre azzurre hanno riempito il podio di tricolore: oro Sofia Maglio (88/120), ventenne di Nardò, che guida il Tav Jonico Salentino del papà Flavio, argento la leccese Claudia De Luca (84), bronzo la padovana Monica Girotto (79). Altro argento, invece, per Jacopo Duprè De Foresta, dopo quello conquistato all’Europeo di Lonato lo scorso anno. Il sedicenne di Montepulciano è stato battuto dall’inglese James Dedman dopo un lunghissimo ed estenuante spareggio, 19 a 20. Gli altri due azzurrini: 4° Eraldo Apolloni (126), 7° Nicolò Liceti (96).

Campionato Tiro a Volo a Baku: Trap Femminile. Un argento e un bronzo dalle Junior

Molto vento, tanta emozione e nervosismo a Baku nella gara femminile di Trap. Solo così si spiegano alcuni punteggi piuttosto bassi per atlete di altissimo livello tecnico ed agonistico. L’Italia centra un bronzo individuale e un argento a squadre dalle Junior, nulla purtroppo dalle senior. Ottava Jessica Rossi (67/75) a due piattelli dalla finale a sei, ventunesima Alessia Iezzi (63), ventiquattresima Maria Lucia Palmitessa (62).

Greta Luppi, diciottenne di Crevalcore (è nata qui anche Jessica Rossi) con 67+1 era prima in qualificazione con lo stesso punteggio della tedesca Marie Louis Mayer (67/75+0) che ha poi vinto l’oro con 41/50, mentre la nostra Greta con il suo 24/40 di finale ha dovuto accontentarsi del bronzo. Argento per l’altra teutonica Bettina Valdorf (63; 29/50), quarta Diana Ghilarducci (64; 20/25), quindicesima la terza italiana della squadra Giulia Grassia (56).

Albano Pera e la squadra di fossa femminile
Selfie con Albano Pera per la squadra Trap femminile.

L’oro a squadre va alla Germania (189/225), a noi l’argento con il punteggio di 187; terza la Russia (183).

Il titolo Lady viene conferito alla sanmarinese Arianna Perilli che, allo spareggio con 4-3, ha battuto la russa Ekaterina Rabaya; bronzo Satu Makela/Nummela (72/75; 28/40). Arianna, 39 anni il prossimo 28 novembre, trova oggi il primo Europeo con la casacca di San Marino dopo i due titoli conquistati con la maglia azzurra (Belgrado 2005 e Maribor 20006) tanto per citare i trofei più prestigiosi tra i moltissimi che Arianna ha saputo conquistare con e per l’Italia. Complimenti alla neo campionessa! 

Il titolo a squadre al femminile è stato assegnato il giorno successivo alla gara individuale con una nuova formula: scontri diretti fra le migliori otto squadre classificate. l’Italia chiude al quarto posto, battuta dalla Slovacchia, bronzo, per 25/45 a 29: Jessica Rossi 7/15, Alessia Iezzi 9, Maria Lucia Palmitessa 9. L’oro è andato alla Russia che sulla distanza dei 45 piattelli per 33 a 28 ha battuto la Francia, oggi argento.

Si è notata un po’ di confusione: le medaglie e i titoli a squadre da sempre sono stati assegnati con la somma aritmetica delle tre tiratrici della gara individuale. E’ stato cosi anche a Baku sia nel Double Trap sia per quanto riguarda le junior della Fossa, ed è stato così anche per lo Skeet maschile e le junior dello Skeet. Per le Lady, invece, è prevista (Trap e Skeet) una gara specifica con questa nuova formula.

La scelta di una competizione vera, Nazione contro Nazione a singolar tenzone, per assegnare titoli e medaglie per la categoria “a squadre” è sperimentale. Una competizione vera e propria tra i primi otto team della classifica aritmetica della gara “donne”; il primo terzetto contro l’ottavo, il secondo contro il settimo e cosi di seguito: si sfideranno in un duello. Potrebbe essere in futuro, la gara di squadra, qui sperimentata esclusivamente per Fossa e Skeet al femminile, una proposta allettante per il programma dei Giochi, almeno così è nella mente e nei progetti dei dirigenti della ESC e della ISSF.

Campionato europeo di Tiro a Volo: un oro, un argento e un bronzo ancora dai giovani

Fossa Junior maschile
Il podio Trap Junior individuale maschile.

