Droni e velivoli militari in Italia: facciamo il punto

Drone Raven
Il Raven è un drone ad ala fissa in dotazione all'Esercito Italiano: ha una apertura alare di circa 140 centimetri e un'autonomia di 60-90 minuti di volo.  

La Difesa, nel garantire pienamente i compiti istituzionali ha dimostrato in più occasioni, di saper ottimizzare le risorse, in termini di mezzi e capacità, per metterle a disposizione della collettività. Tali capacità sistemiche con caratteristiche “duali” vengono tra l’altro impiegate, con compiti di controllo del territorio nazionale, sia a supporto della sicurezza dei cittadini che a tutela dell’ambiente. Tra i mezzi impiegati risultano particolarmente efficaci, anche sfruttando le necessarie missioni di addestramento, i velivoli AMX, Tornado, Eurofighter e gli aeromobili a pilotaggio remoto Predator MQ-9 dell’Aeronautica Militare cosi come i droni Raven dell’Esercito Italiano che trovano utile impiego nel garantire la sorveglianza aerea dei territori a rischio.

Dettaglio drone Raven
Un dettaglio del muso di un drone Raven B. Si può notare la testa snodata (gimbal) su cui è situata la telecamera.  

I droni Raven B/DDL dell’Esercito rappresentano uno strumento di sorveglianza e ricognizione a lancio manuale, che permette l’acquisizione di immagini e video, in real time, dell’area di responsabilità. Con un peso massimo di 2 kg, i droni Raven permettono di vedere senza essere visti da un'altitudine di 500 piedi, con un raggio massimo d’azione di 10 km e una autonomia di 60 minuti . Sulla base delle immagini acquisite le pattuglie sul terreno intervengono poi per contestare la flagranza di reato. Ha da poco superato le tremila ore di volo anche il TUAV Shadow 200, un aeromobile senza pilota unico nel suo genere poiché impiegato in compiti tattici in Afghanistan.

Prodotto dalla AAI lo Shadow 200 RQ-7C ha un'apertura alare di 3,90 metri, grazie al peso a vuoto di 77 chilogrammi può essere trasportato da due soldati e può portare un carico di 25 chilogrammi per un tempo massimo di volo di cinque ore e mezza. Viene lanciato con una rampa facilmente trasportabile e grazie a telecamere e sensori può pattugliare aree di 300 chilometri quadrati all'ora , rilevando e identificando veicoli e obiettivi in un raggio operativo di 110 chilometri.

Lancio di un drone
Il Raven è usato anche dall'esercito USA. Nella foto il lancio manuale di un drone in Iraq.

Gli aeromobili a pilotaggio remoto Predator MQ-9 dell’Aeronautica Militare invece hanno un raggio d’azione che supera il migliaio di chilometri, una persistenza in volo di oltre le 24 ore e si caratterizzano anche per l’assenza di personale rischierato, un elemento fondamentale perché consente di intervenire ovunque e in qualsiasi condizione. Un vero e proprio occhio dal cielo che senza esser visto trasmette e mette in condivisione in tempo reale, con i foto-interpreti, l’intelligence, i decisori e le agenzia che supporta, i dati registrati. Queste caratteristiche degli aeromobili a pilotaggio remoto, nelle operazioni fuori dai confini nazionali assicurano la protezione delle forze terrestri e delle popolazioni locali, ad esempio individuando dall’alto la presenza di possibili ordigni esplosivi improvvisati. 

UAV TUAS Shadow 200 RQ-7C
L'UAV (Aeromobile a pilotaggio remoto ) TUAS Shadow 200 RQ-7C, utilizzato in Afghanistan dall'Esercito italiano.

Inoltre per la tutela dell’Ambiente, i velivoli AMX, Tornado, Eurofighter sono in grado di fornire, nel più breve tempo possibile, una chiara visione delle aree di interesse con immagini ad alta risoluzione, consentendo e facilitando l’intervento delle squadre a terra, come successo in occasione dei terremoti e delle alluvioni degli ultimi anni ed anche del recente crollo del ponte Morandi a Genova. Queste capacità sono state impiegate con ottimi risultati anche in Campania nell’ambito delle attività a tutela dell’ambiente. Si tratta di un impiego innovativo delle Forze Armate a supporto della collettività, possibile grazie al continuo e capillare addestramento del personale militare per mantenere e migliorare continuamente le capacità di difesa della Patria, salvaguardia dello spazio aereo nazionale e per assolvere ai compiti assegnati nelle missioni all’estero in cooperazione con gli altri attori della comunità internazionale.