Lo scorso 3 dicembre nel corso del programma TV “Le iene” è stato trasmesso un servizio intitolato “Quelle armi detenute legalmente che uccidono più della mafia” interamente basato sulle statistiche elaborate da OPAL – Osservatorio Permanente Sulle Armi Leggere che è una associazione che storicamente combatte il diritto dei cittadini di detenere armi.
Ovviamente, data la fonte dei dati e lo stile a dir poco allarmistico del programma , l’immagine dell’Italia che esce da questo servizio è quella di un paese allo sbando, dove chiunque può entrare legalmente in possesso di un’arma (magari da guerra) e servirsene per giustiziare intrusi, vicini rumorosi o innocenti passanti. Insomma, per usare un'espressione cara al giornalismo più approssimativo, un "Far West" dove le armi girano liberamente e nessuno controlla chi le acquista, le usa o le detiene.
Il servizio è stato criticato in modo unanime da chi conosce la reale situazione, e ha sollevato le giuste critiche del mondo armiero, che lo ricordiamo, è fatto da gente onesta e sana di mente.
Tra le associazioni che hanno reagito per prime c’è AUDA, Associazione Italiana Utenti delle Armi che ci ha chiesto di dare visibilità a questo video dove il fondatore e presidente Maurizio Piccolo, coadiuvato dal tiratore e collezionista Paolo Minotti , dice le cose come stanno veramente.
Vi invitiamo a guardarlo e a condividerlo. Buona visione.