L’oro arriva dalla squadra Trap Junior con 342/375 davanti a Finlandia (329) e Francia (322): 13 piattelli alla seconda, 20 alla terza, i numeri parlano da soli e testimoniano l’eccellenza della nostra scuola. Teo Petroni, 19 anni, viterbese di Fabbrica di Roma vince l’argento con 116 in qualificazione e 35/50 in finale, Emanuele Buccolieri, ventenne di San Pancrazio Salentino, primo con 118 sui 125 piattelli, porta a casa il bronzo con il 28/40 nel Medal Match. Matteo Marongiu, sassarese di 17 anni, secondo lo scorso anno all’Europeo di Lonato, qui è solo 10° con il punteggio di 109. Il titolo è del Finlandese Vili Kopra (FIN) (117/125; 41/50).

La Fossa Olimpica azzurra, quella dei grandi, Donne e Uomini, ha avuto a Baku un passaggio a vuoto purtroppo; ma si rifarà di sicuro ai primi di settembre, quando a Mosca si disputerà il Campionato del Mondo. I senior oggi, dopo che ieri avevano fatto sperare, hanno ceduto: la squadra che era in testa alla fine si è classificata soltanto quarta con 348/375, stesso punteggio della Repubblica Ceca, bronzo per la miglior serie finale. L’oro è del Portogallo (351) che precede per un solo piattello la Croazia. Non è andata meglio nell’individuale: Daniele Resca, 24/25 inizialmente, è poi incappato in un 21 che lo ha portato fuori dalla finale, chiude 9° con 118/125, 13° Mauro De Filippis con 117, Giovanni Pellielo, 27° con 113.

Jessica Rossi e Johnny Pellielo: oro

Riscatto della Fossa Olimpica Italiana, alla grande. Oro nel “Trap Team Mixed Event”, la “Fossa mista a Squadre”: in pedana un uomo e una donna a rappresentare il proprio paese contro un’altra coppia di un’altra nazione. Sarà la gara che sostituirà il Double Trap nel programma Olimpico a partire da Tokyo 2020.

Jessica Rossi e Johnny Pellielo sul podio
Jessica Rossi e Johnny Pellielo vincitori del Trap Team Mixed Event.

La coppia Jessica Rossi e Giovanni Pellielo, i due big che avevano deluso nei primi giorni, hanno tirato fuori la classe e lo smalto dei tempi migliori. Soprattutto hanno messo in pedana tanto mestiere perché la gara era complicatissima: la prima grande uscita della specialità e 25 coppie agguerritissime erano ostacoli ad alto rischio. Jessica (22; 23) e Giovanni (24; 24), Italia 1, hanno stentato in qualificazione e con un 93 complessivo hanno acciuffato il sesto posto dopo uno spareggio con la Slovacchia, 2-1, e sono entrati in una delle due semifinali. Poi la coppia ha trovato fiducia e affiatamento, ha escluso con 43/50 la Russia e San Marino di Arianna Perilli e Francesco Amici (24/30), guadagnandosi il match per il primo e secondo posto contro la Slovenia di Jasmina Macek e Maksim Blazinsek, battuta per due piattelli, 39-41. Bronzo alla Russia che sul 37 pari allo spareggio ha avuto la meglio sulla Slovacchia per 3 a 2.

Alessia Iezzi e Daniele Resca, Italia 2, sono usciti fuori subito in qualificazione, alla fine si sono classificati al 19° posto con 89/100. “Abbiamo dato un senso a questa trasferta. - il commento a caldo di Albano Pera, il Direttore Tecnico azzurro che era giù di tono e deluso nei giorni scorsi - Abbiamo conquistato un oro sofferto e di grande valore perché è il primo ufficiale di una disciplina che sarà nel programma dei prossimi Giochi. Sarò banale ma tiro fuori il detto popolare “chi ben comincia è a metà dell’opera”. 

Abbiamo sofferto molto in questi giorni per il vento, per alcuni disservizi dell’organizzazione e per le nostre prestazioni non all’altezza della tradizione. Questa mattina all’alba ci siamo guardati negli occhi e ci siamo bisbigliati che non potevamo fallire oggi. Ce l’abbiamo fatta”. Gli fa eco Pellielo: “È stata dura, ma non potevamo perdere l’ultimo treno. Dovremo migliorare molto, dovremo entrare nel meccanismo e nella mentalità di questa disciplina che non è solo la somma algebrica di due prestazioni singole. Fare la qualificazione a due colpi, la semifinale ad un colpo e con una formula di gara e poi le semifinali e i duelli diretti con altri parametri, un bel rompicapo, ve lo assicuro!. Jessica è stata splendida, dicevano che era in crisi, che resti sempre con questa crisi, ha sparato alla grande e io, se sarò scelto per Tokyo, prometto che eviterò qualche zero”. 

