Il Senato della Repubblica ha approvato il 31 luglio con un maxiemendamento il decreto-legge n. 95 del 6 luglio 2012 (cosiddetto Spending Review), all’articolo 23 comma 12-sexiesdecies è stata inserita la norma che attribuisce al Banco Nazionale di Prova di Gardone Valtrompia la competenza a verificare la qualità di arma comune da sparo e di arma sportiva degli esemplari prodotti, importati o commercializzati in Italia. Il provvedimento dovrebbe essere approvato dalla Camera nei prossimi giorni, divenendo così legge dello Stato e regolando la materia che con l’abolizione del Catalogo Nazionale delle Armi Comuni da Sparo necessitava di un nuovo coordinamento legislativo.
“L’Associazione Nazionale Produttori Armi e Munizioni Sportive e Civili (ANPAM - Confindustria) esprime soddisfazione per l’attribuzione al Banco di tale funzione di controllo, – ha commentato il presidente dell’associazione Nicola Perrotti – ricordando tuttavia che le nuove norme devono essere interpretate in armonia con la legislazione vigente e il diritto comunitario, nel senso di impedire restrizioni al mercato che siano illegittime e non necessarie ai fini della pubblica sicurezza”.
L’ANPAM si augura inoltre che, superata la situazione di incertezza, le amministrazioni competenti provvedano immediatamente a rilasciare tutte le autorizzazioni necessarie, facendo cessare i danni e le perdite che produttori, importatori e armieri hanno finora subito a causa del blocco del settore. Un comparto che, ricorda l’associazione, porta l’Italia a essere il primo produttore europeo di armi sportivo-venatorie (copre circa il 60% dell’intera offerta comunitaria) e il più importante paese esportatore nel mondo di armi sportive, commerciali e munizioni grazie a un export che tocca il 90% della produzione, in particolare negli USA (circa 45%).
Il settore in senso stretto (produttori e fornitori) è costituito da: 2.264 imprese, 11.358 occupati e da un valore della produzione (giro di affari) di euro 486.338.624. Il settore è costituito da imprese di dimensioni medio piccole (se si escludono un paio di realtà medio grandi), molto spesso di origine familiare, e si basa su una filiera che vede insieme eccellenze e tradizioni di tipo artigianale e strutture di avanguardia tecnologica. Una testimonianza diretta di questa importanza nel mondo il Made in Italy armiero la sta dando ai Giochi Olimpici di Londra, dove si prospetta un nuovo successo nella fornitura di fucili e munizioni per il Tiro a Volo dopo che nelle ultime due edizioni (Pechino 2008 e Atene 2004) l’intero medagliere di questa specialità è stato vinto da armi prodotte in Italia.