Anche quando credi di aver visto tutto nella vita, talvolta, appena dietro l’angolo, ti attende un mondo completamente nuovo. Incontrare Dimitri Streshinsky alla fiera Milipol di Parigi nel 2009 è stata un’esperienza formativa. Streshinsky, 47 anni e sposato, nella sua qualità di imprenditore di successo fa il pendolare tra Parigi e Mosca e, tra molteplici altri interessi, ha un debole per le cose belle, tra cui anche le armi.
Durante una visita privata tra le sale a volta del museo dell'Armata Rossa a Mosca, aveva scoperto una scatola su uno scaffale impolverato. Animato da curiosità l’aveva aperta e vi aveva trovato due meravigliosi e ancora integri fucili Mosin M1891, fabbricati nel 1899, perfettamente funzionanti e in buono stato di conservazione. Ma la cosa veramente straordinaria era che entrambi i ripetitori erano stati fabbricati in scala 1:4 rispetto all'originale. Affascinato dal suo ritrovamento, iniziò a studiare la storia delle armi in miniatura. Dalle ricerche di Streshinsky emerse che entrambi i fucili erano parte di un set inizialmente composto da tre pezzi.
Questi modelli fecero guadagnare alla Russia una medaglia d’oro all'esposizione mondiale di Parigi del 1900. Al termine dell'Expo furono portati al museo di Mosca e col tempo erano stati dimenticati. I modelli non erano unici nel loro genere: tutti gli studenti dell’Accademia di Ingegneria Mikhailovskaya di San Pietroburgo dovevano infatti costruire una miniatura di una qualsiasi arma da fuoco di dotazione russa come prova pratica finale.
Le prime miniature, tuttavia, furono costruite intorno al 1810 nelle fabbriche di armi, allora di fama mondiale, delle città di Tula e Izhevsk. A quel tempo i più dotati armaioli producevano proprio lì armi in miniatura di qualità eccellente, tanto che gli zar offrivano in dono queste piccole armi perfette agli statisti di ogni paese in visita ufficiale.
I pezzi più noti sono probabilmente i tre fucili Mosin-Nagant 1891 in scala 1:4, che furono regalati allo zar Nicola II nel marzo del 1897 e, da allora, conservati all’Hermitage.
Tuttavia, a causa della confusione e dei disordini della Seconda guerra mondiale, questa speciale forma di artigianato artistico, che senza dubbio si può paragonare al lavoro dei migliori orafi e orologiai, cadde nell’oblio fino al giorno in cui Dimitri Streshinsky non si imbatté in quella scatola.
Più Streshinsky si occupava delle miniature di armi e più si accresceva in lui il desiderio di possederne alcune e contemporaneamente riportare in vita questa forma d’arte.
Il primo passo per realizzare il suo sogno fu il più difficile. Per fabbricare armi in miniatura è necessario avere accesso ai modelli reali per poterli misurare. La soluzione migliore sarebbe avere la possibilità di accedere con continuità alle armi vere.
Fu così che l’attivo e zelante russo fondò l’azienda Miniature Arsenal. Grazie alle sue connessioni in ambito politico, l'imprenditore riuscì alla fine a ottenere il permesso per allestire un laboratorio di 500 metri quadrati negli ambienti del museo dell’Armata Rossa. In questo modo poteva facilmente esaminare e misurare le armi originali e successivamente fabbricare le sue miniature.
Come secondo passo doveva decidere in quale scala avrebbe dovuto costruire le sue piccole armi. Nel XIX secolo, i mastri armaioli di Tula e Izhevsk costruivano le miniature nelle scale 1:2, 1:3, 1:4 o 1:5. Streshinsky optò per la scala 1:2, anche se, in qualche raro caso, costruisce anche alcuni esemplari in scala 1:3.
Il livello di qualità delle miniature è impressionante: sono dotate di canna rigata e, come i loro originali, sono smontabili. Anche il trattamento superficiale è identico. Le piastre in metallo utilizzate per le miniature delle armi d’assalto sono spesse la metà rispetto a quelle per le armi originali, il checkering dei calci e delle impugnature è realizzato in scala 1:2. Il calcio-fondina della Mauser C 96, come l’originale, è costituito da un blocco in legno massiccio.
Per la realizzazione ci si avvale anche delle moderne tecniche di produzione CNC, ma non in modo completamente automatizzato. Ben 25 persone, infatti, garantiscono la qualità realizzando e rifinendo le miniature a mano.
Nel frattempo un folto gruppo di statisti russi ha riconosciuto la bellezza e l'esclusività di questi oggetti: come i loro predecessori del passato sono tornati a celebrare la maestria e la creatività degli artigiani russi; questi splendidi capolavori vengono offerti in dono ai capi di stato e di governo in visita ufficiale. Tra gli orgogliosi proprietari si possono annoverare il presidente francese Nicolas Sarkozy, il presidente degli USA George Bush jr. e molti altri ancora.
Dato che non esistono munizioni per queste miniature, le stesse non sono soggette alle leggi sul possesso e sul porto d’armi nella maggior parte dei paesi d’Europa. Si possono comprare liberamente e non sono soggette ad alcuna limitazione neanche per quanto riguarda il luogo di conservazione. Una graziosa piccola mitragliatrice farebbe magnifica mostra di sé anche su una scrivania se non fosse per un piccolo dettaglio: il prezzo. Si parte da 15.000 euro, ma di cifre precise però non si parla.
Per scoprire queste piccole meraviglie basta visitare il sito internet dellʼazienda: http://www.miniature arsenal.com