La Rossi, che nel duello finale ha centrato un piattello in più di Johnny (21/25 contro 20/25), è contentissima: “Pellielo mi ha aiutato molto, mi ha dato tranquillità e soprattutto all’inizio mi ha incoraggiataPoi tutto è stato più facile. Un piattello più di lui all’ultimo round? Davvero? Posso dire che ho battuto Johnny, dai non ci scherziamo più di tanto. Riassaporo una vittoria internazionale dopo molto, troppo tempo. Spero sia un nuovo inizio”. 

Skeet Femminile: 1 oro e 1 bronzo Junior

Podio tiro a volo donne junior skeet
Il podio italiano Junior Skeet donne.

Un oro a squadre, un bronzo individuale dalle Junior, e il sesto posto, con rammarico, di Diana Bacosi. L’oro di Rio ha stentato nella prima serie questa mattina, incappando in quattro zeri, poi si era adattata al vento forte e incostante, piazzando un 23 e un 24, che in queste condizioni di gara le hanno garantito l’accesso alla finale a sei con il secondo miglior punteggio (68), un piattellino in meno della polacca Aleksandra Jarmolinska, alla fine quarta con 29/40. Diana è uscita subito purtroppo con 11/20. Probabilmente deve metabolizzare al meglio la nuova formula di finale. I “punteggini” di tutte le migliori sei tiratrici certificano comunque che un po’ tutte al momento stentano a digerirla. Ha vinto la francese Lucie Anastassiou che sul 50/60 pari ha battuto allo spareggio la cipriota Andri Eleftheriou per 16 a 15. Bronzo per la tedesca Christine Wenzel (39/50).

Il 66/75 di Katiuscia Spada, ottava, e il 61 di Simona Scocchetti. ventitreesima in classifica generale, sommati al 68 di Diana, regalano comunque il secondo posto a squadre all’Italia, dietro alla Germania (198/225) e davanti a Cipro (190), ma questa classifica è servita soltanto a definire la griglia di partenza della gara del giorno successive, anch’essa con programma a parte.

Differentemente, con il punteggio complessivo di 182/225 c’è subito l’oro per le tre Junior, Giada Longhi (59/75), 16 anni, reatina di Roccaranieri settima nell’individuale, Giulia Basso (54), 17 anni di Gazzo Padovano, ventesima, e Francesca del Prete (69). Precedono di ben 10 piattelli la Russia e di 13 la Germania (169). Per Francesca Del Prete (69; 35/50) c’è anche la medaglia di bronzo individuale, ma la ventenne di Cisterna di Latina in qualificazione aveva messo nettamente dietro di sette piattelli la greca Artemis Kafalidou (62/75+2; 46/60), oro, e di ben nove la russa Elena Bukhonova (60; 43/60) argento, ma si sa che una volta nella finale a sei si azzera tutto quello realizzato in precedenza. Queste sono le regole, queste le nuove formule di gara. 

Skeet Ladies: donne d'oro

Squadra skeet donne
La squadra Skeed donne italiana.

Oro da Baku, a squadre, dalle donne. Bene le tre signore azzurre: Diana Bacosi, Simona Scocchetti e Katiuscia Spada: ai quarti di finali hanno battuto la Repubblica Ceca, 41 a 32, poi in semifinale hanno superato, 42-38, le fortissime e agguerritissime cipriote, ed in finale hanno surclassato il terzetto dell’Ucraina, 40-34… sei piattelli la dicono lunga sulle qualità del Team Italia. Felicissimo il Commissario Tecnico Andrea Benelli: “Grande gara, grande compattezza di squadra.

Non era facile dopo la gara di ieri che non è andata benissimo. Diana, Simona e Katiuscia sanno sparare, ma hanno soprattutto grandi qualità morali e agonistiche. Hanno saputo trovare in pedana subito questa mattina le motivazioni giuste per vincere il titolo Europeo che ci spettava. Sono le più forti. Non abbiamo mai sofferto, mai avuto un momento di tentennamento, mai un istante abbiamo dato la possibilità all’avversario di turno di pensare di poterci battere”. Bronzo a Cipro che ha superato la Polonia. 

Rossetti e la squadra sono d'argento

Gabriele Rossetti al tiro
Gabriele Rossetti, argento a Baku.

Gabriele Rossetti è argento Europeo. L’oro di Rio 2016 ha lottato con tutte le sue forze per un titolo che fortemente voleva anche per iniziare a pareggiare i conti con il papà Bruno, che di Europei ne ha vinti 4, due sparando per la Francia (tre se consideriamo anche un titolo junior) e 2 per l’Italia. Gabriele ha tirato alla grande, il 122 di qualificazione, per come spirava il vento nelle due giornate di gara, è un risultato eccellente, ma sulla sua strada ha trovato Milos Slavicek, iridato junior a Maribor 2009, poi nulla più, soprattutto sempre molto lontano dalle finali dei grandi, ma che oggi ha incontrato la sua giornata positiva. Il ventiquattrenne di Pardubice, cittadina a un centinaio di chilometri da Praga, un anno in meno del fuoriclasse italiano, dopo essere stato alla pari di Gabriele in qualificazione, sui 60 piattelli del Medal Match per l’oro e l’argento, lo ha di nuovo raggiunto sul 50 pari, per poi superarlo allo spareggio, 11-9.

