Vostok Komandirskie: il segnatempo dell’Armata Rossa

L'orologio Komandirskie modello Fanteria, dimensioni: circa 38x38x 12mm. Peso 59gr., su di un AK 74.

Unione Sovietica, inverno del 1941 i reparti esploranti della 258ª divisione di fanteria della Wehrmacht sono a soli 8 km dalla periferia di Mosca. Nella capitale russa è il panico. Molte fabbriche ultimano in tutta fretta i preparativi per il trasferimento in zone ancora sotto il completo controllo dell’Armata Rossa. Tra di esse c’è la Seconda fabbrica di orologi moscovita che si sposta a Čistopol', una cittadina del Tatarstan sulle rive del Kama. 

La fabbrica prende il nome “Vostok” (Восток) che in russo significa est e continua a produrre, come a Mosca negli ultimi tempi, non più orologi meccanici ma attrezzature per lo sforzo bellico. Finita la guerra la Vostok riprende a fabbricare orologi da polso. Ma è nel 1965 che ottiene l’incarico di fornitore di orologi per il dipartimento della Difesa dell’Unione Sovietica. Nasce il modello Komandirskie (in russo "Командирские" Comandante). 

Il Quadrante con i 12 numeri arabi, nel classico stile degli orologi militari da battaglia; il motivo di fondo sempre orientato al mondo militare russo con colori pastello e grafiche che rimandano agli anni 60. La immancabile Stella Rossa che richiama l’Armata Rossa.

Gli orologi forniti all'esercito portavano il marchio "ЗАКАЗ МО СССР", ovvero "per ordine del Ministero della Difesa dell'URSS". Non vi è però alcuna certezza sul fatto che questi modelli degli anni 60-70 rispetto ai successivi fossero sottoposti a rigorosi controlli di qualità per il loro impiego in campo operativo ma solo che erano venduti esclusivamente a militari con documenti di identificazione negli spacci delle caserme. L'esperienza accumulata nel campo degli orologi militari portò nel 1968 alla creazione di un modello prettamente subacqueo: l’Amphibia, con la cassa in acciaio inossidabile, in grado di raggiungere una profondità di 200 metri e sopperire alla richiesta dei sub della Marina Militare.  All’inizio degli anni 80 i Vostok Komandirskie iniziarono ad arrivare anche in Occidente dove furono da subito associati all’immagine dell’Armata Rossa anche grazie ad una attenta campagna pubblicitaria. 

Nel frattempo, la produzione della fabbrica di Čistopol' tocca i 4,5 milioni di esemplari all’anno. Con la dissoluzione dell’URSS nel 1991 e dopo un breve periodo di autofinanziamento, la Vostok passa sotto la giurisdizione della Repubblica Autonoma del Tatarstan, diventando società per azioni. Con la scomparsa dell’Unione Sovietica e la nascita della C.S.I. si ha la produzione dei cosiddetti Vostok transizionali, ossia quegli orologi assemblati con un mix di pezzi prodotti in periodo sovietico, e ancora presenti in gran quantità nelle scorte di magazzino, e nuovi componenti di produzione post-sovietica che poi invece finiranno per caratterizzare completamente le produzioni fino ai giorni nostri.

Le caratteristiche tecniche del Vostok Komandirskie 

I fondelli dei Komadirskie di nuova generazione riportano incisa l’aquila bicipite stendardo del presidente della Federazione Russa che richiama lo stemma introdotto dallo zar Pietro il Grande nel 1693. Un dettaglio pregevole in un orologio da poche decine di euro.

Quando ti metti al polso un Komandirskie  è come se tornassi  indietro nel passato. Questi segnatempo meccanici, la maggior parte dei quali nemmeno automatici ma ancora a pura carica manuale, ti danno la sensazione di essere tu a comandare lo scorrere del tempo per il fatto che sei tu che devi ricaricare la molla del meccanismo una volta esaurita la riserva di carica che è di 36 ore. Quando sviti la corona per procedere a tale operazione la sensazione è quella che la stessa si stacchi dall’albero di carica da un momento all’altro. Eppure, questi orologi, che sul mercato hanno il valore di poche decine di euro, sono di una robustezza incredibile, meritandosi la loro fama di orologi militari. 

I Komandirskie sono commercializzati in piccole scatole rosse. Le istruzioni e la garanzia sono rigorosamente solo in cirillico.

I Komandirskie rispetto ai prodotti dell’orologeria svizzera e tedesca si presentano sicuramente più rozzi e con meno cura per i dettagli. Ma quello che può veramente servire ad un militare c’è. Cassa antimagnetica e antiurto costituita da ottone cromato, sebbene alcuni modelli siano in acciaio. A seconda del trattamento troviamo casse argentate ed altre dorate. Il diametro della cassa è di 38mm e nei Komandirskie odierni la corona è a ore 3, a differenza della produzione dell’era CCCP. Il fondello è in acciaio inossidabile e riporta una pregevole incisione dell’aquila bicipite di foggia zarista, stendardo del Presidente della Federazione Russa. Il cristallo è in plexiglas. Quadrante con i 12 numeri arabi, nel classico stile degli orologi militari da battaglia, di grandi dimensioni e immediata lettura su motivo di fondo sempre orientato al mondo militare russo con colori pastello e grafiche che rimandano agli anni 60. Impermeabilità dichiarata dalla casa madre di 2 atm, ma nella pratica l’orologio resiste a infiltrazioni d’acqua anche se immerso completamente; del resto, per il diving è stato creato da Vostok il modello Amfibia in grado di scendere a 200 mt. 

Un Komandirskie modello Paracadutisti con lo stemma dei Parà russi sul quadrante.

Certo I Komandirskie non possono competere con gli ultimi prodotti digitali destinati ai professionisti del settore dotati di GPS, barometro, ricarica a celle solari, etc.… questo è ovvio, ma da quanto elencato non sfigurano anche se impiegati in attività o ambienti che comportano uno stress aggiuntivo. Venendo al meccanismo i Komandirskie possono contare sul calibro manuale 2414A, a 17 rubini con complicazione della data. È una macchina su cui naturalmente non troviamo finiture, fatta eccezione per le satinature. Lavora ad una frequenza di 19800 oscillazioni orarie e dichiara una precisione di -20/+60 secondi al giorno. Ha una riserva di ricarica di 36 ore; un calibro robusto e rodato, che offre una discreta precisione ed un eccellente rapporto qualità-prezzo. Anche in questo caso è realizzato in casa propria da Vostok ed è assemblato a mano. Insomma, lo ripetiamo: chi compra un Vostok si porta a casa un pezzo di storia russa.

Video: il segnatempo dell'Armata Rossa