Sembrerebbe il più arcaico, ma anche il dispositivo di accensione a miccia è frutto di una lunga evoluzione, che ebbe inizio con l’invenzione della polvere da sparo
Armi a miccia
Immagine tratta da Viollet Le Duc: l’arma è munita di lungo teniere, ma è ancora sorretta stringendola sotto l’ascella e l’accensione è ancora con miccia manuale (disegno tratto dal libro Meccanismi di Accensione, Cesare Calamandrei, Editoriale Olimpia 2003)
Bombardella manesca del XVIII sec. di origine europea
Gruppo di soldati svedesi dell’armata di Bernardo di Sassonia - Weimar nella guerra dei Trent’anni (tavola tratta dal libro 1618 – 1648 La guerra dei 30 anni di Luca Stefano Cristini, editore IsoMedia 2007 disponibile presso Tuttostoria)
Un fucile di foggia tipicamente militare: da notare la presenza del grilletto al posto della leva tipica di questa tipologia di arma
Fiaschetta militare per la polvere: scarno ed essenziale, risalente al periodo della Guerra dei Trentʼanni
Fiaschetta da caccia, di qualità e fattura eccelse
Altra vista dellʼacciarino francese
Fucile da caccia di gran pregio a miccia, a canna ottagonale cal. 12mm, presumibilmente costruito nell’area fra Koenigsberg e il Baltico
Un fucile a miccia giapponese della metà dell’Ottocento: lo scodellino era semiimpermeabile, la forma del grilletto è ancora arcaica e rimanda ai primi serpi da botta e la gioia di bocca si rifà ad archetipi cinquecenteschi
Fucile a miccia “da donna”, di origine indiana
Volata dell’arma a tre canne: al centro di queste, la bacchetta di caricamento
Fucile “Teppo” giapponese a miccia, del secondo quarto del XIX secolo
Armi a miccia
Arma a miccia con baionetta e spada, di origine indiana
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