Gara lunga, difficile, combattutissima. Qualche rammarico? “Quando arrivi secondo – è il commento a caldo di Gabriele - una vena di tristezza e rabbia c’è sempre, anche se ora sono più contento perché ho sparato bene in condizioni veramente estreme, continuo ad essere il numero uno al mondo nella classifica e poi, soprattutto, credo che ogni gara serva per migliorare in quella successiva. 

Tra un mese a Mosca ci sarà il Mondiale, spero di fare meglio là. So che non devo mollare mai: in questa gara, soprattutto alla fine, quanto a concentrazione e motivazione avrei potuto fare meglio. Io spero che il Milan, la mia squadra del cuore, possa lottare da quest’anno al vertice come sto facendo io da un paio d’anni. Stanco di vederlo lontano dalle posizioni di vertice”. Soddisfatto invece, il CT Andrea Benelli: “Sì, i miei hanno fatto benissimo, abbiamo piazzato cinque finalisti, nove elementi su dodici della squadra hanno avuto un ottimo rendimento. Potevamo fare qualcosina in più certamente, ma le condizioni di gara erano proibitive, va bene così”. Settimo alla fine Riccardo Filippelli, che sul 120 pari è stato purtroppo battuto per 5-6 allo spareggio dal russo Alexander Zemlin. Non ha potuto difendere così il titolo conquistato lo scorso anno sulle pedane del Tav Concaverde di Lonato.

Per l’Italia comunque argento a squadre con 359/375, oro alla Russia con 362, bronzo alla Svezia con 357.

Nella categoria Junior vince il danese Johan Birklykke (119/125; 55/60), argento per Elia Sdruccioli (120; 53/60), 19 anni marchigiano di Ostra. Bronzo è Emil Petersen Kielgaard (DEN) 117+1; 42/50. Valerio Palmucci (117+2, 33/40), 20 anni di Fiano Romano, Campione del Mondo nel 2015 e Vice campione Europeo nel 2016, ha avuto l’onore della finale, ma alla fine è purtroppo soltanto quarto. Settimo il terzo azzurrino Erik Pittini (115), ventenne friulano di Priola di Sutrio . Oro di squadra con il punteggio di 352/375, 2° Danimarca (350), 3° Cipro (346).

Skeet misto a squadre: Bacosi-Rossetti di bronzo

Rossetti, Benelli e Bacosi
Gabriele Rossetti, Andrea Benelli e Diana Bacosi.

Il Mixed Team di Skeet chiude la rassegna continentale di Baku. 

La coppia formata dai due ori di Rio, Diana Bacosi e Gabriele Rossetti (Italia 1), conquista il bronzo, preceduta da Francia 1 (Lucie Anastassiou-Antony Terras), che si aggiudica il titolo, e da Cipro 2 (Andri Eleftheriou-Dimitris Konstantinou) argento. Venti le coppie in pedana; le due italiane sono arrivate entrambe agevolmente alle due semifinali da tre team ciascuno, ma poi Italia 1, battuta dalla Francia, è entrata nel duello per il bronzo vinto contro l’Azerbaijan, 28 a 24, mentre Italia 2, composta dal duo Katiuscia Spada-Riccardo Filippelli, che aveva brillato in qualificazione, si è piazzato soltanto al quinto posto, battuto da Cipro 2 e Azerbaijan.

L’Italia torna a casa senza titoli individuali, ma con l’oro prestigioso del Misto di Fossa (la disciplina che sostituirà il Double Trap nei prossimi Giochi) conquistato dai due big Jessica Rossi e Giovanni Pellielo.

Poi l’oro a squadre dello Skeet donne: Bacosi, Scocchetti e Spada. L’argento di Gabriele Rossetti, che ha ceduto solo allo spareggio dopo una gara splendidamente condotta, e le molte medaglie della categoria Junior, uomini e donne, sono note che alla fine danno la sufficienza alla spedizione. Certamente ci sono stati Europei con medaglieri migliori, ma gli Italiani guardano già al Mondiale di Mosca, che si svolgerà dal 30 agosto all’11 settembre e, soprattutto, cercano di metabolizzare le nuove formule di gara e le nuove discipline in vista della corsa alle carte olimpiche per Tokyo 2020 che inizierà con la rassegna iridata del 2018 a Changwon (Corea).